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Darryl | Il romanzo d’esordio Jackie Ess

A volte sento il mio cuore come un lungo corridoio in cui ogni porta è chiusa a chiave. Chiusa da pensieri come “disgustoso”, “umiliante”, “pericoloso”, “amaro”, o semplicemente dalla castità.

Jackie Esse, autrice statunitense ex matematica e transessuale, ci regala una brillante storia sull’esplorazione della sensualità: Darryl, il suo romanzo d’esordio (pubblicato da Pidgin Edizioni), racconta la storia di Darryl Cook e del suo matrimonio con Mindy. Il protagonista si autodefinisce un beta, un cuckold, cioè un uomo che ama osservare la moglie mentre fa sesso con altri uomini.

Molte sono le persone che passano nella camera da letto dei due, ma sin dalle prime pagine spiccano Bill, molto forte e dolce, e Clive, affascinante e sociopatico. Tra i due vi è un abisso, non solo nel modo in cui rapportano con Mindy, ma soprattutto con Darryl: se Clive non perde occasione di umiliarlo e sfruttarlo anche economicamente, Bill è molto protettivo, attento all’esigenze di entrambi, riuscendo a diventare il suo migliore amico e ad aiutarlo a riconoscere la propria identità.

Clive è diverso. La freddezza impassibile, il silenzio. Quasi malvagio.
Un po’ come se Bill avesse smosso uno strato di sporco su di me che era Don Giovanni e Clint Eastwood e tutto il resto e ora è venuto via sotto l’acqua. Come sarebbe essere pulito?

Il romanzo, ambientato in una cittadina dell’Oregon, intreccia Eros e Thanatos sin dalle prime pagine: l’autrice pone moltissima attenzione a una morte misteriosa, avvenuta pochi mesi prima, di un ragazzo appartenente alla cerchia BDSM della cittadina. La vicenda di Darryl e quella del ragazzo si assomigliano, e il lettore rimane con il fiato sospeso fino alla fine, anche grazie alla scrittura materica e diretta.

Il protagonista ha un arco evolutivo molto intenso, passando dalla figura del marito “cornuto” e del padre inetto con una fortissima dipendenza per il GHB (la tristemente famosa droga dello stupro) a una vera e propria accettazione del proprio io e della propria sessualità. Non viene aiutato solo da Bill, ma anche da Oothoon, una donna transgender che lo supporta nel riconoscimento dei propri desideri e nell’accettazioni di questi senza giudicarsi.

Ho detto a Oothoon che penso a noi cuckold come l’unico orientamento sessuale votato alla verità. Tutti gli altri ruotano intorno alla performance, al piacere, al riconoscimento.

Quel che non si può non amare di questo libro è il grande acume con cui Jackie Ess riesce a trattare i temi controversi dell’opera, permettendo a chiunque, anche al grande fan della famiglia tradizionale, di immedesimarsi e tifare per Darryl. Il primo capitolo si apre con un confronto fra chi guarda lo sport e chi, come lui, ama osservare i grandi atleti della camera da letto:

Tu vivi indirettamente attraverso la celebrità, io vivo indirettamente attraverso gli uomini che scopano tua moglie. Ma certo, okay, sono io quello strano. Lascia che ti faccia una domanda: tu non guardi nessuno sport? Potrei chiederti “che senso ha se non sei tu a giocare?”

Sono sufficienti due meccanismi narrativi, il rivolgersi direttamente al Lettore e il confronto con un argomento vicino a chiunque per coinvolgere tutti, anche chi non si pone domande su questi argomenti. Il tema di fondo non riguarda tanto l’orientamento sessuale, o l’identità di genere: è l’accettazione, è l’avvicinarsi a una realtà diversa senza giudicare, pronti a capire e amare per quello che si è, senza doversi preoccupare dell’opinione dell’altro. In breve, è l’empatia, per l’altro e per sé stessi.

Gloria Ingrosso

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