COVER NEGATIVA – BAO publishing

Negativa – Tra bianco e nero

Bianco e nero. Luci e ombre. Cosa è vero e cosa no. Normalità o pazzia. Questa è la doppia anima di Negativa di Alessandro Baronciani COVER NEGATIVA – BAO publishing(BAO Publishing, 2018).

E proprio sul tema del doppio si gioca l’ultimo lavoro di Baronciani, in cui abbandona la sua comfort zone e sperimenta un nuovogenere: l’horror. Al centro di questo esperimento narrativo tutto in bianco e nero troviamo Stella, la ragazza più fotografata al mondo, che si muove tra la luce accecante dei flash e le ombre della notte.

Ma se la figura di Stella appare luminosa e nitida a furia di tutte le fotografie scattate, la realtà inizia a confondersi. I confini di ciò che si pensa vero si tendono e si assottigliano, e pagina dopo pagina ci si ritroverà immersi in un abisso nero e senza fine, in cui le persone attorno a Stella cominceranno a morire in maniera misteriosa e macabra… e il lettore, tra pagine che si spalancano e rivelano incubi profondi, tagli, tuoni e fiamme, arriverà a chiedersi: chi è davvero Stella? Cosa succede alle persone che ama?

Il bianco e nero aveva trasformato la realtà in qualcos’altro.
I primi a capirlo furono gli artisti: c’è un’altra realtà che possiamo vedere… sognare.

In parallelo alla storia di Stella, Baronciani porta avanti una riflessione sull’immagine. Sul ruolo e il significato della fotografia. Nel momento della sua nascita, la fotografia era un’attestazione di realtà: quello che veniva catturato dalla luce, fermato nell’inquadratura, era il mondo reale. Ma oggi, nell’era del digitale, in cui il negativo non esiste più, in cui grazie ai cellulari chiunque è un fotografo, in cui si è esaurito il tempo di posa e di attesa, riducendo il gesto del fotografare a un attimo, e coi filtri e i programmi di post-produzione tutto è diventato facilmente manipolabile, cos’è vero e cos’è falso?

“Oggi tutto esiste per finire in una fotografia”, così scrisse Susan Sontag nel suo saggio Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società (Einaudi, 1977), e nel 2019 suona più vero che mai, ogni cosa, anche la più insignificante, sembra destinata a entrare nella griglia quadrata di Instagram e a finire in un flusso potenzialmente infinito di immagini replicabili e condivisibili. Il risultato è che un’immagine, oggi, non è più attestazione di niente, ed è contemporaneamente vera e falsa. Allo stesso modo Stella, a cui hanno scattato talmente tante foto da creare un suo doppio-negativo, non sa più se essere buona o cattiva…

Il ritmo della storia è serratissimo e i meravigliosi inserti cartotecnici a cui Baronciani ci ha abituati sono effetti speciali su carta, come nei film, e aiutano a creare tensione: pagine tagliate in obliquo che sembrano le ferite inferte da un essere mostruoso, oppure pagine che si aprono al contrario e moltiplicano la storia e l’orrore. La costruzione stessa delle vignette diventa irregolare, si mischia con la voce narrante e Stella e la sua anima nera, e ribalta il senso, costringendo il lettore a tornare indietro per soffermarsi su ogni parola e immagine. Per chiedersi cosa è reale e fino a dove può spingersi la tenebra.

Abbiamo parlato di fotografia anche in Cortázar tra scrittura e fotografia 

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