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Pablo – Un’amicizia a quattro zampe e a regola d’arte

A volte succede che, per stare bene con se stessi e con le persone che ci circondano, si dicano delle bugie a fin di bene, bugie a cui diamo poco peso e che crediamo di riuscire a gestire bene per un tempo spropositato. È quello che succede in Pablo. L’arte dell’amicizia di Remy Lai, appartenente alla collana Tipitondi di Tunué e tradotto da Annalisa Zignani. Un graphic novel divertente, tenero, comico e a tratti anche commovente che racconta la storia di Jen e dell’amicizia che stringe con un adorabile cane a cui dà il nome di Pablo.

L’estate è appena cominciata e l’undicenne Jen è già stufa. Consapevole di non avere amici e di aver terminato tutti i libri da leggere, Jen passa le giornate a guardare attraverso la finestra di casa, in cui abita con la madre, la sorella maggiore, i due fratelli più piccoli e il padre, quando quest’ultimo non è via per lavoro. Un pomeriggio di un sabato qualsiasi, Jen – sempre davanti alla finestra – adocchia un adorabile cane con un cestino per la spesa in bocca. La ragazzina si stranisce, ma al tempo stesso è anche curiosa, tanto da decidere di seguirlo. Nella zona commerciale a sud della città, tutti i negozianti sembrano conoscere e avere confidenza con il cane che, all’interno del cestino, ha una lista della spesa che segue alla lettera, aiutato dai commercianti.
Jen continua a seguire il cane fino a quando quest’ultimo non entra in biblioteca. Il caso vuole che proprio lì ci siano compagni e compagne di scuola di Jen, i quali, non appena la vedono insieme al cane, lo scambiano per suo. Eccitata dal fatto che i compagni la considerino per la prima volta e le rivolgano la parola, Jen mente e afferma, con sicurezza e orgoglio, che quel cane è proprio suo e si chiama… Pablo. Convinta dalla bibliotecaria, che in cambio le darà libri e fumetti gratis, Jen accetta che Pablo posi per cinque sabati di fila per il corso d’arte frequentato dai suoi compagni e, nel frattempo, conosce e fa amicizia con Rachel, la cui famiglia ha una toelettatura per animali.

Jen è entusiasta della popolarità che, in poco tempo, è riuscita a ottenere e, inoltre, adora passare del tempo con Pablo che è, a tutti gli effetti, un cane straordinario. Nonostante alcuni momenti di panico in cui la ragazzina teme di essere smascherata (e con lei la sua “bugia a fin di bene”), Jen mostra di sapersela cavare e instaura con Pablo un rapporto che fa credere a grandi e piccini che il cane sia effettivamente suo.

Inizialmente Jen è felice della situazione, delle amicizie che ha stretto e dei suoi pomeriggi movimentati fra la biblioteca e la gelateria, ma cela dentro di sé la paura di essere scoperta, e anche la sofferenza che prova sentendo la mancanza del padre che è spesso fuori per lavoro (è uno chef, n.d.r.). Un paio di volte Jen prova ad accompagnare Pablo a casa – a nord della città, praticamente dall’altra parte rispetto a casa sua – per conoscere o almeno vedere i suoi effettivi padroni, ma senza successo.

Le cose cominciano a complicarsi a causa del signor Iccc, un vecchio burbero e antipatico, che non accetta che Pablo gironzoli per la città senza guinzaglio. A dar man forte al signor Iccc ci sono molte persone che segnalano l’accaduto agli accalappiacani per far sequestrare Pablo. Da quel momento, la città si divide in due fazioni: da una parte i Picasso, coloro che vogliono che Pablo giri per la città senza essere legato, e dall’altra i Duchamp, capeggiati dal signor Iccc. La situazione peggiora ulteriormente quando alcuni amici di Jen, credendo di farle un favore, creano una petizione online per far sì che Pablo possa andare a fare la spesa senza guinzaglio e senza il timore che venga catturato dagli accalappiacani. Riuscirà Jen a fingere che Pablo sia il suo cane per l’ultima lezione del corso di arte o dovrà scontrarsi con il peso della bugia che ha architettato?

Pablo. L’arte dell’amicizia è un fumetto intriso di tenerezza che oltre a trattare argomenti sensibili come l’amore che si prova per gli animali e i rapporti non sempre facili con la propria famiglia, descrive la preadolescenza in maniera onesta e genuina. Remy Lai dà vita a due personaggi straordinari – Jen e Pablo (che in realtà si chiama Dippy, abbreviazioni di serendipità, “è quando qualcuno trova per caso qualcosa di bello”) – e racconta la crescita interiore di Jen con profonda sincerità soffermandosi su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato e su come porre rimedio, maturando, ai propri errori e alle bugie che – si sa – hanno sempre le gambe corte.

Avevo letto questo fumetto in lingua originale e ci tengo a fare una menzione d’onore alla traduttrice (e a tuttɜ le persone che hanno lavorato dietro le quinte) per aver ideato un titolo che si ricolleghi in parte a quello originale che era un divertente gioco di parole ovvero Pawcasso.

Un fumetto consigliato dagli otto anni in su, per grandɜ e piccinɜ, amantɜ dei cani e non, che non potranno non innamorarsi dell’adorabile Pablo e della dolce Jen.

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