Anatomia di un istante 12/18 giugno

Uomini in nave. Attaccati, ammucchiati,  senza lo spazio per muoversi. I volti si confondono con il nero della notte, con il rosso dei giubbotti salvagente con cui affrontare il viaggio con meno paura. Gli sguardi si dirigono verso il vuoto, l’ignoto, che al buio fa forse più paura.

Un viaggio senza fine, per davvero. Perché i più di seicento migranti sulla nave Aquarius dell’ong SOS Mediterranée hanno aspettato una settimana prima di poter concludere la traversata dalla Libia all’Europa. Rifiutati dall’Italia e da Malta, sono riusciti finalmente a trovare, dopo una settimana, un porto che li accogliesse. Il governo spagnolo, guidato dal leader socialista Pedro Sánchez, ha messo a disposizione il porto di Valencia per “evitare una crisi umanitaria”. Parole diverse, quasi opposte rispetto a quelle utilizzate dal ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha definito la tragica traversata “una crociera” promettendo che “la pacchia è finita”. Forse, ad essere finita, è una certa idea di umanità, e su questo dovremo discutere nei prossimi anni. Sperando che non sia troppo tardi

Si ringrazia La Repubblica per la foto

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