Matita HB – Lo strumento per spuntare la fantasia

Alzi la mano chi da bambino non ha mai tenuto un diario segreto in cui appuntava quello che gli capitava a scuola. Le antipatie, i primi amori, cose così. O chi non ha mai scambiato i bigliettini col compagno di banco senza farsi beccare dalla maestra, aspettato soltanto il suono della campanella o sospirato di sollievo per un’interrogazione scampata. E alzi la mano chi, adesso, ripensando a tutto questo, non sorride almeno un po’.

Ecco, leggendo Appunti, cose private, storie vere e inventate di Matita HB di Susanna Mattiangeli con le illustrazioni di Rita Petruccioli (Il Castoro, 2018), è stato come fare un viaggio nel tempo: sono tornata indietro ai bei tempi delle elementari, dove tutto era di più e per sempre. Gli amori erano per sempre. Anche le antipatie. La fantasia più forte. I sogni più grandi.

Matita HB è un diario, anzi, il diario di Tita, una bambina tutta pepe e immaginazione. Come un diario segreto a tutti gli effetti, si trovano pensieri sparsi, annotazioni, lettere, confessioni, ricette segrete e bigliettini, amori inconfessabili e principi salvati, e per questa ragione non è una vera e propria storia nel senso di inizio-svolgimento-fine. Lì dentro, c’è la vita. Reale. Quotidiana. La vita di una bambina che va alle elementari e che è alle prese con i problemi di tutti i giorni. Ma non c’è solo questo… perché Matita prende questa realtà normalissima e… ci gioca. Pasticcia. Si diverte. Come farebbe un bambino. Ribalta situazioni, inventa personaggi, crea mondi.

E se adesso ci viene da sorridere ripescando dalla scatola dei ricordi i bigliettini spiegazzati con scritto sopra “Jacopo ti amo” e pensando a quanto ci sembrano stupidi i problemi di allora, be’, bisogna ricordare che, un tempo, per quei bambini di otto anni erano tutto. Che non vanno sottovalutati solo perché sono i problemi di un bambino, che non è tutto rosa e fiori. Infatti, Tita scriverà delle lettere alla sé stessa da grande proprio per non permetterle di dimenticare le cose importanti. Perché a volte, troppe volte, i grandi dimenticano.

Cara Matita del futuro,

tu un giorno penserai di sapere tutto quanto, lo so. Avrai finito i tuoi 1490 giorni di scuola e saprai tante parole difficili. Leggerai il mio quaderno e penserai che qui era tutto gioia e scherzi e cose buffe. Penserai: che carina che ero, ancora all’ABC della vita. Invece ti scrivo ora per ricordarti che il mio presente è pieno di D: Dolore, Delusione, Depressione e altre parole di questo tipo.

Susanna Mattiangeli e Rita Petruccioli, con uno stile leggero, ironico ed esplosivo, scrivono un libro illustrato che è un inno alla fantasia. Una fantasia potente quanto il segno di una matita HB, che è un po’ dura e un po’ morbida, strumento perfetto per disegnare, scrivere e – perché no? – cancellare. E, soprattutto, per continuare a spuntare l’immaginazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.