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A Lisbona con Antonio Tabucchi – Una guida raccontata

Oggi è una di quelle giornate in cui fuori piove a dirotto, il cielo è di un colore tra il grigio e il bianco e i palazzi sembrano circondati da una patina leggera che li fa sembrare avvolti dal mistero. Allora guardo fuori dalla finestra e penso che vorrei essere altrove. Penso che vorrei passeggiare in un posto dove il sole splende alto nel cielo e il caldo rende la pelle appiccicosa. Mentre sull’Appennino piove penso che sì, Lisbona sarebbe una meta niente male, e che dopotutto per viaggiare non ho bisogno di prendere un aereo, ma mi basta aprire il libro che tengo sul comodino da troppe settimane, prendere una pagina a caso e iniziare a passeggiare con Tabucchi.

Ci sono tanti modi di prepararsi a un viaggio, breve o lungo che sia. E tra questi è incluso anche quello di non partire affatto, e viaggiare solo con la mente. In tutti questi casi, che sia la nostra fantasia o la rigorosa documentazione, avremo una percezione di quel luogo. La percezione di una realtà, tra le tante realtà.

È così che Lorenzo Pini introduce il lettore a un viaggio diverso in una Lisbona lontana da quella che siamo soliti osservare in foto o sulle guide turistiche. “Alis Ubbo” in fenicio, “Olisipo” in greco antico, “Al-Isbuha” in arabo e solo alla fine “Lisboa” in portoghese. Una capitale poliedrica, dai tanti nomi e dai tanti volti, raccontata da uno degli scrittori italiani che più ha saputo amarla e viverla: Antonio Tabucchi. https://bit.ly/2pTLeBK

A Lisbona con Antonio Tabucchi di Lorenzo Pini, edito da Giulio Perrone Editore, è una guida insolita alla scoperta di una Lisbona diversa da quella che siamo abituati a visitare da turisti. I luoghi, le strade, i monumenti non sono quelli descritti in un normale itinerario alla scoperta della città. Sono le strade percorse dai personaggi nati dalla fantasia di Tabucchi, ma allo stesso tempi sono i luoghi che portano il segno della storia, delle guerre e delle lotte che hanno attraversato la città.

Siamo in Il gioco del rovescio e il protagonista riceve una chiamata dal Lisbona che lo costringe a partire con il Lusitania Express della mezzanotte. Nel viaggio, a Coimbra, sul treno arriva anche il protagonista di Sostiene Pereira. Così, tutti a bordo, ci si ritrova nella calda città in cui Pereira incontra Monteiro Rossi, altro personaggio del romanzo:

Quel bel giorno d’estate con la brezza atlantica che accarezzava le cime degli alberi e il sole che splendeva, e con una città che scintillava, letteralmente scintillava sotto la sua finestra, e un azzurro mai visto, sostiene Pereira, di un nitore che quasi feriva gli occhi.

Seguiamo gli spostamenti dei personaggi e ci ritroviamo nella Praça do Comércio, il simbolo della storia della città nonché suo baricentro geografico. Attraversando la piazza si arriva all’Arco di Rua Augusta. Le strade di cui leggiamo i nomi, tutti presi da antichi mestieri, sono le stesse che percorre Pereira, come Rua dos Franqueiros che lo porta ogni giorno al suo ufficio.

A Lisbona con Antonio Tabucchi è una guida divisa in sette capitoli che descrivono aspetti diversi della città: Città bassa e collina est. Dalla Praça do Comércio al Miradouro do Monte; Avenida de Liberdade verso nord-ovest; Da Os Restauradores a Marques de Pombal via Largo do Rato; Quartieri centrali. Cais do Sodré e Chiado; Collina ovest. Dallo Chiado ad Alcântara via Prazeres; Oltre Lisbona. Atlantico verso Cascais; Lisbona quotidiana e Al di là del quadro.

È come se ogni capitolo fosse una piccola guida a sé stante. Sette itinerari differenti da percorrere a piedi o in tram e che mostrano i volti diversi della città. Le descrizioni di Tabucchi procedono per emozioni, ogni luogo evoca una sensazione, richiama alla mente un evento che ha fatto la storia di Lisbona o dei personaggi. Così, anche il turista più inesperto o il lettore meno preparato riesce a destreggiarsi bene tra luoghi reali, ma raccontati da personaggi inventati.

Salendo verso la città Maria do Carmo mi raccontava la sua infanzia bonairense di figlia di esiliati, immaginavo un cortile pieno di periferia popolato di bambini, feste malinconiche e povere, c’era pieno di italiani, diceva, mio padre aveva un vecchio grammofono a tromba, dal Portogallo aveva portato con sé qualche disco di fado, era il Trentanove, la radio diceva che i franchisti avevano preso Madrid, lui piangeva e metteva i dischi […].

Lorenzo Pini è riuscito a realizzare una guida alla città che è al contempo un’analisi dei testi di Tabucchi. Leggere A Lisbona con Antonio Tabucchi vuol dire esplorare la città attraverso le parole dell’autore pisano, ma anche dare concretezza alle parole dello scrittore attraverso la descrizione della città. Pini è riuscito a rendere, in un testo dalla struttura particolare, l’intensità di un legame che in maniera intima e profonda  lega uno scrittore e i suoi personaggi a una città che diventa essa stessa personaggio e anima delle storie.

Era davvero una notte magnifica, di luna piena, calda e tenera, con qualcosa di sensuale e di magico, nella piazza quasi non c’erano macchine, la città era come ferma, la gente doveva essere rimasta alle spiagge e sarebbe tornata più tardi, il Terreiro do Paço era solitario, un traghetto fischiò prima di partire, le uniche luci che si vedevano sul Tago erano le sue, tutto era immobile come un incantamento.

Leggere A Lisbona con Antonio Tabucchi è viaggiare mentre fuori piove e avere la sensazione di trovarsi sotto quel sole che rende tutto incredibilmente luminoso, quasi bianco, sentire le voci che vengono fuori dai caffè e ascoltare i discorsi dei personaggi di Tabucchi che prendono vita.

Immagini: https://bit.ly/2Pgwk2Y ,https://bit.ly/33ZTxdS, https://bit.ly/2pTLeBK

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