Jasmine, il nuovo singolo dei C’est la vie

Abbiamo incontrato e intervistato i C’est la vie, gruppo musicale bolognese, nell’ottobre del 2014, quando vari progetti erano in corso. Dove eravamo rimasti? Era uscito da poco il loro nuovo singolo (Montmartre) e, in concomitanza, il video. Inoltre, era stato realizzato un EP, intitolato C’est la vie, con cinque tracce: quattro di queste (Montmartre, 21 dicembre 2012, Maggio, Mastercard) è possibile trovarle ancora oggi sul loro canale youtube, tranne una (Nella notte). Quest’ultima, dice Samuele Rizzoli (chitarra e voce), è una canzone a cui siamo molto affezionati, per questo vogliamo che rimanga “intima”: un po’ per orgoglio, un po’ per timidezza. Molto del buio dei nostri tempi, infatti, è contenuto dentro questa canzone.

Da quell’intervista è passato un anno e qualche mese e tanti sono stati i concerti della band da quell’ottobre 2014: per esempio quello del 30 giugno 2015 presso La linea (BO), quello del 5 luglio 2015 a Medicina (BO), quello del 18 settembre 2015 presso la Festa dell’Unità a Bologna. Di certo, il più importante e quello di cui i C’est la vie vanno più orgogliosi, è stato il concerto presso il Covo (BO), il 10 gennaio 2015, in apertura ai Thegiornalisti.

Da settembre 2015 la band si è allargata con l’ingresso di un nuovo chitarrista, Francesco Lima. “Fra ha dato tantissimo alla band, sia artisticamente che tecnicamente, sempre che sia possibile distinguere le due cose. La nostra band ha sempre avuto tanta varietà all’interno ma anche “confusione”, abbiamo sempre avuto molta passione e poco metodo. Avere un chitarrista esperto come lui ci ha aiutato a fare un passo avanti dal punto di vista della compattezza e della serietà. Francesco, grazie alla sua esperienza e alla sua bravura, ci ha chiarito le idee su chi siamo e ci ha fatto riflettere su cosa aspiriamo a diventare in futuro, quindi cosa significhi fare musica in Italia quando hai poco più di vent’anni”, dice Samuele Rizzoli a riguardo.12788172_10208615509293684_283020771_n

Il 21 febbraio 2016 è uscito il loro nuovo singolo, intitolato Jasmine. Registrato nel novembre 2015 presso lo studio di BABE, coprodotto con Francesco Baiesi (ex Obagevi) e Luca Jacoboni (Le ceneri e i monomi). Di che cosa parla veramente una canzone è difficile dirlo, ma ci si può sempre provare. Jasmine è l’ennesimo flusso di coscienza che tenta di mettere insieme i pezzi di ciò che è stato, dice Samuele, che è anche il paroliere del testo. Anche se, vuole sottolineare, “Samu non sarebbe Samu senza il suo compagno di viaggio Jan” (altro componente del gruppo n.d.a), quindi, si può dire che entrambi siano i parolieri.

Testo di Jasmine:
Avremmo potuto sprecare le ore
nel McDonald’s del centro commerciale
a cercare, a giocare a decifrare l’amore
e l’universo come Schopenhauer.

Saremmo potuti restare a guardare
i soldati invadere le scuole
poi riempirci la bocca di parole vuote
è un mondo freddo, meglio scappare.

Jasmine ci sono delle rose nel mio cortile
ci sono troppe cose di cui dovrei parlarti
tutti i miei ricordi sono un fiume di lacrime
dovrei dimenticarli per andare avanti.
Sono pronto a correre, sono a piedi scalzi
continuo a correre, cado per rialzarmi.

Portami nella zona industriale
parlami d’amore poi butta via la chiave
le fabbriche sono lucciole
è una cosa semplice
ti va di ballare?
nel buio, nel vuoto
finché siamo vivi

Pensaci, ti guarderò pensare
lontani dal rumore
parleremo inglese
la tua versione sulle cose,
sulla guerra in Israele,
sullo stress e le paure
su come non morire
ancor prima di invecchiare

guarda l’universo
non ha senso, tutto è in ordine
dev’essere un miracolo
come i pianeti roteano
come i dervisci a Istanbul
neanche fosse un sogno, in equilibrio, in bilico.

Quello che i C’est la vie tentano di fare è arte. Cercano il significato che si cela nelle parole e, insieme, ne costruiscono un puzzle che rifletta l’essenza più profonda delle cose, meravigliosa o tragica che sia: “C’è un grande mistero dietro l’universo e l’amore, la questione fa venire i brividi. Non riusciamo a smettere di osservare, meravigliati, proprio come fa Jasmine nella canzone. Io pensavo a tutto questo per le vie di Instanbul, ascoltando i racconti di una missionaria rientrata da Gerusalemme, sentendo un docente all’università parlare di Schopenhauer, mentre leggevo i Veda dell’antica India. Io sono personalmente innamorato dell’amore, non solo quello per la donna ideale che è Jasmine, ma di tutte le infinite sfumature dell’amore e delle sue forme. Ci penso sempre all’amore, e vedo la magia dappertutto, dietro ogni perché, come diceva Dante, anche nella sofferenza più profonda. Alcuni dicono che le nostre canzoni sono tristi e che forse non riusciremo ad avere un grande pubblico che apprezzi i nostri testi in Italia. Noi ci abbiamo riflettuto e pensiamo che la tristezza sia parte della vita e che, in fondo, sia una cosa bella, un sentimento nobile, se affrontato con coraggio. Fino a quando scriviamo la musica con il cuore, tutto può funzionare, eccome!”. (Samuele Rizzoli) 12767693_10208615508213657_1293080473_n

Al momento i C’est la vie sono un po’ sparsi per il mondo, ma la band continua ad esistere. L’ultimo singolo non è davvero l’ultimo. Probabilmente cambieranno molte cose, anche per via delle esperienze che ognuno dei componenti sta facendo, e in futuro potrebbero esserci nuove formazioni, ampliate o ridotte, ma le idee in via di sviluppo sono tante e, cosa più importante, il progetto sarà sempre e per sempre attivo.

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