Clara e le ombre – Anni ’80, amicizia, crescita ed eventi soprannaturali

L’anno scorso ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare in una casa editrice per ragazzi meravigliosa, piena di persone straordinarie, innamorate del proprio lavoro, attente e brillanti. Stare dietro le quinte ti permette di assistere alla genesi di progetti bellissimi e questa è una delle cose che più amo del mio lavoro perché c’è l’adrenalina, la voglia di far conoscere storie potenti e il desiderio che queste ultime arrivino presto in libreria, ma si sa, per le cose belle ci vuole tempo. A causa del Covid-19 molte uscite sono state sospese e slittate perché per ogni casa editrice ogni libro è importante e occorre valutare e trovare il momento adatto per accompagnarlo sugli scaffali, nelle case e soprattutto fra le mani delle lettrici e dei lettori.

Per Clara e le ombre, graphic novel d’esordio di Andrea Fontana (sceneggiatore) e Claudia Petrazzi (illustratrice) pubblicato da Editrice Il Castoro, questo momento è finalmente arrivato e vi consiglio di correre subito in libreria (mai come in questo momento le librerie vanno sostenute) e farvi un regalo perché è una storia intrigante, di amicizia e di crescita, arricchita da misteri e da eventi soprannaturali. Una delle cose che mi ha colpito di più è stata la scelta di ambientarla negli Stati Uniti degli anni Ottanta: ai più giovani le atmosfere ricorderanno sicuramente Stranger Things, ma i riferimenti alla cultura degli ’80s sono davvero tantissimi (gli autori si sono divertiti moltissimo a disseminarli all’interno dei dialoghi e delle illustrazioni).

Clara ha dodici anni e dopo che la madre li ha abbandonati lei e il padre si trasferiscono dalla Grande Mela in una cittadina ventosa e un po’ cupa del Vermont, Brattleboro. Clara è una ragazzina insicura e soffre di una lieve forma di epilessia con cui convive da anni e che non le permette di condurre una vita “normale”. Se per il padre ricominciare da zero in una nuova città è vista come un’opportunità per lasciarsi alle spalle ricordi tristi e dolorosi, per Clara il trasferimento comporta l’arrivo di nuovi incubi e il ritorno di ombre spaventose che l’attanagliano e che la rendono ancora più fragile.

Anche la nuova scuola è fonte di sofferenza per lei. Nonostante sia appena arrivata, i compagni non le riservano un briciolo di umanità e la prendono di mira: sussurrano pettegolezzi su di lei, la chiamano “secca”, la spintonano e la escludono senza darle la possibilità di ambientarsi e di fare nuove amicizie. A casa, poi, le cose non vanno meglio: Clara non perdona al padre la scelta di aver rivoluzionato la loro vita, i silenzi sono pesanti e le parole di conforto del genitore generano soltanto pianti e urla. Abbandonata dalla madre e incapace di comprendere la debolezza del padre, Clara si sente a pezzi… ma per fortuna qualcosa cambia. A scuola fa la conoscenza di Robert, John, Anthony e Alex, quattro amici considerati “strani”, anche loro vittime dei bulli della scuola. Clara inizia a frequentarli e a capire, grazie a loro, che ognuno ha dei fantasmi contro cui lottare.
La normalità, però, è solo una parvenza. Alcuni ragazzi della scuola, proprio quelli che bullizzano i compagni di classe, iniziano a scomparire e toccherà a Clara e ai suoi amici indagare e venire a capo del mistero.

Questa storia, di forte impatto emotivo, racconta di crescita, di amicizia, di famiglie, di solitudine e di paure. Affronta il bullismo in una maniera non edulcorata e soprattutto da angolazioni particolari: a volte, infatti, ci dimentichiamo che chi vuole dimostrarsi più forte in realtà nasconde dentro di sé delle debolezze e delle titubanze. E la società in cui viviamo, che ci vuole predisposti a distinguere ciò che è bene e ciò che è male senza la possibilità di redenzione e di accettare che i contrari possano contaminarsi a vicenda, ci rende sempre più duri e meno solidali nei confronti degli altri.

I personaggi sono dinamici, forti e caratterizzati in modo chiaro tanto da permettere al lettore di immedesimarvisi facilmente (e questo, ve l’assicuro, è una delle prerogative per rendere bella una storia e farla funzionare). Clara, Robert, John, Anthony e Alex, con le loro diverse personalità e il proprio passato, si completano e si danno forza a vicenda, ricordandoci che l’amicizia infonde coraggio.

Dal punto di vista grafico Claudia Petrazzi ha fatto un lavoro straordinario. I volti spigolosi e geometrici dei personaggi e le loro espressioni, i paesaggi cangianti, la minuzia dei particolari danno vita a un’atmosfera piena di fascino, nostalgia e suspense. La palette di colori utilizzata arricchisce il tutto, creando contrasti, a volte netti e a volte più sfumati. Ma la bravura dell’illustratrice si evince anche dallo studio e dalla cura che ha dedicato alla scelta dell’abbigliamento e dell’arredamento, facendosi ispirare da vecchie fotografie e da cataloghi dell’epoca.
Divertente è, inoltre, la sfida che i due autori sottopongono al lettore: all’interno del graphic novel ci sono così tanti rimandi letterari, cinematografici, musicali e videoludici, più o meno nascosti, che riportano negli anni Ottanta anche chi quel periodo non l’ha vissuto (come la sottoscritta, per esempio!).

È doveroso, tra l’altro, aprire una parentesi a parte per la scelta di Brattleboro che nasconde una storia nella storia: più di un anno fa, infatti, per documentarsi Andrea Fontana si è iscritto a un gruppo Facebook di Brattleboro per raccontare il suo progetto e ottenere più informazioni possibili riguardo a questa cittadina del Vermont. Gli abitanti sono stati entusiasti e partecipi e hanno addirittura intervistato Andrea con l’augurio che il fumetto arrivi presto negli Stati Uniti.

Clara e le ombre è un graphic novel che sicuramente mancava nel panorama dei libri per ragazzi, soprattutto per la sensibilità con cui si affrontano tematiche attuali e complesse.
È una storia che ci insegna (e/o ci ricorda) che le ombre fanno e faranno sempre parte di noi, che crescere significa anche accettare parti di sé e del proprio passato che si vorrebbero dimenticare. Ma soprattutto questa storia ci mette di fronte a una grossa evidenza: in fondo siamo solo pezzi e solo insieme funzioniamo.

Photocredit: © Editrice Il Castoro

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