Ragazza senza prefazione

Falsa partenza. Ragazza senza prefazione di Luca Tosi

Dopo Rogozov di Mauro Maraschi, di cui vi ho già parlato qualche mese fa, TerraRossa Edizioni presenta un altro formidabile inetto. Si chiama Marcello, ha 27 anni ed è il protagonista di Ragazza senza prefazione, il romanzo d’esordio di Luca Tosi.

L’esergo, di Patrizia Cavalli, ci porta già in quelle che saranno le atmosfere del libro: “Io qui. Tu là. / Tu lì. Io qua.” C’è una cesura nella vita di Marcello, allo sbando, un master in economia tanto per fare qualcosa e poi il ritorno a Santarcangelo, dai genitori. Quella cesura è Lei, la ragazza di cui si è innamorato e che non può smettere di pensare, insieme ossessione e rimpianto per quello che non c’è stato.

Lei, per me, è dolore e cura insieme. Una cosa unica.

Sembrerebbe un lamento d’amore, lais contemporaneo, un’eterna malinconia, a vederla così. Ma quella che dovrebbe essere la prefazione della vita di Marcello, che gli consentirebbe di uscire dall’eterno loop di giorni uguali a se stessi, è in realtà un pretesto, un pensiero ricorrente per proseguire la propria vita a zonzo, senza una meta né un obiettivo.

L’autore, Luca Tosi

In mezzo ai troppi parenti che non schiattano mai, agli amici di sempre che si sposano, mentre i figli crescono e le mamme imbiancano, e un paese, Santarcangelo, malsopportato e amatissimo allo stesso tempo, il racconto di Matteo gira intorno a quell’appuntamento con Lei, il 20 dicembre di qualche anno fa.

Fidanzata storica di uno dei suoi più cari amici, persa di vista per tanto tempo, Lei è insieme assoluta e indefinibile, affascinante e normalissima. L’assurdo e paradossale road trip che porta Matteo e la ragazza da Santarcangelo a Venezia fino a Padova, cuore pulsante della seconda parte del libro, ci diverte e ci trascina in un flusso di sensazioni, emozioni, frasi non dette che danno voce all’esperienza e le memorie di tutti noi.

Ragazza senza prefazione è un libro che si legge tutto d’un fiato, e dietro le risate ci ricorda le nostre piccole ipocrisie e la serenità completa del nascondersi dietro un dito.

O ad una ragazza senza prefazione.

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