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#Libromania – Intervista a Mannaggia – Libri da un altro mondo

Circa due settimane fa la nostra rubrica Libromania ha compiuto ben due anni! Questo significa più di venti interviste alle librerie indipendenti di tutta Italia: un modo per conoscere le storie dei librai e dei luoghi i cui svolgono la loro epica attività. Da nord a sud, da est a ovest, stiamo – a poco a poco – creando una mappatura delle librerie indipendenti che speriamo possa essere utile non solo ai lettori, ma anche ai librai stessi.
La protagonista di questo mese è la libreria Mannaggia, un pianeta-libreria che si trova nel centro di Perugia. Se non siete di passaggio (come me), potrete dare un’occhiata al bellissimo sito realizzato da Daniele Felicetti con le illustrazioni magnifiche di Elisa Macellari. Ringrazio i librai, Carlo e Francesca, per aver detto cose importanti e averci dato qualche consiglio.

Ci raccontereste un po’ la vostra storia e quando avete deciso di aprire Mannaggia?
Come tante altre persone che lavorano precariamente nel mondo dell’editoria, anche noi abbiamo desiderato, a un certo punto, un posto dove poter offrire una proposta tutta nostra, selezionando le case editrici, i libri da promuovere, gli incontri e le attività da portare avanti. Abbiamo voluto creare un piccolo luogo in cui le persone possano scoprire qualcosa di nuovo e inaspettato. Il mondo del libro è davvero dispersivo, capita che piccoli e medi editori siano nascosti da grandi colossi, proprio per questo siamo convinti che le librerie indipendenti e di proposta, come la nostra, servano anche a far conoscere quelle case editrici e quegli autori che a volte rimangono nell’ombra e che invece meritano di essere letti. Volevamo un posto in cui non solo si vendono libri, ma se ne parla, ci si confronta, si fa amicizia parlando di una passione in comune: la lettura.

Come mai avete scelto questo nome?
Immaginando la libreria non abbiamo avuto molti dubbi sul nome da scegliere. Volevamo qualcosa di diverso, qualcosa che rimanesse nella testa delle persone e che strappasse un sorriso a tutti, ma volevamo anche un nome che non si riferisse soltanto ai libri ma a un luogo da vivere, dove scoprire persone e storie diverse, un mondo a parte, che poi in fondo è quello che pensiamo siano le librerie, non solo negozi ma luoghi di incontro, di scambio, di approfondimento, luoghi dove “si sta meglio”. Partendo da questa idea abbiamo deciso di prendere spunto da una delle storie di Carlo (che non è solo libraio ma anche scrittore) che s’intitola proprio Mannaggia (nella raccolta Sottrazione pubblicata da Gorilla Sapiens Edizioni) e che racconta di un omonimo pianeta, costruito dal protagonista stesso con caratteristiche ottimali (e strambe) per andare a viverci insieme alla persona che ama, che nel racconto si intuisce lontana. Nel giro di poco la nostra libreria, Mannaggia, è stata soprannominata pianetino, pianetuzzo, pianetucolo e così via…

Negli ultimi anni ho avuto modo di vedere contatti tra librerie indipendenti che sono situate anche a chilometri o addirittura a regioni di distanza. Qual è il vostro rapporto con il territorio? E cosa pensate di una “comunità delle librerie indipendenti”?
Per noi è stato fondamentale il dialogo con amici librai sparsi per l’Italia, ancora prima dell’apertura di Mannaggia. Sapevamo quanto il nostro futuro mestiere sarebbe stato appassionante, ma anche quanto sarebbe stato difficile. Il confronto con chi lo faceva già da qualche tempo è diventato quindi necessario e prezioso per la partenza, per la sopravvivenza iniziale, per andare avanti e far crescere la nostra attività. Una comunità di librerie indipendenti, una rete di scambi e di collaborazioni, sarebbe senza alcun dubbio fonte di arricchimento per tutte le professionalità in gioco, non solo per noi librai, ma per tutti quelli che lavorano intorno al sistema del libro. Di fatto, se non ufficialmente, esiste già, poiché come detto molti di noi si conoscono, e in non pochi casi le comunicazioni e gli scambi di idee sono frequenti, in altri ancora esistono rapporti di vera e propria amicizia e collaborazione. Quel che manca, forse, è un’azione concertata,sistematica e capillare fatta di iniziative concrete e collettive.

Avete qualche evento programmato per l’estate e/o per settembre? Quali sono?
Di solito abbiamo una programmazione molto fitta da settembre a giugno e, con poche eccezioni, ci fermiamo con gli eventi tra luglio e agosto. A breve, due eventi “esterni”: domenica 30 giugno parteciperemo come libreria ai festeggiamenti per i 7 anni della Biblioteca di San Matteo degli Armeni, in via Monteripido 2: alle 18:00, in particolare, si terrà la presentazione del libro La casa degli sguardi di Daniele Mencarelli (Mondadori); giovedì 11 luglio ci trasferiremo di nuovo, questa volta per un reading di Carlo, il nostro libraio, co-organizzato dal bellissimo spazio del “Giardino”, in via dei Pellari: alle 19:00 ci sarà una lettura tratta dal suo ultimo libro pubblicato da Gorilla Sapiens Edizioni: Volevo fermarmi a tre righe ben scritte. Ma qualcosa bolle già in pentola per settembre e ottobre, e possiamo anticipare qualche nome: da Mannaggia, in via Cartolari 8, sabato 14 settembre avremo il grandissimo piacere di ospitare Ilaria Cairoli e Alberto Casagrande, autori di uno stupendo libro illustrato, Tram!, pubblicato da Lavieri Edizioni, mentre il sabato successivo, il 21, ci occuperemo di fumetti con Stefano Cardoselli e Andrea Amenta, che ci parleranno del loro nuovo progetto: Hell Cross (Cut Up Publishing). Nello stesso periodo, giovedì 19, saremo di nuovo ospiti della Biblioteca di San Matteo degli Armeni per la presentazione di Itaca – L’isola dalla schiena di drago di Luca Baldoni (Exòrma Edizioni). Ci sarà ancora molto altro, ma per ora accenniamo solo alla presentazione (la data è ancora da stabilirsi) di un libro molto particolare, curato da Carlo, che uscirà dopo l’estate per la casa editrice “piè di mosca”, che sta muovendo in questo periodo i primi passi: si tratta di un’antologia di racconti, con illustrazioni di Camilla Zaza, in cui i giochi di parole fungono da generatori di storie fantastiche e “cose inesistenti”. I giovani autori hanno tutti un’età compresa tra gli 8 e i 9 anni.

I vostri clienti vi chiedono spesso consiglio?
Sì, ed è uno degli aspetti che più ci piacciono del nostro lavoro. Riuscire a individuare il libro adatto a ogni cliente (o, non di rado, in absentia, a ogni persona a cui un cliente vuole regalare un libro) è molto stimolante, e spesso ci ritroviamo a chiacchierare di letteratura (e non solo) finendo per scoprire nuove cose nello stesso momento in cui noi facciamo scoprire nuove cose a qualcuno, oppure a guardare e far guardare cose note con un altro occhio. Allo stesso tempo, quindi, è anche una delle cose più complesse e difficili in libreria, proprio perché non c’è un’unica regola per dare consigli di lettura a chi ce li chiede (meno male!) ma le “regole” cambiano da persona a persona, e bisogna sapersi orientare, in tempo reale, a ogni apertura di nuovi scenari libreschi, anche quelli che non sospettavamo.

Dato che è arrivata l’estate, tre libri che potremmo e/o dovremmo mettere in valigia?
Ce ne sarebbero tremila, ma ci sforziamo di eliminare gli zeri di troppo consigliando: un autore tra i più geniali del secondo Novecento, ormai un classico della letteratura ispanoamericana e non solo; un’antologia di racconti sul tema dello sradicamento (variamente inteso) che ci sembra quanto mai attuale; un libro di un autore italiano che sta destando, e giustamente, sempre più interesse negli ultimi anni con i suoi libri sospesi tra antropologia, narrativa, poesia e politica. Rispettivamente: Glossa di Juan José Saer (La Nuova Frontiera), A casa nostra, lontano da casa a cura di Giovanni Dozzini (Aguaplano Libri), L’ora del mondo di Matteo Meschiari (Hacca Edizioni).

Photocredit: le foto sono state prese dalla pagina Facebook della libreria.

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