Perdersi nella neve – Recensione di Uto e Gesso, il primo romanzo di Gabriella Dal Lago

La cosa più incredibile di avere un fratello o una sorella, o molteplici, (anche se oggi sono in pochi ad avere questa fortuna/sfortuna), è la possibilità che, nonostante si cresca spalla a spalla, seguendo perlopiù le stesse regole, sotto lo stesso tetto, alcuni persino nella stessa stanza, si finisca per essere due (tre, quattro) persone completamente diverse.

E non solo per aspetto fisico, sia chiaro, ma per un modo di reagire alle cose, alle sfide della vita, agli incontri che si fanno.

Uto e Gesso, i protagonisti del libro di esordio di Gabriella Dal Lago per 66th a2nd sono due fratelli molto diversi e li incontriamo, per la prima volta, nell’abitacolo dell’auto di Gesso guidata però dal fratello minore, Uto. Stanno tornando a casa dopo una disastrosa cena con la loro madre e il suo nuovo compagno, Fabio, un adorabile maestro di montagna, appassionato di natura e lupi. 

Uto è stato accogliente e comprensivo con Fabio, mentre Gesso si è trincerato in un silenzio ostile. Sarà questa la caratteristica principale di Gesso per tutto il libro, il suo silenzio. Alcune parole, laconiche, e tanti, tantissimi non detti. Dietro ai suoi comportamenti c’è una profonda depressione, una psicosi che lo segue da tempo, ma che non sembra essere capita dalla sua famiglia.

C’è una tensione latente tra i due fratelli, che viene finalmente a galla. Il litigio che si sarebbe dovuto consumare tante volte negli anni avviene nel momento più sbagliato. 

Il loro ritorno in auto dopo la cena sta diventando difficoltoso, infatti. Ha cominciato a cadere una neve imperterrita e si sta alzando il vento. Una vera e propria bufera.

E poi c’è Emma, forse il personaggio più interessante di tutto il romanzo. Emma è figlia di una relazione in cui a un certo punto qualcosa è andato storto (qualcosa è un eufemismo) e ha minato tutti i pilastri di un possibile futuro insieme. La madre se n’è andata di casa qualche mese prima, senza lasciare traccia. Il padre sta assorbendo il colpo e Emma sta tentando di elaborare la perdita, anche se forse non riesce ad ammetterlo.

Lavora in una stazione di servizio, e anche lei quella notte è bloccata dalla neve. Sola con un suo collega un po’ viscido, accerchiata da luci al neon e panini cattivi.

L’incontro tra i tre è inevitabile, in momenti diversi, in uno stato di ansia crescente. Accade tutto in una notte, ma il tempo si dilata in anni, concedendosi di tornare indietro all’infanzia, alla recente adolescenza, e di spostarsi in avanti, per indagare come reagiranno le persone dopo quella notte di neve.

L’autrice, Gabriella Dal Lago

C’è tutta la tensione di un thriller dentro Uto e Gesso, o di un noir con qualche eco di un horror o forse solo le ombre e le luci di un dramma quotidiano. La tragedia di qualcuno è solo una notizia per qualcun altro, suggerisce l’autrice nelle pagine iniziali.

Gabriella Dal Lago è una penna rigorosa e fluida, precisa nel dettaglio, in ogni minuscola sfumatura. I dialoghi di questo romanzo sono un pozzo profondo, che a una lettura attenta rivelano nuovi tesori. Non si è mai sicuri di quello che potrà succedere.

Quello che è certo è che l’angoscia monta in ondate, mentre ci si avvicina al finale e si cerca di convincersi che non è successo niente, non c’è niente da preoccuparsi e andrà tutto a finire bene.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.