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#Libromania – Intervista Libreria Don Chisciotte

Don Chisciotte è sicuramente uno dei personaggi più famosi e intensi della letteratura. Affetto dal virus libresco a causa di un’appassionata e attenta lettura dei vari volumi che possiede, Don Chiosciotte decide di divenire cavaliere errante e di eguagliare le gesta compiute dai personaggi dei suoi libri.  Oggi esistono lettori affetti dal virus libresco? Probabilmente sì. Non andranno a combattere i mulini a vento e non berranno l’arsenico come madame Bovary, ma il potere della lettura è sconfinato e può portarci davvero ovunque. Ad Angri, in provincia di Salerno, Cristian Carosella ha aperto la Libreria Don Chisciotte: un’impresa eroica? Sicuramente sì, ma vi lascio alle sue parole…

Ciao Cristian, intanto grazie per avere dato la tua disponibilità per l’intervista. Partirei chiedendoti di raccontarci un po’ di te e di come sia nata l’idea di aprire una libreria. Quando è nata Don Chisciotte?
Don Chisciotte nasce nella mia mente circa quattro anni fa, nel periodo universitario, quando studiando a Napoli iniziai a intensificare la mia frequentazione delle librerie indipendenti. Lì nacque l’idea, che non sono più riuscito a scacciare dalla mia mente, di provare ad aprire una libreria nel mio paese, Angri. Perché credo che in ogni paese ce ne vorrebbe almeno una. Così ultimato il percorso di studi e messo insieme qualche risparmio ho iniziato a lavorarci sul serio e due anni fa, nel marzo 2016, l’idea si è concretizzata in uno spazio fisico di cui i libri sono il cuore pulsante.

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La vostra libreria ha un nome importante. Come mai questa scelta?
Le ragioni sono tante. Alcune più personali, Don Chisciotte è stato uno dei libri più belli che abbia mai letto e che forse mai leggerò e poi era molto legato al periodo in cui iniziai a coltivare l’idea di diventare un libraio.
Altre meno personali, più legati al personaggio e al romanzo, quindi il fatto che Don Chisciotte è in qualche modo un uomo fuori dal suo tempo, peraltro perfettamente cosciente di ciò; non è uno sprovveduto o un pazzo, è solo talmente legato a quel mondo cavalleresco ormai tramontato da volerne a ogni costo rivendicare i valori e la grandezza.
Oggi aprire una libreria può sembrare un gesto in ritardo rispetto all’epoca storica in cui viviamo, eppure necessario.
In più, c’è il fatto che nonostante sia un romanzo grandioso e per certi versi complesso, è allo stesso tempo una narrazione popolare, divertente, avventurosa. Un capolavoro alla portata di tutti anche se la percezione più diffusa è, purtroppo, spesso opposta.

Don Chisciotte era affetto da virus libresco, madame Bovary affetta da bovarismo, Pennac ci ha regalato i sacri dieci diritti dei lettori. Oggi le persone stanno spesso al cellulare e non leggono, io mi entusiasmo se vedo qualcuno con un libro in mano. Nonostante ciò, le librerie ci sono e anche i lettori, a volte sono solo nascosti. Tu come la vedi?
Per la cronaca anche io mi entusiasmo quando incontro persone con i libri in mano, in giro per le città. Ma venendo alla domanda i lettori sicuramente ci sono, per fortuna. Non dimentichiamoci che Amazon prima di diventare un venditore di qualsiasi cosa è partito dai libri.
Mancano invece librerie e troppo spesso anche biblioteche. Questo è il vero problema. Specie al sud, dove ci sono tantissimi paesi, talvolta anche non piccolissimi, che non hanno nemmeno un luogo in cui il libro è posto al centro. Quando va bene ci sono le cartolibrerie o minuscoli angoli nei supermercati a sopperire parzialmente, ma non è la stessa cosa. Luoghi come le biblioteche o le librerie, ponendo il libro al centro di tutto gli danno un’importanza diversa, già il luogo fisico manda un messaggio preciso che le persone colgono, anche chi non legge, chi magari odia i libri, non resta indifferente, nel bene o nel male, a questi luoghi.
Ad Angri quando ho deciso di aprire non c’era nemmeno una libreria, non c’è tuttora una biblioteca pubblica. Questo può essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio enorme, perché vuol dire che le persone non sono abituate all’idea di uscire e passare in libreria anche solo per dare un’occhiata, per curiosità. Se leggono, magari già sanno cosa vogliono, prenotano il volume online e lo aspettano direttamente a casa perdendo in questo modo la possibilità di scoprire cose veramente nuove, inaspettate.

Come un libraio riesce a fare appassionare un non lettore? Ti è mai capitato?
Domanda da un milione di dollari! Probabilmente sono una serie di fattori, da lettore tardivo devo dire che almeno all’inizio la volontà è essenziale. Leggere è comunque un’attività impegnativa che richiede concentrazione, senza la quale la lettura perde senso e soprattutto bellezza, quindi quando non si è abituati è anche piuttosto faticosa. Poi di sicuro consigliare il libro giusto può aiutare a conquistare un lettore, ma non sempre basta. Quando capita è una bella soddisfazione.

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Sul vostro sito ho potuto notare una cosa molto interessante: le audio-recensioni! Come funziona? Pubblicate un’audio-recensione ogni settimana? Siete voi a scegliere cosa recensire o sono anche i lettori/clienti a proporvi qualche titolo?
Dunque l’idea del sito, che è ancora un cantiere apertissimo, è in realtà è proprio quella di riuscire a creare una piattaforma che coinvolga più persone e partendo dallo spazio fisico creare un luogo virtuale in cui si parli di libri, un po’ una finestra che possa collegare la libreria, non solo me libraio al resto del mondo. Per questo l’obiettivo è proprio coinvolgere i lettori/clienti attivamente.
Le audio-recensioni che hanno cadenza settimanale e riprenderanno a breve, sono a cura di un amico/lettore/cliente, Alfio Lombardi. Lui ha avuto l’idea, ne abbiamo parlato cercando di svilupparla insieme. Ora la sta portando avanti alla grande e lo ringrazio per questo.

Qualche anticipazione sulle presentazioni autunnali? Ho anche visto che in programma c’è un corso di scrittura…
Per le presentazioni si lavora sempre, ci sono scrittori che ormai sono di casa e che a breve torneranno e qualcun altro che spero di riuscire a ospitare presto per la prima volta. Anche il laboratorio di scrittura è condotto da uno scrittore Paquito Catanzaro, che ha pubblicato due romanzi con la casa editrice Homo Scrivens e alcuni racconti. Questa è la seconda edizione del laboratorio, speriamo di accrescere ancora il numero di iscritti. Ci sarebbe l’idea di creare un collettivo di scrittori stabile qui ad Angri, speriamo bene…

Dove possono seguirvi i nostri lettori?
Si può seguire la libreria su Instagram o sul nostro sito, per chi è in zona poi incontrarsi di persona è sempre la cosa più bella.

Cosa stai leggendo in questo momento?
In questo momento Una storia ungherese di Margherita Loy edito da Atlantide, ma ho ancora sotto mano un libro da cui non riesco a staccarmi che è Paradiso e inferno di Jòn Kalman Stefánsson (Iperborea),  come se ancora non avessi finito di leggerlo davvero…

Grazie per l’opportunità dell’intervista e soprattutto per la curiosità.
Grazie a te!

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