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Storia illustrata di Hedy Lamarr

«La donna più straordinaria del mondo»: questo è il sottotitolo della biografia illustrata a opera di William Roy e Sylvain Dorange, in Italia grazie a Edizioni DB.
E, in effetti, Hedy Lamarr è davvero così: intelligentissima, curiosa, bella da far girare la testa, decisa e consapevole. Straordinaria, in una parola, in grado di trasformare qualsiasi cosa toccasse – grazie alla propria mente – e qualsiasi ruolo interpretasse – grazie alla propria bellezza.

Nata a Vienna all’inizio del Novecento, Hedwig Eva Maria Kiesler è di buona famiglia, una famiglia di ebrei austriaci rispettati e ben visti, che la incoraggiano a studiare e ne stimolano la curiosità. Anche quando l’adolescente Hedy manifesta la volontà di lasciare la scuola e diventare un’attrice, la risposta del padre è: bene, ma dovrai continuare a studiare, solo che sarà recitazione.

La prima apparizione di Hedy Lamarr sul grande schermo è del 1933: il film si chiama Estasi e contiene il primo nudo femminile integrale. È Hedy, che nuota in un piccolo lago e qui incontra per la prima volta quello che sarà poi il suo amante. Una pellicola che mostra una donna nuda, che parla dei e dà corpo ai suoi desideri e che, sul finale, la vede prendere da sola un treno per Berlino, senza un uomo con sé: anche a distanza di anni e di Stati, Hedy veniva ricordata con sdegno per aver accettato di interpretare quel ruolo.

Hedy in Estasi, sul foglio e sulla pellicola

Da un altro ruolo era invece sempre in fuga: quello di moglie trofeo, che ricoprirà molte volte, sposandosi e divorziando di continuo, per tutta la sua vita. Prima a Londra, per allontanarsi da un marito troppo possessivo, e poi via verso gli USA per provare a conquistare Hollywood: così Hedy passa da un personaggio all’altro, da un attore all’altro, da un set a quello successivo con sicurezza e coscienza di sé, decisa nella propria carriera cinematografica, fino a diventare produttrice.

Le invenzioni, i brevetti e i progetti rimangono quasi un hobby per Hedy, che ha il gusto della scoperta e del ragionamento. Così dal primo marito, simpatizzante fascista e mercante d’armi, apprende alcuni dettagli, altri li studia da sé, memore delle lezioni apprese da ragazza e complice la propria natura indagatrice, altri ancora li sviluppa in collaborazione con pianisti d’avanguardia. La risposta del pubblico e degli esperti è sempre la stessa: perché, se proprio vuole aiutare il suo Paese nella guerra ai nazisti, non si occupa di raccolta fondi? Con il suo bel faccino (perché di seno non è un granché Hedy, ci tengono a ricordarle sempre) riuscirà sicuramente a mobilitare il pubblico.

Così bisognerà aspettare che Hedy sia invecchiata, che sia uscita un’autobiografia (di cui sostiene di non essere l’autrice), che sia accusata di furto e che abbia smesso di affascinare gli spettatori e di far guadagnare i paparazzi perché ci si concentri sul suo lavoro dietro le scene, quello di inventrice. Grazie alla collaborazione del pianista e appassionato di endocrinologia George Antheil, genio poliedrico proprio come lei, Hedy Lamarr fu in grado di brevettare il salto di frequenza che, decenni dopo, fu riconosciuto come fondamentale per lo sviluppo del Wi-Fi.

E William Roy e Sylvain Dorange sono dei maestri nel mostrarci questa vita in parallelo, grazie alla divisione della pagina illustrata, ma anche ai delicati rimandi: così Hedy Lamarr ci appare in copertina in una posa da vera star hollywoodiana che ben le si addice, con un occhio di bue puntato addosso, ma sulla morbida camicetta appaiono, a mo’ di decorazione, le icone della rete Wi-Fi che tutti ben conosciamo e usiamo ogni giorno. Anche io, proprio ora, mentre sto per premere invio e pubblicare questo articolo che ricorda la vita straordinaria della donna più straordinaria del mondo.

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