Raccontare l’attesa – Stella di mare di Giulio Macaione

Stefano vive a Cefalù, stupenda località della Sicilia, costruita a picco sul mare. Stefano non vive le sue giornate, ma si limita a osservarle scivolare, una dopo l’altra nell’attesa che arrivi l’estate, quel momento in cui, finalmente, rivedrà Marina, un’amica di infanzia che per una parte della nostra storia sembra quasi essere una figura mitologica, frutto della fantasia del nostro protagonista.

La storia di Stella di mare è in buona sostanza questo. In realtà, però, è anche molto di più. Stella di mare è il racconto dell’attesa. Quella di Stefano che aspetta con ansia l’arrivo della ragazza che ama, quella di Vico, un losco pescatore che ogni giorno osserva il mare attendendo l’arrivo delle sirene e, infine, quella di Matilde, una donna sola a cui il mare ha rubato l’amore e anche la vita.

Proprio le sirene, queste figure mitologiche, la cui esistenza è messa in discussione da tutti in paese, sono le vere protagoniste della storia. È da loro, infatti, che dipendono le vite dei tre protagonisti.

Giulio Macaione sceglie per il titolo del suo nuovo graphic novel, edito dalla Bao Publishing e in libreria dal 4 ottobre, il titolo di una nota canzone di Lucio Dalla che, grazie alla bellezza dei suoi disegni, dalle linee morbide e ricchi di particolari, diventa il canovaccio perfetto per la scrittura di una storia a cui non mancano colpi di scena e un certo senso di nostalgia e romanticismo.

che le stelle
della notte
fossero ai tuoi piedi
che potessi
essere meglio
di quello che vedi
avessi qualcosa
da regalarti
e se non ti avessi
uscirei fuori a
comprarti
stella di mare
tra le lenzuola
la nostra barca
non naviga
vola, vola, vola!

 

Come in tutti i suoi lavori precedenti, anche qui ritroviamo la stessa accuratezza e attenzione nella scelta dei colori. Predominano il blu e l’arancione, che ricordano rispettivamente il colore del mare e il calore del tramonto e che fanno da sfondo allo stato d’animo dei protagonisti. Tonalità che ricordano i colori del romanticismo, della dolcezza dell’attesa e della tristezza della solitudine.

Ogni personaggio, a proprio modo, ci spinge ad affezionarci a lui. Stefano, che cerca il suo posto nel mondo e non lo trova, che sembra essere l’unico a credere ancora nei sogni e nell’amore romantico. Vico, cinico e pessimista e Matilde, il ritratto di una donna distrutta dal loro. Ad entrambi il mare ha rubato l’amore e da questo entrambi cercano vendetta.

Eppure Stella di mare non è soltanto un romanzo nostalgico e malinconico. Al contrario, è anche il racconto di una ritrovata consapevolezza, di un nuovo inizio, della speranza ritrovata.

Quel che “fa solo da eco al vuoto che senti”, come dirà Vico a Stefano nel tentativo di scuoterlo e convincerlo a guardare al futuro, è anche lo stesso mare che darà ad ognuno di loro le risposte che cercano da una vita e che gli permetterà di voltare pagina e andare avanti. Ecco, allora, che l’attesa si trasforma in azione. Arriva un momento, non sappiamo quando né come, in cui il mare ci travolge e ci costringere a dare una svolta, a prendere coraggio e a smettere di aspettare. Non sempre la soluzione sarà facile, non sempre il cambiamento sarà in meglio, ma noi saremo in grado di riconoscerlo ed è questa la svolta importante.

“Marina non è quella che credevo. Quella che ho sempre aspettato era solo una mia immagine di lei… e forse l’ho usata inconsciamente come pretesto per rimanere fermo qui.”

Si ringrazia Bao Publishing per le immagini.

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