A novembre ve lo abbiamo presentato, oggi  cerchiamo di farvelo conoscere meglio attraverso due dei suoi più recenti lavori. Di chi stiamo parlando? Di uno dei fumettisti più importanti della scena contemporanea: Andrea Paggiaro, in arte Tuono Pettinato.

Enigma. La strana vita di Alan Turing e Nevermind, pubblicati rispettivamente nel 2012 e 2014, sono due tra i lavori meglio riusciti e più conosciuti di Tuono Pettinato. Non ci vuole molto per comprendere che il filo rosso che lega i due fumetti è la particolare scelta dei protagonisti. Da una parte un geniale scienziato e dall’altra il talentuoso chitarrista e cantante di un affermato gruppo musicale degli anni Novanta. Lontani negli anni, ma vicini per la loro condizione di incompresi, arriveranno entrambi alla stessa tragica fine: la morte. Ciò che rende interessanti i lavori di Tuono Pettinato è proprio il tentativo di ricercare, scegliendo e analizzando alcuni momenti ben precisi della vita dei protagonisti, le cause che li hanno portati ad una simile scelta.

Enigma. La strana vita di Alan Turing esce nel 2012 per la casa editrice Rizzoli, in occasione del centenario della nascita dello scienziato. Il fumetto nasce da una collaborazione tra Tuono Pettinato e Francesca Riccioni. Figura complessa, nonché una delle menti più geniali ed incomprese del  XIX secolo, Turing è conosciuto dai più per aver inventato Enigma, una macchina capace di manipolare i dati presenti su un nastro attraverso un sistema di algoritmi e che ha avuto un ruolo centrale nella decodificazione dei messaggi tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Il fumetto si apre proprio con una spiegazione, vista dalla prospettiva del bambino Alan Turing, di questo complicato meccanismo di calcolo:

 “Tutto comincia da un mattoncino. Il mattoncino incontra altri mattoncini, e assieme si combinano, uno accanto all’altro. E formano le cose. […] Per una qualche magia, tutti questi mattoncini messi assieme danno qualcosa di più grande della somma delle singole parti. Chissà se anche la vita di una persona è fatta in questo modo: una serie di mattoncini che messi assieme compongono una forma, uno schema ordinato.”

Con grande abilità Tuono Pettinato e Francesca Riccioni riescono a riassumere in sole 120 pagine una vita tormentata e complicata come quella di Turing. Tra simpatici schizzi, sottili giochi di parole e battute di spirito vengono affrontati tutti i maggiori problemi della vita dello scienziato: un bambino estremamente sottovalutato dagli insegnanti, la trasformazione in genio dal carattere irrequieto e dai modi stravaganti, la dichiarata omosessualità e la scelta finale di togliersi la vita. Come in tutti i lavori di Tuono Pettinato, salta subito all’occhio l’uso elevato di onomatopee e di un linguaggio all’apparenza semplice, ma fatto di  continui rimandi e sottile ironia. Apparentemente in antitesi con la storia raccontata, la scelta di un simile registro si rivela alla fine più che azzeccata. Se di primo acchito la naturale reazione del lettore è il sorriso, proprio questo strano senso di ironia ci porta poi rileggere le parole e a svelare il senso tragico della vicenda. Attraverso un meccanismo di antitesi, i momenti più difficili della vita di Alan Turing, la morte precoce del primo amore Christopher, il senso di isolamento che lo ha costantemente accompagnato negli anni , il processo per omosessualità e gli ultimi giorni prima del suicidio, vengono avvolti da un sottile velo di ironia. Proprio la scena del suicidio merita un’attenzione non indifferente. Svariate sono state le ipotesi che hanno cercato di giustificare il gesto estremo dello scienziato, la resa davanti alle cure mediche a cui viene sottoposto, un tentativo di uscire teatralmente di scena. Anche nel fumetto il mistero non viene risolto,al contrario, vengono messe in scena tutte le possibili cause della morte di Turing, lasciando al lettore il beneficio di scegliere “il lieto fine” che più preferisce.

 Nevermind, fumetto biografico sulla vita di Kurt Cobain, è il lavoro con il quale Tuono Pettinato riceve il premio miglior Autore Unico al Lucca Comics&Games 2014. Il titolo, chiaramente derivato da quello di una delle più famose canzoni dei Nirvana, gruppo di cui Cobain è il cantante, è già un’anticipazione del contenuto del fumetto. L’elemento innovativo in questo lavoro, oltre che la scelta del protagonista, è l’intento di voler narrare ed illustrare, una storia diversa da quella che tutti già conoscono. Non la vita  della giovane star che travolta dal successo e dai problemi di droga decide di farla finita, ma l’infanzia del bambino Kurt Cobain e il suo rapporto con l’amico immaginario Boddah.  Scelta non certo casuale né da sottovalutare. Tuono Pettinato vuole mostrarci un altro Kurt, il bambino felice e spensierato che anni di sofferenze e una famiglia tutt’altro che serena hanno portato sull’orlo del precipizio. Come per la storia di Alan Turing, anche in questo caso vengono messe in luce quelle zone d’ombra della vita dei personaggi che spesso sono state nascoste. E anche qui tratto centrale del fumetto è il particolare rapporto che lega disegno e linguaggio. In “Nvermind” più che in “Enigma”, l’importanza della parola e del suo aspetto sonoro occupano un posto d’onore. La musica è protagonista indiscussa insieme allo stesso Kurt Cobain: vengono usate non solo onomatopee o  perfette combinazioni di parole, ma anche intere frasi tratte dai testi delle canzoni dei Nirvana.

Tuono Pettinato riesce a portare il processo della scrittura al suo più completo compimento, mostrandone il carattere di trasversalità. Non solo la parola come insieme di segni grafici, ma anche disegno vero e proprio e, non per ultimo, suono. Questi i diversi ambiti coinvolti per descrivere le vite di due personaggi che hanno cambiato ed influenzato enormemente intere generazioni. Dietro tutto questo c’è la personalità di un fumettista che definirei  “a tutto tondo” e che, se non avete ancora avuto modo di conoscere, vi consiglio davvero di leggere!