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#Libromania – Intervista a Libreria Atlantide

Un anno fa nasceva #Libromania, frutto della mia testardaggine e della mia ammirazione per i librai delle librerie indipendenti. In un anno ho incontrato tante persone e ho visto nei loro occhi la passione per il loro lavoro, ma anche la stanchezza. Con alcuni, purtroppo, ho solo parlato tramite mail, ma la storia non cambia. Chi ama i libri, chi desidera promuovere la cultura, chi fa circolare il denaro nel proprio territorio e paga le tasse dev’essere sostenuto. Mesi e mesi fa, leggevo un articolo di Saverio Pipitone intitolato Amazon: retroscena di un click che trovate qui. C’è una parte che mi è tornata in mente leggendo le risposte di Marcello e Marco, fondatori della Libreria Atlantide che si trova a Castel San Pietro (BO). La distanza geografica non mi ha permesso di conoscerli di persona, ma dalle mie domande ne è scaturita una bella chiacchierata via mail che non ho voluto assolutamente tagliare in nessun punto, non solo perché è una testimonianza preziosa, ma anche perché è viva, appassionante. Prima di lasciarvi all’intervista, riporto il pezzo dell’articolo sopracitato: «Per comprare un libro nelle librerie indipendenti forse non basta solo un click, però il percorso del denaro è meno complesso e spesso a “km zero” sapendo che non va ad ambiziosi affaristi, speculatori e guerrafondai. Il problema è che questo tipo di librerie [indipendenti n.d.a] è in via d’estinzione a causa della pericolosa e distruttiva concorrenza di Amazon, che solo negli Stati Uniti ne ha fatte chiudere oltre 2000».

Per cominciare, vi chiederei di raccontare ai nostri lettori la storia della vostra libreria.
Sono passati venticinque anni anni da quel 4 dicembre, data di apertura di Atlantide. Praticamente, un secolo fa, se pensiamo che il mezzo più tecnologico per inviare ordini era il fax!
Marcello, il mio socio, e io, Marco, eravamo animati dalla passione della lettura. Così, senza alcuna esperienza diretta nel settore, con una certa dose di ingenuità, abbiamo deciso di aprire una libreria in un paese che non ne aveva mai avuto una. Per fortuna, la cittadinanza ci è stata subito vicino e lentamente ci siamo fatti conoscere anche nei paesi vicini. Libri di tutti gli editori (allora, per contattare un editore esistevano strumenti come il Catalogo dei libri in commercio, interminabili elenchi scritti in piccolo di tutto lo scibile librario), scolastici, le forniture alle biblioteche, le partecipazioni a eventi esterni come le Feste dell’Unità…ci siamo dedicati a 360° alla nostra attività, con fatica, ogni giorno dell’anno. Abbiamo suggerito libri, ascoltato con attenzione i consigli dei lettori, dando sempre voce agli editori che non dispongono di potenti uffici marketing, ma che svolgono un serio ruolo culturale, a chi ha un progetto di lunga durata e a chi ama davvero quello che pubblica. Purtroppo, nei decenni, abbiamo assistito a una sempre più crescente mercificazione dell’oggetto libro, in questo modo un testo di appena pochi mesi rischia di essere già destinato all’oblio, per fare posto sugli scaffali a uno nuovo. La visione romantica del libraio che legge in orario di apertura? Non ci è mai capitato. Le letture sono da sempre relegate all’orario serale così come l’esame delle novità per essere in grado di consigliare i lettori con le nostre suggestioni. Con il passare degli anni siamo entrati nell’era della Rete, fonte di grande concorrenza, ma anche di opportunità. Ora è possibile ordinare libri da tutto il mondo, fare ricerche dettagliate e rapide per scovare i libri ricercati dai clienti. Restiamo sempre in attesa della famigerata legge di promozione della lettura, che permetta all’Italia di raggiungere le medie europee. Sono decenni che ne sentiamo parlare, ma gli indici di lettura e l’alfabetizzazione degli adulti non sono certo migliorati.

Come mai avete scelto il nome di un’isola leggendaria per la libreria?
La discussione è durata per un bel pezzo, su una panchina del paese. Alla fine, ci piaceva ricordare con il titolo la dimensione del mito. E fare trovare velocemente sugli elenchi telefonici il nome della libreria… Quelli che hanno creato Google all’epoca andavano ancora a scuola…

atlantide foto profilo

È da un anno che ho inaugurato la mia rubrica sulle librerie indipendenti, parlando con molti librai e conoscendo le loro storie. Senza nulla togliere alle librerie delle grandi catene, perché acquistare in una libreria indipendente?
Mai come ora riteniamo sia il momento di fare scelte etiche, nella scelta di una libreria, di un prodotto di una azienda anziché di un altro, anche di un investimento. Una esigenza sentita da un numero crescente di persone. Perché scegliere una libreria indipendente, anziché una di catena o, peggio ancora, multinazionali di sicuro efficienti ma capaci anche di sottrarre alle casse dello Stato ingenti somme grazie all’elusione fiscale? Insieme ad altri librai, traendo spunto anche da quanto scritto dai colleghi americani, abbiamo preparato una sorta di documento riepilogativo dei vantaggi che possiamo offrire e che ora vi illustro:

Per la comunità

  • Il negoziante di una realtà locale è un amico, sa consigliarvi e darvi attenzione come persona, prima che come cliente. Molte volte conosce voi e i vostri figli da tanti anni, e viceversa;
  • le piccole realtà contribuiscono a sostenere le attività di scuole e organismi di carità, versando in beneficenza molto più delle catene;
  • i centri storici esistono da secoli, le piazze sono state il fulcro della comunità, il luogo per incontrare persone e dare vita a nuove idee. Se si svuotano, il degrado, sociale e culturale, avanza.

La società e la cultura

  • Più piccole librerie, più editori indipendenti. Equazione semplice per creare una offerta culturale variegata, valore sostenuto anche dalla Comunità Europea;
  • i libri devono essere venduti da chi li ama e li conosce: il libraio è un professionista competente e informato, pronto a dare consigli di lettura, idee per un regalo, a ricercare con pazienza il libro che desiderate;
  • più piccole realtà significa più scelta, più diversità culturale, la possibilità di dare vita in ogni paese a una comunità come nessun’altra, non standardizzata e omologata.

Economicamente

  • La piccola libreria è un contribuente regolare dello stato italiano, non ha sedi all’estero (e quindi ci sono meno imposte per i cittadini). Parte del denaro speso all’interno delle librerie indipendenti rientra in circolo nella comunità, grazie alle imposte locali;
  • le piccole realtà agiscono in un’ottica più lungimirante di quella dei grandi gruppi, costretti a fornire elevati utili immediati ai propri azionisti, a qualunque costo, senza troppi problemi etici.

L’ambiente

  • Comprare locale significa meno packaging, meno trasporti, meno traffico e inquinamento.

Davvero un documento interessante e vero. Complimenti! Tra l’altro, ho visto sul vostro sito che avete contatti con le biblioteche dal 1993. In cosa consistono i vostri rapporti? 
Da sempre intratteniamo rapporti con biblioteche, scuole, altri enti pubblici. Abbiamo posto l’accento sulla professionalità, cercando di non essere semplicemente “venditori di libri” ma di offrire quei servizi aggiuntivi che solo chi ama e conosce il mondo dell’editoria può offrire. Questo significa offrire bibliografie, suggerimenti di lettura, informazioni editoriali, ricerche di testi anche di piccoli editori, e di volumi fuori commercio. E vale sia per gli adulti sia per i ragazzi.
Dal 1993 tutto è cambiato, ma con piacere riscontriamo la soddisfazione da parte delle controparti: con alcune biblioteche i rapporti continuano nel tempo, nonostante l’aumento della concorrenza e le complicazioni burocratiche. Sovente poi il legame si estende alle presentazioni di autori, collaborando con loro sotto tutti gli aspetti, da quelli organizzativi, anche segnalando la disponibilità di autori, a quelli di comunicazione.
Siamo partner anche di diversi istituti scolastici, non solo per le forniture di libri, ma anche con una particolare iniziativa. In occasione delle tradizionali feste di fine anno scolastico, forniamo loro volumi in conto vendita. Docenti o genitori diventano librai per un giorno, e l’istituto riceve una quota in denaro o in libri sul venduto, restituendo quelli rimasti. Occasione di autofinanziamento per le sempre esangui casse delle scuole!

Sempre sul vostro sito, ho avuto modo di vedere che avete un servizio di ricerca libri esauriti, fuori catalogo, rari ecc. È un’iniziativa preziosa a mio avviso. Quanti clienti avete reso felici?
Attraverso il blog, Facebook e in libreria ci arrivano ogni giorno richieste di ricerca di volumi esauriti, fuori catalogo, dimenticati, o rari. Libri per ragazzi, tecnici, di narrativa, del volume letto nell’infanzia e perduto nei traslochi che si vorrebbe, però, sfogliare di nuovo. Ci piace collegare questi fili fatti di ricordi, di momenti, perché dietro ogni libro si cela e si svela, talora, una fitta trama. Qualche mese fa abbiamo cercato per conto di un cliente un volume edito nel 1919 da Michelin. Subito dopo la guerra pubblicarono molte guide dedicate alle località teatro degli eventi bellici, mostrando tra l’altro il “prima” e il “dopo”, indicando con precisione le posizioni e i movimenti degli eserciti. La copia dedicata a Ypres rintracciata conteneva un foglio dattiloscritto, uno dei possessori riportava di averla ricevuta nel 1950 dal figlio di un artigliere caduto nel 1918. Il libro probabilmente era servito alla madre per visitare il luogo in cui la persona era morta, il terreno della sua sepoltura.

Vi trovate a Castel San Pietro, vicino Bologna, città in cui ho vissuto e in cui ho intervistato vari librai. Avete contatti con le librerie bolognesi e con quelle dell’hinterland bolognese? Avete mai organizzato qualcosa insieme?
Abbiamo scambi frequenti con altri colleghi della regione, sì. Sia dal punto di vista professionale sia di amichevoli conversazioni, per alleviare la fatica del percorso. Una strada comune percorsa con amici, non con concorrenti da eliminare, così la vediamo noi. Una dozzina di anni fa insieme ad altre trentadue librerie abbiamo dato vita a Slow Book Emilia Romagna Mantova, raggruppamento nato per mettere in rete le esperienze, per affermare il ruolo centrale del libraio come risorsa culturale per il territorio. E promuovere azioni tese al raggiungimento di una legge nazionale sul libro in grado di aumentare la percentuale dei lettori e a limitare gli sconti, sull’esempio della Legge Lang francese, in vigore da quasi 40 anni. Purtroppo, il libraio è spesso un “animale solitario”, e le incombenze lavorative di ogni giorno tendono a farci dimenticare l’importanza del lavoro di gruppo per affermare la nostra identità collettiva: il progetto si arenò dopo un paio di anni di attività. Le amicizie nate però attorno al tavolo di discussione sono ancora vive, anche se diverse realtà hanno purtroppo abbassato le serrande!

Quali sono gli eventi organizzati da voi per l’estate?
La ristrutturazione interna avvenuta lo scorso anno ci ha permesso di recuperare un po’ di spazio per ospitare eventi anche nei nostri locali, abbiamo in preparazione per l’autunno un ciclo dedicato ai modi di raccontare la montagna dei viaggi in forma narrativa, ma in estate non abbiamo iniziative in cantiere. Solo qualche partecipazione con bookshop tematici a incontri organizzati da biblioteche.

A proposito di estate, sembra che sia la stagione in cui si legga di più. Consigliereste qualche libro da leggere durante le vacanze?

Volentieri. Cominciamo con il libro che ci è piaciuto di più, che ci sembra anche un perfetto antidoto per questi tempi dominati dalla rabbia e dal livore.

Ali Smith, Autunno, Sur
Tra i migliori del 2017 per diverse testate di lingua inglese, opinione condivisa anche da noi! Pagine autunnobellissime, in cui l’autrice riesce a dare vita a un’opera che fotografa il momento storico vissuto dall’Inghilterra della Brexit con una storia toccante sui sentimenti, sulle cose non dette, all’interno di un rapporto particolare tra un anziano artista e una ragazzina prima, divenuta donna poi…

Madeleine Bourdouxhe, Marie aspetta Marie, Adelphi
Marie ama profondamente il marito, ma durante una vacanza il desiderio reclama i suoi diritti, prendendo le forme di un ragazzo di vent’anni. Trama banale? Considerate che il libro è del 1940, che l’autrice è dotata di una prosa magnifica, potente ed evocativa dei sentimenti e dei luoghi: Madeleine Bordouxhe dona intensa voce a una protagonista luminosa, capace di percorrere la strada più pericolosa per conoscere sé stessa. Davvero, una splendida riscoperta letteraria.

Guadalupe Nettel, Bestiario sentimentale, La Nuova Frontiera
Cinque racconti in cui la vita degli animali che ci circondano scorre in parallelo con quella dei loro umani di riferimento, storie ordinarie apparentemente, ma narrate con grande talento, cogliendo con precisione i momenti di frattura dai quali non sarà più possibile tornare alla vita di un tempo.

Maylis De Kerangal, Corniche Kennedy, Feltrinelli
Sì, l’autrice sa come non concedere un attimo di respiro al lettore, con la sua prosa serrata, viva e palpitante, ricca di sensazioni, emozioni, in ogni riga. Un trionfo della sfrontatezza dell’adolescenza, della pienezza di una vita fatta di quotidiane esplosioni di sentimenti.

E per gli amanti del giallo, del thriller e del noir?
Cristina Cassar Scalia, Sabbia nera, Einaudi
Dalla Sicilia, terra di Montalbano, ecco il vicequestore Giovanna Guarrasi: testarda, scontrosa, tormentata dalla morte del padre e dalla fine di una relazione difficile; appassionata di vecchi film e amante della buona sabbia neratavola. Protagonista semplicemente formidabile.

Ilaria Tuti, Fiori sopra l’inferno, Longanesi
La nuova promessa del noir italiano, in via di traduzione in diverse nazioni. Un thriller palpitante, tra boschi e pareti rocciose, con ottime descrizioni dei luoghi, e una grande protagonista, dalle mille sfaccettature…

Sara Blaedel, La foresta assassina, Fazi
Doveva essere la grande notte per Sune, quindicenne cresciuto in una comunità capace di strani riti neopagani. Sulle tracce della sua scomparsa, per fare breccia in un mondo chiuso e ostile, troveremo Louise Rick (già vista ne Le bambine dimenticate).

Brian Panowich, Come leoni, NN
Un western dai toni noir, ancora nelle terre di Bull Mountain. La pace che regna dopo l’uccisione del fratello da parte dello Sceriffo Clayton Burroughs è apparente, nuovi gruppi di fuorilegge cercano di farsi strada…

Stefano Tura, A regola d’arte, Piemme
Stefano Tura, il giornalista doc trapiantato in Inghilterra, regala ai suoi lettori un nuovo libro con il detective McBride, supportato da un bolognesissimo Alvaro Gerace, con una indagine che si dipana tra le piogge e le nebbie…

Per i lettori più piccoli, invece, cosa consigliereste?
Ai ragazzi consigliamo questi libri:
Alice Keller, La contessa sul tetto, San Paolo Ragazzi
Una autrice emergente, Alice Keller, libraia in Emilia. Un ritratto palpitante di un momento di passaggio tra infanzia e adolescenza, colto con leggerezza e intensità insieme. Dai 10 anni in su.
Chiara Carminati, Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans, Bompiani
Con le illustrazioni di Pia Valentinis, una splendida raccolta poetica. Dai 12 anni in su.
Giuseppe Festa, Cento passi per volare, Salani
Per chi ama le storie a contatto con la natura. Dagli 11 anni in su.
Lauren Walk, L’anno in cui imparai a raccontare storie, Salani
In un mondo che può apparire ingiusto, il coraggio di una ragazza può modificare il corso delle cose, ottima lezione contro l’indifferenza, l’odio, il bullismo. Dagli 11 anni in su.

mio nome non rifugiato
Per i lettori ancora più piccoli, invece, consigliamo Il mio nome non è rifugiato di Kate Milner edito da Les mots libres in collaborazione con Emergency. I bambini, i ragazzi, sono più tolleranti degli adulti: merito anche di libri come questo, capace di far percepire ai più piccoli quanto sia doloroso dover lasciare velocemente la propria casa per una destinazione sconosciuta.

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