Non ti lascerò – Contro la violenza domestica

Chevy Stevens

Dietro le mura domestiche e dietro le belle fotografie contraddistinte da abbracci e sorrisi possono nascondersi paura, odio, violenza e ansia. Ce lo ricorda Chevy Stevens in un thriller dai toni cupi intitolato Non ti lascerò, edito in Italia da Fazi Editore. È un romanzo scorrevole, narrato a due voci in prima persona, pieno di flashback per far sì che il lettore ricucia i pezzi di storia del passato. Una storia angosciante, ma anche piena di speranza e di determinazione.

Lindsey, adesso, è una donna libera. Vive a Dogwood Bay con la figlia Sophie, quasi maggiorenne. Lindsey è coraggiosa, forte, anche se a volte i fantasmi del passato bussano alla sua porta e hanno tutti il volto di Andrew, il suo ex marito, che Lindsey è riuscita a lasciare una notte fuggendo con la figlia ancora piccola. Proprio quella notte Andrew finisce in prigione perché investe una ragazza mentre è alla guida di un camion, ubriaco. Ma adesso Lindsey teme il momento in cui verrà scarcerato, anche se ha attentamente scelto un posto in cui nascondersi e vivere. A Dogwood Bay Lindsey si è rifatta una vita: gestisce un’impresa di pulizie, ha un nuovo compagno di nome Greg, ha delle amiche, frequenta un gruppo di sostegno contro la violenza domestica e fa un corso di difesa con Marcus, un ex psichiatra la cui figlia è stata uccisa dal ragazzo. Inoltre, Lindsey ha un ottimo rapporto con la figlia Sophie che ha cresciuto da sola, facendosi forza. È per lei che anni prima aveva deciso di fuggire, per proteggerla.

Il racconto di Lindsey si interseca con quello in prima persona di Sophie: una ragazza dolce e creativa, in balìa del primo innamoramento e della scelta del college. Tutto sembra andare bene nella vita di Sophie, ma sente un vuoto che non riesce a colmare. Sfrutta l’occasione di un compito in classe per scrivere una lettera a suo padre e inviargliela. Lei ha solo pochi ricordi di lui, ma belli. Nonostante sua madre le abbia raccontato la sua versione dei fatti, Sophie vuole ri-conoscere suo padre e dargli una possibilità. È per questo che non si fa scrupoli e che quando lui le risponde, gli dice senza sentirsi troppo in colpa dove abitino lei e Lindsey. L’arrivo di Andrew a Dogwood Bay metterà a dura prova il rapporto madre-figlia e la stabilità di Lindsey.

Al racconto del presente si alternano diversi flashback in cui Lindsey racconta la vita coniugale. Il primo è proprio l’incipit del romanzo: Lindsey, Andrew e Sophie si trovano in Messico per una vacanza e già dalle prime pagine Andrew appare come un uomo geloso, possessivo, violento e cattivo. Eppure all’inizio Andrew era diverso: dava l’idea del marito innamorato follemente, gentile, partecipe. Lindsey amava così tanto Andrew da passare sopra alle parole pesanti, alle costrizioni, agli obblighi. Fino a quando dalle parole si passa ai fatti, agli strattoni e a scatti d’ira scatenati da banalità. Lindsey non ce la fa più e architetta un piano di fuga per abbandonare Andrew al suo destino.

La lettura di Non ti lascerò è disturbante. Sarà per tutti i fatti di cronaca nera e di femminicidi a cui siamo abituati, sarà perché la libertà di una donna non dovrebbe essere decisa da un uomo, sarà perché non si può rimanere in silenzio per sempre.
Lindsey è un personaggio straordinario: il suo coraggio le fa mettere in discussione tutto quello che aveva sempre sognato, una vita tranquilla piena di gioia e momenti familiari da condividere. È una donna forte, questo si evince dalla narrazione in prima persona, ma questo non le fa nascondere la sua fragilità, le sue paure. È come se le pagine del libro fossero uno specchio in cui Lindsey si guarda e da lì si riflettono le sue cicatrici e i suoi rimpianti.

Un romanzo che fa pensare alla situazione attuale, a quello che succede ogni giorno. Se ci fossero più donne come Lindsey, se ci fossero donne fortunate, ma anche coraggiose, come lei, chissà cosa succederebbe. La violenza non è mai giustificata, anche quella verbale. E l’amore non è mai possesso.

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