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#Libromania – Intervista a Libreria La Storia di Simona Lunghi

Oggi aprire una libreria può essere un’impresa faticosa e complicata per diversi motivi: tra tutti, una crisi che colpisce non solo l’editoria ma il mercato in generale. Eppure, a volte esistono delle eccezioni, come per esempio La Storia, una libreria di Crema aperta da solo un anno e che, nonostante tutto, ha avuto un bilancio positivo. Probabilmente sarà per la bravura e la passione che Simona Lunghi esercita nella sua libreria. La ringrazio tanto per l’intervista, è stato bello fare due chiacchiere.

Ciao Simona, grazie per avere accettato l’intervista. Ci racconti un po’ di te e della tua libreria? Quando hai deciso di aprirla?
Lavoravo da undici anni in una libreria come dipendente quando a Crema, mia città d’origine, il Comune ha fatto un bando per sovvenzionare l’apertura di nuove attività dentro le vecchie mura cittadine, per rilanciare il commercio. E questa è stata la molla che mi ha fatto capire che il posto fisso mi stava stretto, che avevo maturato un concetto di libreria diverso da quello che stavo vivendo stancamente da anni e quindi nell’estate del 2017 ho iniziato a cercare un locale dove aprire la MIA libreria. E in meno di tre mesi il sogno si è realizzato.

La tua libreria ha compiuto un anno qualche giorno fa. Qual è il bilancio dopo un anno?
Il bilancio di questo primo anno è decisamente positivo. All’inizio ero vista come il luogo “strano” dove si trovavano libri “strani” (leggi: case editrici indipendenti non presenti nelle librerie di catena o nei supermercati). Poi le mie proposte hanno iniziato a suscitare curiosità e interesse. Il gruppo di lettura, partito anche grazie al supporto ormai insostituibile di Mattia Tortelli (giovane universitario/scrittore che lo gestisce) all’ultimo incontro contava 25 partecipanti; i laboratori per bambini sono frequentatissimi; abbiamo fatto, in un anno, 31 presentazioni con autori provenienti da ogni dove (fra cui Cecilia Strada, Massimo Bubola, Ivano Porpora, Iacopo Barison, Sara Rattaro, Francesco Muzzopappa, Giuseppina Torregrossa, Petunia Ollister, Paolo Agrati, Giulio Cavalli); abbiamo partecipato a un’edizione strepitosa di #ioleggoperché con ben 14 scuole iscritte… insomma, sono felice!

Perché bisogna sostenere le librerie indipendenti?
Le librerie indipendenti sono fucine di cultura. Sembrerà un’affermazione banale ma è così. E cultura è dove ci si incontra per scambiare idee, per parlare di libri, per conoscere autori, per fare arte, per spargere bellezza… La mia libreria è in un quartiere limitrofo al centro, in un angolo della città fino a un anno fa snobbato e poco frequentato, abitato da molti stranieri e da persone anziane. Oggi questo angolo sta diventando un luogo di aggregazione: i bambini passano per un saluto, le mie “sciure” si trovano da me a costruire ghirlande natalizie, mamme velate attraversano a piedi la città per venire a prendere i libri scolastici da me… Insomma questa cosa mi riempie il cuore perché sto costruendo un posto dove ci si sente bene, con una identità ben definita, che non è di nessun altro. E poi tanti editori si stanno fidando del mio lavoro e questo è impagabile!

Quali saranno gli eventi di dicembre?
A dicembre abbiamo i laboratori d’arte per i piccoli, abbiamo un paio di presentazioni, abbiamo il gruppo di lettura che leggerà Guasti (ed. Voland) con l’autrice Giorgia Tribuiani che parteciperà all’incontro (e questa cosa è fantastica perché con Giorgia non siamo riuscite a trovare una data per fare una presentazione ma lei ha voluto trovare comunque il modo di venire a conoscerci). Poi a gennaio ripartiremo con un fittissimo calendario di presentazioni, anche in collaborazione con alcune realtà cittadine e avremo il corso di scrittura di Sara Rattaro.

Ho visto sulla tua pagina Facebook che fate dei corsi di lettura ad alta voce, per me è una cosa bellissima.
In realtà per ora facciamo letture con i bambini. Un corso strutturato di lettura ad alta voce è uno dei progetti che spero di riuscire a realizzare con l’anno nuovo perché leggere ad alta voce ha, per me, un fascino particolare, permette di interpretare e cogliere dettagli che la lettura mentale tralascia.

Natale si avvicina, qualche consiglio per chi pensa già ai libri da regalare?
Beh, sicuramente Vincoli di Kent Haruf (NN, a proposito, ospiteremo Fabio Cremonesi, storico traduttore di Haruf, a marzo); 1971. L’anno d’oro del Rock (SUR); L’Argentino di Ivano Porpora (Marsilio); Pepi Mirino e l’invasione dei P.N.G. ostili di Cristiano Cavina (Marcos y Marcos) per ragazzi; Greta grintosa di Astrid Lindgren (Iperborea) per bambini; e almeno un albo illustrato, per esempio Smon smon di Sonia Danowski (Orecchio Acerbo).

Dove possono seguirti i nostri lettori?
Sulla pagina Facebook e sul profilo Instagram della Libreria La Storia (che si chiama così in onore di uno dei libri più belli mai scritti: La Storia di Elsa Morante).

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