Seiri-Chan – La nostra amica mensile che ci fa male e ci rassicura

All’inizio della quarantena, con vergognoso ritardo, su Netflix ho visto Period. End of sentence, vincitore dell’Oscar come miglior cortometraggio documentario nel 2019, diretto dalla giovanissima regista Rayka Zehtabchi.
Un documentario di una mezz’ora interessante ambientato in India, nei pressi di Delhi. Lì, le donne di un villaggio rurale iniziano a produrre da sole gli assorbenti per combattere il tabù sul ciclo mestruale. Dopo averlo visto ho riflettuto parecchio, soprattutto perché il ciclo mestruale – seppure in maniera diversa – continui ancora oggi a essere un tabù ovunque. È solo grazie a documentari come questi, a libri e fumetti, a film, alla cultura in senso lato, che possiamo sdoganare certi argomenti. Ma di certo aiuta anche parlarne a voce alta, senza tipo di imbarazzo alcuno.

Quest’anno sono usciti alcuni titoli importanti, rivolti soprattutto alle e agli adolescenti, che hanno come protagonista lui, il temibile e spesso innominato, ciclo. Mi ha colpito molto scoprire che uno di questi libri è stato scritto (e disegnato, in questo caso) niente poco di meno che… da un uomo (giusto per ribadire il concetto che le mestruazioni non sono cose “da femmina”): Ken Koyama, mangaka e illustratore.

Seiri-Chan – La tua amica mensile, vincitore del Premio Culturale Osamu Tezuka e recentemente anche trasposto in live action, è arrivato in Italia qualche mese fa grazie a Edizioni Star Comics. È un manga in cui sono raccolte dieci storie brevi che tratteggiano, in modo molto verosimile, le vicende di donne di diversa età che convivono ogni mese con le mestruazioni.

Il ciclo mestruale è rappresentato da un grosso cuore rosa antropomorfo, visibile a tutte e tutti, come se fosse un’amica che viene a fare visita (seiri in giapponese significa mestruazione). L’arrivo di Seiri-Chan, all’inizio di ogni capitolo, è spesso invadente ma sempre educato (bussa alla porta prima di entrare!) e le donne le urlano contro e si disperano appena la vedono. Soprattutto perché Seiri dà calci e pugni (riproduzione su carta di dolori e crampi vari ed eventuali) e preleva il sangue tramite una siringa.

Eppure, nonostante il male e lo sconforto, tutte le donne delle storie a un certo punto si calmano e accettano – come ogni mese – di avere a che fare con Seiri che sa anche essere una buona amica: ascolta e consiglia e se si arrabbia arriva addirittura a minacciare gli uomini che sminuiscono il ciclo mestruale e tutto ciò che comporta.
Attraverso l’ironia e la sagacia di Ken Koyama riviviamo storie ordinarie che fanno ridere e riflettere e Seiri non è mica l’unico personaggio antropomorfo. C’è Seiyokukun, per esempio, che rappresenta il desiderio sessuale, ma anche Dotei (che significa verginello) che dà man forte a un ragazzo timido.

Dotei significa “verginello”

L’autore racconta senza veli le mestruazioni e tutto ciò che è loro correlato: la spm, le relazioni, gli sbalzi d’umore, gli imbarazzi, il lavoro, l’adolescenza, gli amori, le amicizie… Ma c’è anche spazio per chi le mestruazioni le ha avute un paio di secoli fa: è l’episodio in cui due giovani sono costrette a rintanarsi nella Gekkey koya, una capanna mensile/mestruale isolata in cui in passato si recavano le donne durante i giorni del ciclo o dopo il parto, in quanto considerate impure.
Una menzione a parte merita il capitolo La nonna e Seiri-Chan, che prende spunto dalla vera storia di Yoshiko Sakai, sviluppatrice dei primi assorbenti usa e getta del Giappone.

Seiri-Chan – La tua amica mensile è un fumetto che parla in maniera semplice di uno dei tabù più famosi di sempre e lo fa alternando la serietà alla comicità, raccontando vicende di tutti i giorni senza mai risultare pedante. In Giappone è già uscito il secondo volume, speriamo di vederlo presto tra gli scaffali delle fumetterie e delle librerie italiane!

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