Il cubo dei mille mondi – LuFio esordisce con un fantasy che incanta tutti

A tutti è capitato, ad un certo punto della nostra vita, di fare i conti con scelte che non sono state le nostre, con azioni e comportamenti che sono il risultato di altre che non abbiamo compiuto in prima persona e delle quali, spesso, nemmeno abbiamo ricordo.

Chi le ha compiute? Chi ha deciso per noi? La risposta è tra le più ovvie, ma non sempre facile da accettare: i nostri genitori.

Il cubo dei mille mondi, fumetto di esordio di LuFio e da poco in libreria grazie a Bao Publishing, si muove proprio intorno a questa tematica, affrontata con semplicità e ironia, a partire dalla quale si diramano tutta una serie di tematiche che le sono strettamente connesse: l’importanza della famiglia, il valore dell’amicizia e del ricordo e, ovviamente, l’amore.

Alexander lavora a Londra in uno studio di reperti storici e la sua storia inizia con un pacco da ritirare, indirizzato al Professor J.K., che contiene uno strano oggetto: un cubo di legno. Quello che Alexander non sa, ma che scoprirà presto, è che il cubo è molto più di un reperto storico, è un passaporto per viaggiare tra mondi diversi. Come ogni eroe che si rispetti, Alexander trova subito un fedele braccio destro, Ellie, una creatura strana e molto vivace, legata ad Alex da un passato di cui lui non è ancora a conoscenza, ma che gli si rivelerà presto.

Non c’è dubbio che Il cubo dei mille mondi sia un’ottima opera di debutto per LuFio. Infatti, se una trama piuttosto lineare, la necessità, forse, di un maggiore approfondimento nella descrizione di Alazashea e di alcuni personaggi secondari, sono elementi che il giovane autore avrebbe potuto sviluppare meglio, questi vengono compensati con la perfezione delle tavole.

Esplosioni di colori e ricchezza di particolari sono, senza dubbio, le caratteristiche che lasciano il lettore senza fiato. LuFio ha uno stile che colpisce immediatamente e che non passerà certo inosservato. Il tratto è morbido, particolare, e le atmosfere sono ricche di richiami alla cultura Maya e in generale alle culture precolombiane, come si vede chiaramente dalle armature indossate dai personaggi e, soprattutto, dagli avamposti e dalle città disegnate con minuzia e ricchezza di particolari. Non mancano degli elementi moderni, chiaramente influenzati dalla cultura dei videogiochi e dalle tecnologie.  

Il viaggio di Alex non è soltanto un viaggio tra mondi diversi, ma è prima di tutto un viaggio all’interno della propria memoria. Gli unici indizi per ricostruire la storia, per mettere insieme i tasselli, sono un incubo ricorrente e il cubo che sembra rispondere solo ai suoi comandi.

Il tema della famiglia è al centro della storia e si sviluppa di pari passo con quello della ricerca della propria identità. Man mano che i contorni della storia di Alex si delineano, anche le sfumature emotive legate a essa legate prendono tinte più forti. La gelosia, l’abbandono e il rancore, sono tutte emozioni che toccano ognuno dei personaggi, seppure in maniera e misura diversa. Il cubo, un po’ come il vaso di Pandora, le contiene tutte e allo stesso tempo ne è la fonte.

Il viaggio di Alexander si carica anche di un altro significato. Vittima delle scelte sbagliate prese da suo padre, mettere insieme i tasselli del passato, è per Alex sinonimo di crescita, accettazione e perdono.

LuFio sceglie per il suo esordio il fantasy, un genere tutt’altro che semplice, ma che è perfettamente in linea con lo stile dell’autore. Questo primo volume risolve solo una parte della trama, e il finale ci fa capire chiaramente che siamo solo all’inizio di un’avventura che nasconde segreti più oscuri e intricati da scoprire. Non ci resta che attendere con ansia il secondo volume!

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