Quando nasce un lettore? Breve guida per nuovi e vecchi adolescenti

Quando nasce un lettore? Una domanda alquanto strana e forse anche un po’ povera di contenuti ed interessi per i più, per fortuna non per tutti!

Chi appartiene alla categoria dei lettori sa dare senza indugio una risposta a questa insignificante domanda, sa esattamente quando e come è entrato a far parte di questa cerchia, dunque per lui è molto facile: tutto ciò che deve fare è raccontare la sua personale esperienza, in che momento della sua vita ha varcato, per la prima volta, la soglia dell’universo libresco, che cosa ha provato, qual è stato il libro o l’autore capace di catapultarlo per sempre in una sorta di infinita avventura alla Pagemaster.

Ecco ciò che voglio fare: raccontarvi la mia storia, tirando in ballo il colpevole, colui che, con le sue pubblicazioni, ha fatto di me una libromane a vita.

Un’estate, avrò avuto quindici anni, ricevetti in regalo un libro che sulla sua quarta di copertina veniva descritto come il grande e folgorante esordio letterario di un giovanissimo emiliano. Avvenne poche ore prima del mio rientro in traghetto verso casa, dopo le solite vacanze nella casa dei nonni sull’Isola. Per colmare le troppe ore di noia della traversata decisi di iniziare a leggere il nuovo arrivato immediatamente. Mai tratta marittima mi fu sembrata più breve: io non mi trovavo sul ponte di una nave, dove già centinaia di volte ero stata, no, ero su una bici, accanto al Vecchio Alex, che sfrecciavo giù per le colline verso una città tutta portici e mattoni rossi.

Ok, ve lo dico, il libro incriminato è Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Una maestosa storia d’amore e di rock parrocchiale (Ancona, Transeuropa, 1994; Milano, Baldini & Castoldi, 1995.) e l’autore, sia egli lodato, è Enrico Brizzi. Ovviamente sto esagerando con la mia solita stupida ironia però davvero do a lui tutto il merito e la colpa del mio essere diventata una lettrice.

Ero rimasta estasiata dalla prima lettura di questo romanzo, segnata tanto che, a tutt’oggi, quando la malinconia per i tempi andati mi prende l’umore, torno sulle sue pagine per ritrovare vecchi amici e luoghi dove sempre mi sono sentita al sicuro, ancor prima di conoscerli e viverci.

L’amore tra me e le pagine di Brizzi non si è spento dopo la sua prima opera giovanile, insomma non si è trattato di una cotta passeggera, anzi è tutt’ora vivo , acceso e potente come quegli amori solidi e indivisibili. Certo continuo a preferire i libri degli esordi dove raccontava le disavventure di gruppi di giovani amici immersi in peripezie rocambolesche e afflitti da problemi che solo a determinate età si possono avere.

Dopo Jack Frusciante e il suo candore adolescenziale è stata la volta della tripletta Bastogne, (Milano, Baldini & Castoldi, 1996.), in una Nizza bolognesizzata il Sig. Claypool e il suo gruppo si destreggiano tra università, spinelli e risse. Tre ragazzi immaginari, (Milano, Baldini & Castoldi, 1998.) il titolo viene da una traduzione-elogio alla band The Cure, qui rientriamo a Bologna e viviamo le avventure notturne di questi giovani che non ci è dato di capire fino in fondo se siano reali o immaginari appunto. Meravigliosa la capacità di Brizzi di far provare a chi legge la sensazione di vertigine e turbinio di alcool mescolato con droghe sintetiche e inconsapevolezza: trip gratis e totally safe. Ultimo ma non meno importante Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile, (Milano, Baldini & Castoldi, 1999.), in una sorta di buffo e maccheronico sfondo poliziesco il protagonista, giornalista sotto copertura, ed il suo scapestrato agente si improvvisano investigatori lanciandosi nella spinosa ricerca dello dileguatosi leader rock Mr Deltoid.

Da questa breve presentazione chi non lo conosce potrebbe pensare che il bolognese Enrico Brizzi sia semplicemente uno scrittore giovanilista, in realtà non è solo questo, anzi la sua arte è poliedrica come ci dimostra la sua carriera proseguita egregiamente in maturità. Lo ritroviamo autore di romanzi che sono rivisitazioni storiche come La nostra guerra, (Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2009.) qui il periodo secondo conflitto mondiale in Italia è narrato in gran parte delle sue sfaccettature dal ragazzino Lorenzo Pellegrini, dietro cui è nascosto l’autore. Ai fatti storici vengono accostati quelli personali del protagonista conditi poi con storie d’amori estivi e familiari. Una piccola nota: impagabile all’intero del libro la sovrapposizione abilmente suggerita tra il Mussolini ed un certo imprenditore dei giorni nostri che dicono sia il proprietario di una magione in quel di Arcore.

Non solo romanzi ma anche raccolte di racconti e particolari guide turistiche sono uscite dalla penna di Brizzi. Egli ha camminato per tutta la Penisola e oltre e non si è lasciato scappare l’occasione di trascrivere le strade da lui percorse su carta per chiunque volesse seguire le orme del suo gruppo di Psicoatleti (NdR).

Da non appassionata lettrice di guide turistiche non ho consigli da darvi in questo campo ma da amante di storie e racconti vi suggerisco l’ultima compilation uscita  sul mercato In piedi sui pedali, (Milano, Mondadori, 2014.) Autobiografico excursus della vita dell’autore: aiutandosi con i modelli di biciclette possedute e con la storia del ciclismo lo scrittore ci parla di sé. L’opera contiene inoltre un’inaspettata sorprese: tra le sue pagine si nasconde un’intero capitolo che riporterà il lettore a bordo di una bici sui colli, dietro al seminario in compagnia del giovane Enrico e della dolce Adelaide.

Per chi invece avesse voglia di atmosfere cupe e poco raccomandabili alla Bastogne, ecco pronto per voi O la va o la spacca. Una commedia nera, (Siena, Barbera, 2013): romanzo dello scorso anno in cui il ricco rampollo protagonista insieme al suo amico d’infanzia, di professione malvivente, si improvvisano criminali organizzati, ci riusciranno? A voi il libro per scoprirlo! Tranquilli non starete per molto sulle spine del non sapere: un lettore accanito di professione come me ci impiegherà circa quattro ore, pause bagno e spuntino comprese!

Bene, credo proprio di essere arrivata alla fine di questi consigli per gli acquisti. Forse sono stata un po’ stringata e di parte ma vi suggerisco caldamente un neutrale giro sul web per curiosare nella vita nella carriera e nelle gesta del protagonista di questo articolo, chissà che non riuscirete a vivere una nuova adolescenza acquistando uno dei suoi libri e scoprendo di essere totalmente a vostro agio nuovamente seduti su una bici intenti a scalare i colli a poche curve dalla casa di Aidi.

Agnese Maggiani

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