Quali auto avremo nelle città del futuro?

Auto e città: due concetti che almeno quarant’anni fa, studiati insieme, hanno permesso la nascita della citycar, l’utilitaria per eccellenza, pensata per i piccoli spostamenti quotidiani. Oggi, che le citycar sono giunte alla loro ultima evoluzione tecnologica, sia l’auto che le città guardano al futuro e l’attenzione, in entrambe le realtà, quella urbana e  quella meccanica, si sposta sul concetto-chiave per l’avvenire di entrambe: l’ecologia.

rielaborazione immagine da www.metropolismag.com

Per riflettere sulle implicazioni che le tecnologie ibride applicate alle auto hanno ed avranno in un contesto urbano sempre più caratterizzato da spazi eco sostenibili e piattaforme energetiche rinnovabili, il dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena, nell’ambito del Corso di laurea Magistrale in Ingegneria del Veicolo, organizza per il prossimo 5 dicembre un seminario all’interno del quale si confronteranno due autorevoli interlocutori.

Da un lato, l’ing. Carlo Cavicchi, bolognese, direttore di Quattroruote (la più prestigiosa rivista italiana del settore automotive), con una consolidata esperienza in ambito tecnico sportivo e da anni impegnato in ricerche sull’interazione tra sviluppo delle vetture e mobilità urbana. Dall’altro, l’ing. Fabio Orecchini, coordinatore scientifico e Chairman di H2Roma, progetto di livello internazionale dedicato al confronto tra ricerca scientifica e gruppi industriali sul tema della sostenibilità dell’energia, della mobilità e dell’auto in Italia, nonchè professore universitario di Sistemi per l’Energia e l’Ambiente, coordinatore del GRA-Gruppo di Ricerca Automotive e del GEA-Gruppo Energia e Ambiente del CIRPS Sapienza – Università di Roma.

Tema principale dell’incontro saranno le sfide che la progettazione dei futuri veicoli “cittadini” dovrà affrontare, dall’utilizzo di materiali compositi a basso impatto ambientale, alla drastica riduzione delle emissioni dei gas di scarico, rispetto alla quale un ruolo evidentemente centrale è e sarà giocato dalle vetture ibride ed elettriche.

Sulle stesse premesse dovrà essere ripensata la morfologia delle infrastrutture urbane disponibili per sostenere, ad esempio, la circolazione di veicoli a motore elettrico, come le colonnine di ricarica energetiche sviluppate da Enel, già presenti, seppur in poche unità, in diverse città italiane.

Il seminario, nel quale, anche col contributo dei giovani ingegneri del futuro, si cercheranno risposte e spunti, sarà coordinato dal Prof. Giuseppe Cantore (Preside della Facoltà di Ingegneria) e si terrà nell’aula FA-2-G  del Dipartimento, con inizio previsto alle ore 11.

 

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