Sognavo una città in cui tutti gli uomini erano fratelli – La Quercia di Walt Whitman

Ho fatto un sogno in cui sognavo una città

dove gli uomini erano tutti fratelli,

Li ho visti amarsi l’uno con l’altro teneramente –

spesso li ho visti, erano in molti, passeggiare

tenendosi per mano;

E sognavo che quello era un posto di uomini forti –

Nulla era più grande dei segni dell’amore

maschile – che governava tutto

il resto,

E tutto questo era chiaro ogni volta nei gesti degli

uomini di quella città, e in tutti i loro sguardi

e parole. –

Alla soglia dei quarant’anni Walt Whitman scrive dodici poesie su un taccuino rilegato a mano a cui dà il titolo di Live Oak with Mass. I dodici componimenti non seguono un ordine logico, sono piuttosto riflessioni, pensieri, che chi scrive riporta sul foglio con un’eleganza e una delicatezza incredibili.

Whitman scrive queste poesie negli anni ’50 dell’Ottocento, ma non verranno pubblicate fino a quando il bibliografo Fredson Bowers le estrapolerà dalla raccolta Foglie d’erba circa cento anno dopo. Centinaia di anni dividono i versi de La Quercia dal nostro presente, eppure riescono a rappresentarlo con una accuratezza e una vividezza straordinari.

Tunuè ne ha proposto, lo scorso anno, una nuova versione con l’aggiunta di un interessante postfazione di Karen Karbiener, studiosa di Whitman, le meravigliose illustrazioni di Brian Selznick e le traduzioni di Diego Bertelli.

In un momento storico in cui, sempre di più, si cerca di (ri)affermare il valore dell’amore senza discriminazioni di genere, la lettura delle poesie di Whitman è un ulteriore inno all’uguaglianza e alla fratellanza. L’amore per il poeta è prima di tutto amicizia, nel senso greco del termine «attraverso un’esperienza non lineare di esperienze e sentimenti». E di un amico, infatti, che Withman scrive nelle sue poesie, riferendosi chiaramente all’uomo che ama:

E il seguente è arrivato altrettanto gioioso – E con

quello seguente, è arrivato, di sera, l’amico mio,

E quella notte, mie dolci acque, ho sentito il rumore

che fate sulla battima – ma il battito del cuore

era più dolce  – perché colui che amo era tornato

a dormire al mio fianco

Withman prende come modello delle sue poesie Shakespeare, ai quali il poeta si rifà sia per i temi che per la forma. I componimenti, scritti in prima persona, riflettono l’idea di un viaggio interiore di introspezione, confermata dall’intento del poeta di mantenere private e segrete le dodici poesie di Live Oak.

Anche se frutto di una riflessione su stesso e sulla propria esperienza d’amore, i versi descrivono i tormenti e le passioni che chiunque abbia fatto esperienza dell’innamoramento ha avuto modo di provare. Le parole di Withman erano vere all’epoca, restano vere oggi. A prova che l’amore, qualunque forma assuma, è uguale per tuttə.

A dare una forza maggiore ai versi sono le illustrazioni di Brian Selznick, poste prima e dopo i componimenti. Se le parole del poeta sono in grado, da sole, di trasmettere con tanta forza la gioia, il dolore, l’esperienza dell’amore; le immagini ci aiutano a dare una forma ai versi e, insieme, alle emozioni. Esplosioni di colore, ma anche immagini in bianco e nero, le parole di Whitman sembrano prendere vita animandosi sulla pagina.

Ho visto crescere in Lousisiana una quercia

sempreverde,

Se ne stava là sola, e del pendulo muschio scendeva

dai suoi rami,

Crebbe senz’altra compagna, splendente di foglie

gioiose, color verde scuro,

E l’aspetto vigoroso, ruvido, sicuro, l’ho paragonato

a me

Withman sembra ritrovare nelle caratteristiche della quercia una somiglianza con il proprio carattere ruvido, vigoroso, sicuro. Ma pochi versi dopo questa somiglianza lascia il posto a una profonda differenza. La quercia, anche se sola, riesce a fare crescere sui propri rami verdi foglie mentre il poeta non potrebbe fare nulla di simile senza un amico o un amante. L’amore per Whitman è un sentimento essenziale e indispensabile.

Le poesie raccolte in La Quercia non hanno un intento chiaro ed esplicito, ma basta immergersi a fondo nella loro lettura per comprendere la storia che con esse il poeta descrive; una storia di innamoramento, abbandono, adeguamento. Insomma, la storia che tuttə almeno una volta abbiamo vissuto.

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