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“Menta” di Christian Galli – Una storia di crescita tra profumi e perdite

Tra una cosa e l’altra è arrivato l’autunno e con lui ottobre, il mese dedicato ai misteri e alla festa di Halloween. Tra l’attesa di Lucca Comics e l’anteprima di Mercoledì Addams su Netflix firmato da Tim Burton, lasciatemi consigliare un graphic novel, uscito qualche mese fa, che non parla soltanto di crescita e di mistero, ma anche di perdita e di profumi. Si tratta di Menta scritto e disegnato da Christian Galli, classe 1993, uno degli autori italiani più talentuosi degli ultimi tempi, pubblicato da Tunué.

Nonostante il target di riferimento sia quello della preadolescenza/adolescenza, la storia di Menta parla a tuttɜ, ma soprattutto a tuttɜ coloro che nella loro vita hanno (avuto) un animale perché sì, il dolore che si prova dopo la perdita di quest’ultimo Galli la descrive e la disegna in maniera così realistica e sincera da far lacrimare.

La protagonista di Menta si chiama Lamia, un’adolescente che abita con la madre in una graziosa cittadina. La vita di Lamia è scandita da punti cardine incarnati da figure femminili: oltre alla madre, c’è Marzia, la vicina, un’anziana che per lei è quasi una nonna, amante delle piante e delle tisane. E poi c’è Lucia, la sua migliore amica. Una ragazzina forte ed estroversa il cui carattere si incastra alla perfezione con quello di Lamia, quasi che fossero lo yin e lo yang.

«Lucia è la mia migliore amica. È vero, non legge mai i libri che le presto, ma ci diciamo tutto e non farei niente senza di lei. Profuma di pesche.
Con mamma invece ogni tanto non ci capiamo. Le importa più del lavoro che del resto. Profuma di vaniglia.
La nostra vicina Marzia ci ha sempre aiutato fin dal primo giorno. È adorabile! Infatti il suo giardino è pieno di piante. Profuma di liquirizia.
Michele è uscito fuori dal nulla, all’improvviso. Un tipo strambo, ma mi incuriosisce. Profuma di menta.»

A un certo punto nella vita di Lamia compare anche un ragazzo, diverso dai soliti compagni di scuola un po’ infantili. Si chiama Michele, profuma di menta e ha un’aria misteriosa e intrigante. Dice di essersi trasferito da poco, eppure Lamia sospetta che lui nasconda qualcosa… ma prima d parlare del loro rapporto occorre fare un passo indietro. Come scrivevo prima, in questo fumetto si parla di perdite. La prima riguarda Otto, il cane di Lamia con cui lei ha passato molti anni ed è cresciuta insieme a lui. Nelle prime tavole del fumetto, si nota un Otto un po’ anziano, che non ha più voglia di alzarsi, di fare una passeggiata e neanche di scodinzolare. Nonostante chi abbia un animale sa che prima o poi quel momento accadrà, non è mai facile accettarlo, si evita di pensarci fino a quando quel momento arriva e ci coglie – nonostante la consapevolezza e gli incidenti di percorso – impreparatɜ.

Lamia è distrutta dalla morte del suo adorato cane, guarda Mulan (il cartone animato coccola che la fa stare meglio), e crede – erroneamente – che a sua madre non importi nulla della morte di Otto. Quella sera, mentre la madre è al lavoro, Lamia – in compagnia di Lucia – assiste a uno strano animale, una specie di bestia feroce, all’interno del suo giardino. È da quel momento che inizieranno a susseguirsi degli eventi strani e un po’ macabri che sembrano riguardare in parte Michele, il ragazzino appena arrivato in città, e in parte la vecchia casa abbandonata dove i ragazzini fanno a gara per superare prove di coraggio.

Tutto peggiora quando, pochi giorni dopo la scomparsa di Otto, anche Marzia viene trovata morta nel suo appartamento. Così Lamia decide di indagare, di seguire e conoscere meglio Michele per capire qualcosa in più. Quasi “ossessionata” dalla perdita, Lamia trascurerà le cose ma soprattutto le persone importanti per lei fino a quando tutto non sarà più chiaro…

Lamia è una ragazza dotata di estrema sensibilità. Questa caratteristica si riversa in tutto il fumetto, non soltanto nelle sue parole o nelle didascalie, ma anche nei suoi gesti, nei suoi sguardi ma soprattutto nel suo olfatto dato che a Lamia piace associare un profumo alle persone a cui vuole bene. Ed è così che Lucia profuma di pesche, Michele di menta e Marzia di liquirizia.

Menta ti travolge ed è impossibile non immergersi nelle atmosfere un po’ cupe e incomprensibili della storia. Così come è estremamente difficile non affezionarsi ai personaggi che abitano questa storia che non tratta soltanto di perdite e di elaborazione del lutto, ma anche di rapporti amichevoli e familiari. Come quello tra Lamia e Lucia, per esempio, o come quello intenso e a volte criptico-adolescenziale fra Lamia e sua madre, un personaggio credibilissimo che suscita molta tenerezza.

 Christian Galli scrive e disegna una storia che parla anche di eredità, di ciò che tramandiamo, dei doni che le persone e gli animali che non ci sono più, fisicamente, su questa Terra, ci lasciano e dei segnali che, dall’etere, siamo sicurɜ di poter captare.

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