Il secondo dei 7 CRMINI esemplari – La violenza

Qualche mese fa, sempre su questi schermi, vi avevo parlato del mio particolare rapporto con il diritto in occasione dell’uscita del primo volume di 7 CRIMINI, edito da Tunué e frutto dell’attento lavoro di Katja Centomo e Emanuele Sciarretta.

Se La truffa aveva ampiamente soddisfatto le mie aspettative, rivelandosi una combinazione perfetta tra informazione e intrattenimento, il secondo volume di questo interessante progetto – La violenza – le ha decisamente superate.

Sentiamo dire sempre più spesso che bisogna parlare di violenza, che è necessario e giusto affrontare questo argomento. Ma ci poniamo mai la domanda di come parlarne? Di cosa raccontare? O di chi ha il diritto o il dovere di farlo? Lә autorә di 7 CRIMINI lo hanno fatto e in risposta a queste domande ci raccontano una storia che non è quella che ci aspettiamo né come ce l’aspettiamo.

Coerenti con l’idea da cui nasce la serie, che è quella di intrattenere il pubblico dә lettorә e allo stesso tempo di aiutarlә a famigliarizzare con i termini del lessico giuridico, Katia e Emanuele costruiscono la loro storia intorno a due coppie di personaggә: Emma Cassini e Ruggero Filzi e Judith e Jacopo.

Stessa trama ma angolazioni diverse. È su questo essenziale dettaglio che la storia si sviluppa, regalando a chi legge una buona e apprezzata dose di colpi di scena. Ognunә di loro racconta la propria storia e nessuna delle storie raccontante è una menzogna. Si crea così un ingegnoso e precario gioco di equilibri basato su tasselli mancanti.

A metterli insieme, ma sempre attraverso il suo personale punto di vista, è il magistrato Massimo D’Ettori, personaggio importante non soltanto perché fornisce una nuova versione dei fatti, ma anche perché torna a ricordarci che esiste una seconda storia, più grande, che include e lega quelle già raccontate e quelle che seguiranno.

La violenza fisica quella che ci aspetteremmo di leggere e vedere – è assente, sostituita da una violenza di tipo psicologico retta da subdoli giochi di potere.

Con la truffa, l’associazione a delinquere o il furto il gioco era facile… ma come potevamo inventare un’“intrigante” storia di stupro? Solo l’idea ci sembrava aberrante e inappropriata. Per questa ragione abbiamo deciso di non farlo

La finzione permette di guadare e analizzare le storie deә personaggә da un punto di vista psicologico, mentre ai dossier finali viene affidato il compito più difficile di affrontare la violenza sessuale nella sua gravità.

Ultima, ma non meno importante, è la questione grafica. L’illustrazione di ogni volume della serie è infatti affidata al lavoro di artisti diversi, ognuno in grado di dare il proprio unico e distintivo contributo alla perfetta riuscita della storia. Se la lucidità e la precisione de La truffa erano state tradotte graficamente dal tratto pulito e fermo di Daniele Caluri, la forza, la passione e il ritmo de La violenza vengono perfettamente tradotti in immagini dalle illustrazioni di Mauro De Luca. Volti e espressioni mutano con il mutare dei punti di vista e i giochi di luci e ombre sottolineano l’incertezza di una vicenda che sembra avere tre verità, o forse nemmeno una.  

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