Radium girls

Radium Girls – La storia vera delle “ragazze del radio”

Star Comics porta in Italia un fumetto tratto da una vicenda vera che ancora oggi ha molto da dire. Si tratta di Radium Girls, firmato dalla fumettista francese Cy, in cui viene appunto raccontata la storia delle cosiddette “ragazze del radio”. Un graphic novel potente che ruota attorno a diverse tematiche, tutt’oggi attuali, come la discriminazione delle donne in ambito lavorativo, i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche lo sfruttamento all’interno delle fabbriche e le battaglie civili che si fanno in proposito.

Di questa storia non si è parlato per molto tempo, ma ci tengo a segnalare che oltre al fumetto, esiste anche un film statunitense intitolato Radium Girls con protagonista Joey King.

La storia è ambientata a Orange, in New Jersey, nel pieno degli anni Venti. Edna Bolz, giovane ragazza, ha iniziato a lavorare per la United States Radium Corporation, compagnia che produce quadranti per orologi, destinati all’esercito americano, capaci di brillare al buio grazie a una sostanza chiamata Undark.

Dato che Edna è appena arrivata, madame Rooney, la responsabile dell’azienda, chiede a Grace, una delle lavoratrici, di istruire Edna e di farle da guida, almeno per i primi giorni. Grace dice a Edna che il lavoro, di base, è molto semplice: basta inumidire il pennello sulle labbra e poi intingerlo nella sostanza prima di dipingere i quadranti.

Radium girls

Edna si ambienta rapidamente all’USRC, soprattutto grazie a Grace, Katherine, Mollie, Albina e Quinta, colleghe con cui diventa subito amica. Tutte insieme formano un gruppo affiatato che, oltre a lavorare insieme e a darsi man forte per raggiungere gli obiettivi di produttività richiesti (minimo 250 quadranti al giorno), passa insieme anche il tempo libero. Edna e le altre, infatti, vanno alle feste negli speakeasy illegali, fanno gite al mare e, giorno dopo giorno, si confessano e si raccontano tutto, dalle cose più frivole a quelle più intime. Per scherzare si soprannominano Ghost girls perché l’Undark permette loro di brillare al buio e, inconsapevoli che si tratti di una sostanza mortale, le ragazze la usano per dipingersi le unghie e i denti prima di andare alle feste e qualche volta si divertono mettendosi di fronte alle finestre degli appartamenti, quando fa buio, per far spaventare gli inquilini.

Il primo sentore che qualcosa non vada e che il lavoro svolto non sia a norma è presagito da Grace la quale, parlando con Von Sochocky, uno dei medici del laboratorio all’interno della USRC, capta il suo spavento quando le dice che mettere la punta del pennello in bocca per ammorbidirlo e lisciarne la punta è pericoloso. Questa confessione costa a Von Sochocky il licenziamento, mentre le ragazze – ignare di tutto – continuano a lavorare a ritmi frenetici e a brillare nel buio.

radium girls

Purtroppo non passerà troppo tempo prima che le ragazze, Mollie per prima, comincino a soffrire di mal di denti e male alle ossa e terminino questa lunga agonia con la morte. Grace, che non ha mai dimenticato cosa le avesse detto Von Sochocky, sceglie di lasciare il lavoro e di impiegarsi in banca. Dopo qualche tempo Grace rincontra le sue ex colleghe – a parte Mollie morta poco prima delle dimissioni di Grace – e quest’ultime le raccontano che in fabbrica sono in tante a essersi ammalate o a essere morte.
Incapace di accettare le condizioni di lavoro in cui versano le sue ex colleghe e la totale ingiustizia attuata dai suoi ex capi di lavoro, Grace decide di cominciare una battaglia e di fare causa – seppur con estrema difficoltà data la grandezza e l’autorità dell’azienda – all’USRC.

Nonostante l’avvocato di Grace e delle altre proponga loro, alla fine, un accordo amichevole, la battaglia sociale e femminista delle Radium Girls portò vari successi a livello di diritti dei lavoratori e delle lavoratrici: per prima cosa fu approvato il diritto individuale di citare in giudizio la propria azienda in caso di danni subiti sul posto di lavoro, fu creata l’OSHA (Occupational Safety and Health Act), agenzia federale per la protezione dei lavoratori americani e, inoltre, furono fatti passi avanti nel campo scientifico per quanto concerne lo studio del radio e dell’impatto delle radiazioni.

Una delle cose che ho apprezzato di più in questo fumetto è sicuramente la dicotomia fra Edna e Grace. La prima molto ligia alle regole, con un senso etico che non accetta comportamenti considerati, ai tempi, frivoli e scostumati e impensabili per una donna; la seconda forte, battagliera, dallo spirito libero e privo di pregiudizi nei confronti delle amiche. Mentre Edna vede tutto bianco o nero, Grace fa uso di uno spettro di colori che le permette di andare avanti nella sua battaglia contro l’USRC senza guardarsi indietro. Molto intelligente e d’impatto il dialogo che avviene fra Edna e le altre quando Grace esulta perché alle donne è stato consentito il diritto di voto.

«Ce l’abbiamo!»
«Abbiamo cosa?»
«IL DIRITTO DI VOTO!»
«E ti agiti tanto per questo? Ti fai venire l’infarto per un diritto di voto?»
«Be’, sì! Non è una cosa da poco! È un enorme passo avanti per i nostri diritti.»
«Io non vedo nessunissimo passo avanti in nulla di ciò che ci riguarda.»
«Perché secondo te, eleggere il nostro presidente e le leggi che riguardano il nostro Paese, non ci riguarda?»
«Bah, a sentirvi sembra che siamo nel diciottesimo secolo! Abbiamo il diritto di lavorare, di guadagnarci da vivere; le nostre nonne erano ben meno libere di noi. Bisogna ammettere che ognuno ha il suo posto, e nel nostro non c’è bisogno di questo.»
«Un culo stretto e una vecchia reazionaria, di bene in meglio, Edna.»

Cy, usando un tratto dinamico e spigoloso in cui spiccano i toni del viola e del verde, restituisce alle Radium Girls la loro dignità come persone e come lavoratrici e riporta alla luce la loro storia, a lungo dimenticata, ricordandoci che a volte basta un po’ di tenacia in più per fare la differenza e andare fino in fondo nelle battaglie che ci riguardano in primis come esseri umani.

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