Racconti di violenza: la serie Circeo

Circeo è una miniserie prodotta Cattleya, distribuita Paramount+ e in arrivo su Rai1 il 14 novembre. La serie, diretta da Andrea Molaioli, testimonia il caso passato alla cronaca come “massacro del Circeo”, caso in cui tre ragazzi della Roma bene sequestrarono, stuprano e torturano Maria Rosaria Lopez, 18 anni, e Donatella Colasanti, 17 anni. Nel massacro viene uccisa Maria Rosaria Lopez, mentre Donatella Colasanti sopravvive fingendosi morta.

La serie Circeo non è incentrata però sul fatto di reato successo la notte del 29 e 30 settembre del 1975, come invece fa Scuola cattolica, film del 2021 testimone della medesima vicenda. La serie racconta piuttosto il caso giudiziario scaturito dal massacro, l’arringa in tribunale, la testimonianza della sopravvissuta e dei carnefici, mirando a un argomento ben preciso: come il reato di stupro, in Italia, non fosse un reato contro la persona, bensì un mero reato contro la moralità pubblica. Inquadramento giuridico, tra l’altro, che rimarrà intatto fino al 1996.

La serie è, quindi, tesa verso il racconto della violenza a cui sarà sottoposta Donatella Colasanti: una violenza di Stato conseguente alla violenza machista che tentò di spaccarle la testa la notte del 1975.

Donatella Colasanti, interpretata da Ambrosia Caldarelli, sarà rappresentata in giudizio da Teresa Capogrosso, avvocata intraprendente e uno dei pochi personaggi inventati dalla serie, interpretata invece da Greta Scarano. La serie, lodata dalla critica per aver compiuto un lavoro di ricostruzione storica minuzioso, vedrà coinvolta anche Tina Lagostena Bassi (nella serie, Pia Lanciotti), nota come l’avvocato delle donne per il suo forte impegno nella battaglia dei diritti femminili.

Nonostante una critica risentita verso una serie che definisce didascalica, macchiettistica e mal amministrata, che forse non ha saputo reggere il confronto con Scuola cattolica, Circeo è comunque qualcosa che ha bisogno di essere guardato. Se non lo si fa per un bel prodotto, almeno lo si fa per Maria Rosaria e Donatella, per il dovere morale di non dimenticarle.

Virginia Dal Porto

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