Gli indispensabili colori delle emozioni di Alessia Siciliano

Gli indispensabili colori delle emozioni

A quindici anni, come tantə, ho attraversato una fase piuttosto lunga in cui dipingevo la mia vita di chiaroscuro. 

Sceglievo tonalità che andassero dal nero al grigio per vestiti, trucchi e smalti per le unghie. 

Chiaramente questa quasi monocromia era l’adolescente tentativo di mostrarmi arrabbiata e di urlare quanta ricerca stessi facendo per trovare il mio posto nel mondo, sbattendo in faccia a tuttə il nero dolore che provavo nel sentirmi inadatta alla vita.

Quando oggi ripenso a quegli anni, le tonalità che assumono i ricordi però sono tutt’altro che grigie. Danzano invece su una tavolozza che va dagli arancioni ai rossi accesi per alcuni e dai blu agli azzurro pastello per altri.

Credo che la percezione emotiva dei colori dipenda sempre dal modo in cui ci sentiamo in una certa fase della vita e muti quando ripensiamo con nostalgia a un passato che ha un sapore dolce solo perché abbiamo scelto di dimenticarne l’amaro.

Colori invisibili di Sabrina Gabrielli – uscito a maggio per la collana Prospero’s Book di  Tunuè – rende questa riflessione sui colori della vita quasi una folgorazione.

Gabrielli, illustratrice, designer e poster artist di livello internazionale, costruisce una storia agrodolce in cui Leila, protagonista affetta da acromatopsia, vive immersa in una scala di grigi. La cecità ai colori dovuta a un trauma la costringe a molte rinunce, dal lavoro di illustratrice al gusto del cibo: una pizza ha lo stesso sapore se l’invitante rosso del pomodoro si è trasformato in una disgustosa melma nera?

Ph. Sky Tg24

La perdita di ogni passione e la totale apatia sono diventati dunque i toni della sua quotidianità, ma tutto cambia quando una sera vede Luca, fattorino della pizzeria, completamente arancione.

Ph. Tunuè

La storia si apre per diventare il racconto di amicizie nuove e relazioni delicate che hanno il sapore nostalgico di tempi passati, e che ci trasportano in una narrazione fatta di personaggi teneri e vita di quartiere, dove tuttə si conoscono e condividono ricordi legati a vecchie foto mai ingiallite. 

Attraverso colate di colore sinestetiche, Leila viene trascinata fuori dal suo mondo così diverso da quello vissuto da chi le sta intorno, per aprirsi a una nuova visione d’insieme verso l’accettazione di sé.

La meraviglia di quest’opera sta nel fatto che a fare da guida in una storia che racconta la cecità ai colori sia proprio una scala cromatica imponente, che trafigge nei grigi delle percezioni di Leila e commuove nelle sfaccettature degli arancio, giallo e blu in cui vivono gli altri personaggi.

Ph. Sky Tg24

L’invisibile voce narrante dell’autrice parla attraverso i cambi repentini della colorazione, e riesce a creare una corrispondenza percettiva con la protagonista: così ci muoviamo tra le tavole con un senso di impotenza e di tenerezza, che rende la storia godibile e coinvolgente.

Il modo in cui Leila vede il mondo e l’apparizione improvvisa di alcuni colori attraverso l’associazione emotiva diventa così un’epifania a cui, leggendo, non è possibile sottrarsi.

Mentre i tentativi della protagonista di ritornare a percepire i colori del mondo falliscono, noi non riusciamo a esimerci dal chiudere gli occhi per sperimentare la scala cromatica dei nostri ricordi. 

E alla fine, protagonistiə delle nostre storie, giungeremo insieme con lei a una riconciliazione.

Sabrina Gabrielli riesce a guidarci tra la tristezza profonda di un grigio e la gioia inaspettata di un azzurro cielo in cui gli occhi possono perdersi, ma il cuore si ritrova sempre. Ci racconta di come si possa vivere felici in un mondo in bianco e nero solo se ci si rende conto che “i colori che mancano, in fondo, non sono davvero scomparsi”, sono dentro di noi ed è lì che bisogna cercarli quando il grigio diventa immanente. 

Colori invisibili è una storia cromatica di riconciliazione, che parla di quell’affetto invadente e necessario che salva dalla solitudine. Una lettura perfetta in questa estate prematura, che come sempre porta con sé ricordi agrodolci e vestiti colorati.

Sabrina Gabrielli

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