le streghe di brooklyn

Le streghe di Brooklyn – Il graphic novel di Sophie Escabasse

Nonostante Halloween sia passato da un pezzo e l’epifania si sia portata via tutte le feste, è sempre un buon momento per parlare di streghe… soprattutto se sono eccentriche, un po’ pasticcione, a volte spigolose e sempre con la battuta pronta (o una parola di conforto). Sono fatte così le streghe create dalla penna e dalla matita di Sophie Escabasse, autrice e illustratrice francese, che Il Castoro ha portato in Italia con il graphic novel Le streghe di Brooklyn in cui la magia prende pieghe inaspettate.

le streghe di brooklyn

La protagonista di questo mag(net)ico fumetto, che mescola umorismo à la française e scene da sit-com, si chiama Effie, una ragazzina che – dopo la morte della madre – viene portata da due anziane zie (opposte come il giorno e la notte) a Brooklyn. Da una parte c’è zia Selimene, arcigna, con la lingua biforcuta, in senso metaforico, che dice tutto ciò che pensa senza esitazione, dall’altra c’è zia Carlota, di certo più comprensiva, accogliente e disposta ad ascoltare e a consigliare. Una cosa, però, è certa: vivere con Effie può risultare molto difficile perché anche lei ha un bel caratterino e non vorrebbe minimamente alloggiare dalle due zie che, di mestiere, fanno le guaritrici praticando agopuntura e creando rimedi a base di erbe. In verità, come dice il titolo stesso dell’opera, è ovvio che le due mascherino la loro vera natura: sono infatti delle streghe che hanno deciso di usare la magia per aiutare gli altri.

Dopo i primi momenti di sconforto e noia, a Effie inizia a non dispiacere il fatto di abitare con le zie, anche se non sono proprio al passo con i tempi e non conoscono Tily Shoo, una delle cantanti più in voga del momento. A parte questo, però, Effie si apre con entrambe le zie e fa emergere che sotto la sua scorza dura c’è in realtà una ragazzina bisognosa di affetto e volenterosa di una famiglia. Le settimane passano ed Effie viene iscritta a scuola dove farà amicizia con Berrit, una ragazza dolce e premurosa, e Oliver, timido e sapientone che vive con i genitori e un ragazzo alla pari scozzese di nome Archibald.

Una notte le zie di Effie vengono svegliate di soprassalto da alcune persone che portano di nascosto dentro casa qualcuno incappucciato. Dopo un momento di caos, l’agente della persona incappucciata chiede aiuto a Selimena e Carlota, dicendo loro che sono l’ultima speranza per tutto lo staff. La persona incappucciata sembra proprio Tily Shoo, la beniamina di Effie, se non fosse che ha la faccia totalmente rossa. La cantante racconta di una crema – che doveva fare miracoli – datale da una persona incontrata a una festa e di come, però, l’unguento le abbia arrossato il volto rendendola quasi irriconoscibile. Quasi, perché, quando Effie entra in cucina svegliata dal baccano non crede ai suoi occhi: la sua cantante preferita in carne e ossa è seduta a casa loro. Le zie, per amore di Effie, decidono di accettare l’incarico e provare a guarire la cantante, che si mostra supponente e antipatica. Ma incontrare Tily Shoo non sarà l’unica cosa che succederà quella sera a Effie. A un tratto, infatti, la ragazzina si sente strana e non capisce cosa le stia capitando, soprattutto quando le unghie dei piedi e delle mani iniziano a brillare e a essere fluorescenti. Per fortuna, con lei ci sono le zie che – commosse, felici e con un pizzico di orgoglio – rivelano fieramente a Effie che anche lei è una strega. Dopo un momento di incredulità, Effie ha deciso: aiuterà le zie a guarire la sua popstar del cuore.

Se nell’infanzia avete amato Sabrina, vita da Strega, sono certa che sarà facile innamorarsi anche de Le streghe di Brookyln perché, per certi versi (vedi: due zie e una ragazzina, un animale domestico e un po’ di oggetti parlanti), lo ricorda. È impossibile non affezionarsi al personaggio di Effie, che durante il corso della storia, anche grazie alle zie e ai suoi nuovi amici, acquisisce forza e coraggio per rispondere a tono a chi è meschino e si rivolge con supponenza, ma è difficile scegliere un personaggio preferito dato che sono tuttə adorabilə. Con una trama scorrevole, colpi di scena e alcuni siparietti e battibecchi vari, questo graphic novel – primo di una serie (che spero venga tradotta presto in Italia) – è piacevole e divertente e fa venir voglia di possedere un pizzico di magia!

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