Monterosa racconta – Intervista a Francesco Deambrogi

«Tutti hanno bisogno di una storia.» La nostra è cominciata nel lontano 2012 a Bologna, la città in cui una parte di noi studiava. Da quell’anno ne sono successe di cose: siamo diventati di più, abbiamo avuto un sito nuovo, abbiamo partecipato a un festival, abbiamo scritto oltre ottocento articoli e siamo felicissimi di dirvi che Tropismi ha aggiunto un altro tassello alla sua storia… Grazie a un incontro fortuito e fortunato, siamo media partner di Monterosa racconta: una rassegna letteraria che si terrà dal 28 luglio al 24 agosto tra le valli del Monte Rosa.
Per farvi conoscere meglio Monterosa racconta quale modo migliore se non un’intervista? Abbiamo fatto qualche domanda a Francesco Deambrogi, ideatore e direttore artistico della rassegna letteraria.
«Tutti hanno bisogno di una storia» è il motto dell’edizione di quest’anno, la bellissima illustrazione è stata realizzata da Marta Bencini.

Ci racconteresti come è nato Monterosa racconta?
Monterosa racconta, come dice il nome, vuole mettere in primo piano la narrazione, le storie e i libri; in una cornice magnifica e magica come quella che ci offre la catena montuosa che ci sovrasta. Monterosa racconta nasce per l’incontro, per portare ad Ayas il meglio che il nostro contesto letterario e editoriale ha da offrire: progetti nuovi e freschi, che vedono protagonisti tanto i nomi più affermati quanto le chicche dell’editoria indipendente. Ci sono ottimi scrittori in Italia, tante case editrici interessanti: e noi vogliamo portare questi “libri buoni” all’ombra delle nostre montagne per intessere un dialogo e valorizzarli. Il motto di questa terza edizione è “tutti hanno bisogno di una storia”.

Chi saranno gli ospiti presenti?
Sono molto felice per gli ospiti della stagione 2019, la Valle d’Ayas si conferma anche quest’anno come “Valle stregata”: la nostra avventura è partita nel 2017 con Paolo Cognetti, fresco vincitore del Premio Strega con Le otto montagne; nel poi 2018 sono stati con noi Helena Janeczek e Marco Balzano. Quest’anno apriamo con Benedetta Cibrario e Nadia Terranova che presenteranno rispettivamente Il rumore del mondo (Mondadori) e Addio fantasmi (Einaudi Stile Libero) entrambi finalisti al Premio Strega 2019: libri complessi e magnifici, per lo spessore delle storie e di cosa c’è dietro. Sul mondo dell’editoria e della cultura contemporanea verrà a parlarci Roberto Cotroneo con il suo importante libro Niente di personale edito da La nave di Teseo: sarà un’occasione per fare il punto sul contesto letterario in cui ci troviamo, insieme a uno dei testimoni più acuti della scena culturale degli ultimi anni. Ci sarà anche Laura Pugno, poetessa e scrittrice, a presentare il suo saggio sul selvaggio e, per antitesi, sulla comunità: un piccolo scrigno in cui si rincorrono molti temi cari all’autrice e alla sua penna, per stuzzicare il lettore a guardare anche solo la propria quotidianità con occhi diversi. Ci saranno anche due scrittrici che sono già state nostre ospiti negli anni scorsi, l’aostana Chiara Marchelli con l’ultimo romanzo La memoria della cenere (NN) e Valeria Montaldi con il giallo storico Il pane del diavolo (Piemme). La prima è la storia di una scrittrice che deve fare i conti con un improvviso trauma per cercare ancora una volta il suo equilibrio e il suo sé; nella seconda invece un investigatore per risolvere un crimine attuale deve fare i conti con la storia e cercare secoli addietro la risposta alle sue domande. Tra i romanzieri presenti sono felice che sarà con noi anche Vanni Santoni, a presentare il suo ultimo libro I fratelli Michelangelo (Mondadori): Santoni è noto per essere uno scrittore dallo stile e dalla forma sperimentale, eppure quello che ha scritto questa volta è un romanzo classico in piena regola; vale senza dubbio la pena di approfondire. Saranno a Champoluc anche Andrea Vitali per parlare del suo libro Certe fortune (Garzanti) e Stefano Zecchi con L’amore nel fuoco della guerra (Mondadori). Avremo come ospite Maurizio Molinari che parlerà, sulla base del suo saggio Perché è successo qui (La nave di Teseo), della nostra attualità politica e sociale, del populismo e della situazione dei migranti: abbiamo scelto di allontanarci, con questo appuntamento, dal filone della letteratura per approfondire un aspetto fondamentale della nostra contemporaneità, con uno dei più affermati e preparati giornalisti sulla scena. Anche quest’anno inoltre tornano gli appuntamenti dedicati alla poesia: l’anno scorso abbiamo dato spazio a quattro poeti contemporanei che nelle suggestive cappelle alpine di Saint Jacques e Barmasc hanno declamato i propri versi. Quest’anno sarà dedicato alla figura di un grande scrittore del passato che era solito passare le vacanze in Val d’Ayas: Guido Gozzano, di cui terrà una lettura Alberto Rollo – insieme a Nadia Terranova – proprio a Fiery, l’albergo in cui soggiornava il poeta insieme al circolo dei Frassati.

Chi collabora con voi nell’organizzazione?
La stagione è organizzata dall’omonima associazione culturale, di cui sono presidente e nel cui consiglio direttivo siedono anche Danila Cugnod, la storica libraia di Champoluc, e Caterina Soffici, giornalista e scrittrice oltre che grande amica. In Monterosa racconta collabora gente del posto, non solo operatori culturali ma anche semplici appassionati e lettori, con grandi personalità del mondo letterario. Proprio questa sinergia forte e soprattutto spontanea ci ha permesso di fondare l’associazione e di lavorare insieme al programma di questi anni. Il Comune di Ayas è il nostro mecenate principale, e di questo bisogna ringraziare l’Assessore al Turismo Tiziana Turino che ha creduto nel progetto fin da subito e continua a difenderlo: in un momento storico come il nostro in cui la cultura è vista come un semplice ornamento sacrificabile al bilancio, la direzione scelta da Ayas è davvero encomiabile e ci incoraggia a proseguire.

Quanto è importante per Monterosa Racconta il rapporto con il territorio locale?
È tutto nato ad Ayas, dove sono nato prima di trasferirmi per studio a Milano. Ho lavorato d’estate, per alcuni anni del liceo e dell’università, nella libreria del paese “Livres et musique” e li, insieme a Danila Cugnod, mi è venuta l’idea di creare una rassegna di narrativa che avesse come cornice il Monte Rosa. Il casuale incontro con Caterina Soffici, sempre in libreria, ha acceso la miccia.

Cosa vi aspettate?
La novità di quest’anno, su cui abbiamo scommesso, è che la stagione letteraria che curiamo approderà anche a Gressoney Saint-Jean, nella valle accanto: l’entusiasmo è stato tanto per i primi due anni e i risultati positivi non sono mancati quindi abbiamo deciso di fare questo passo. Ci piacerebbe, anche nell’ottica del nome che abbiamo scelto per la nostra rassegna letteraria, che la stagione di Monterosa racconta possa un giorno abbracciare tutte le valli del Rosa come un grande festival per valorizzare la letteratura e la montagna, due elementi che vanno a braccetto.

Ci racconti un aneddoto che abbia a che fare con il festival?
Come vi dicevo ho lavorato per un po’ nella libreria di Champoluc quando tornavo a casa d’estate e un giorno entra quella che aveva tutta l’aria di essere una normale cliente pomeridiana. Stavo inserendo dei libri quando mi si avvicina e mi chiede consiglio per un’edizione dell’Odissea: ne cercava una ridotta per il figlio, in partenza per una gita in barca alle Colonne d’Ercole, ma che allo stesso tempo non fosse un’edizione per bambini. Ora: le storie che vedono i librai come tendenzialmente insofferenti e un po’ cinici è vera, ma quando hai vent’anni non te lo puoi ancora permettere. Quindi, nonostante nella mia testa avessi già etichettato la richiesta come terribilmente fastidiosa, ho iniziato a cercare a scaffale qualcosa che potesse andare bene. Nel frattempo abbiamo iniziato a chiacchierare tranquilli: sicuramente una persona più attenta di me ci avrebbe fatto caso subito, ma ci è voluta la collega per avvertirmi che quella con cui stavo parlando era Caterina Soffici. La conoscevo di nome e avevo già letto i suoi libri, ma non avevo idea di che faccia avesse. La cosa mi ha divertito un sacco e senza pensarci due volte le ho chiesto se l’estate seguente sarebbe venuta a presentare il suo romanzo. Ci siamo scambiati il contatto e qualche mese dopo, quando ci siamo sentiti, è partita l’idea: creiamo Monterosa racconta insieme.

Il programma completo lo trovate qui!

Se volete farci compagnia in questa suggestiva avventura, seguite Monterosa racconta su Facebook e Instagram e – ovviamente – fate lo stesso con i nostri social!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.