Il Bambino delle Nevi e il Mantello dai Mille Usi – Una storia per il cambiamento climatico

“No one is to small to make a difference”: ho scelto di partire da questa frase simbolo dell’attivista Greta Thunberg per parlarvi dell’albo illustrato Il Bambino delle Nevi e il Mantello dai Mille Usi di Hiawyn Oram e Birgitta Sif, pubblicato da Valentina Edizioni (2019).

Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza.

Ecco, ho deciso di partire da qui, perché il messaggio – semplice quanto potente – racchiuso in appena nove parole racconta benissimo lo spirito del libro, apparso addirittura nella long list del prestigioso Green Earth Book Award di quest’anno.

Il Bambino delle Nevi e i suoi Soldatini di Ghiaccio stavano salvando il re Orso polare dal malvagio imperatore Ciclope.

“Perché non facciamo un gioco più bello?”, chiede Dollaro, spuntato all’improvviso. “Si chiama Soldini e inizia nella foresta.”

“D’accordo”, risposte il Bambino delle Nevi. “Porterò con me il mio Mantello dai Mille Usi.”

Comincia così questa piccola storia: c’è Dollaro, un personaggio avaro con gli occhi che “illuminavano il sentiero come il chiaro di luna”, che propone al protagonista, il dolce e buffo Bambino delle Nevi, di fare uno strano gioco.

“Ci siamo”, disse Dollaro. “Questo è il gioco: dobbiamo abbattere tutti gli alberi. Ecco la tua ascia.”

Quando furono abbattuti tutti gli alberi, il Bambino delle Nevi pensò: ‘Così non potremo più respirare.’ E ne lasciò in piedi uno, nascosto sotto il suo Mantello dai Mille Usi.

Cosa si fa, però, con tutti gli alberi abbattuti? Facile, no? Gli alberi servono per fare il legno e con il legno si costruiscono dei bellissimi oggetti che vengono rivenduti per ottenere tanti soldini. Ma quando si vedono tanti soldini luccicanti, poi non bastano mai e ne vogliono ancora e ancora… Quindi, Dollaro trascina con sé il Bambino delle Nevi su una piccola barca. Destinazione: Oceano! Retino alla mano, il nuovo gioco è quello di catturare tutti i pesci. Il Bambino delle Nevi asseconda Dollaro, ma non è molto d’accordo e di nuovo comincia a chiedersi: cos’è un mare senza pesci? È ancora un mare?

Dollaro è in piedi sopra una montagna di pesci in scatola che verranno vendute per ottenere altri soldini, ed è contento: ha ottenuto ciò che voleva. Eppure, quando ha tagliato tutti gli alberi e pescato tutti i pesci, non ha pensato alle conseguenze. In quel momento, ecco che scoppia una terribile tempesta che spazza via tutto ciò che trova davanti, perché non c’è più niente che possa fermare la sua furia. Le uniche cose che rimangono in piedi, alla fine, sono i forzieri di Dollaro pieni di soldini

“Grazie”, disse il Bambino delle Nevi, “ma non ci servono. Non possiamo respirare i soldini. Non possiamo mangiare i soldini.”

Così, il Bambino delle Nevi si mette in cammino e, dopo tanto camminare, incontra l’ultimo albero rimasto, quello messo in salvo sotto il suo Mantello dai Mille Usi, che intanto è cresciuto. Ma non è l’unica sorpresa che incontra lungo il cammino…

Quest’albo illustrato, dai toni poetici e fiabeschi e dalle illustrazioni dai toni pastello, è la storia di un bambino che fa un gesto piccolissimo ma rivoluzionario.

Penso che possa essere un ottimo strumento per i genitori, gli insegnanti o gli educatori per spiegare ai piccolissimi la realtà in cui viviamo e mostrare loro come ogni nostra azione abbia un impatto diretto sul mondo.  Perché c’è qualcosa di profondamente sbagliato nello stile di vita che abbiamo portato avanti fino adesso, e non possiamo più fare finta di niente. In questi secoli, abbiamo preso come se tutto ci fosse dovuto, pensando soltanto a noi stessi e ignorando le sofferenze che stavamo causando.

L’autrice e l’illustratrice sono partite da una domanda: può un gesto semplice come quello del proteggere un albero o due pesciolini stravolgere tutto? È possibile fare ancora la differenza? Loro non hanno dubbi e rispondono decise che, sì, è possibile. Anche se la nostra azione è come una goccia nell’oceano, è importante farla comunque, perché la vita può ricominciare perfino laddove sembrava impossibile. E quando Dollaro striscerà magro e affamato dal Bambino delle Nevi, si renderà conto di avere sbagliato.

Nella realtà, molti “Dollaro” dovrebbero rendersi conto che non possiamo più andare avanti così. I ragazzi l’hanno capito eccome.

Li chiamano Fridays For Future, quei venerdì in cui bambini, studenti e ragazzi (e ormai non solo loro) di tutto il mondo s’incontrano per manifestare in difesa dell’ambiente e chiedono ai Big delle nazioni di agire. Ma forse adesso chiamarli “Fridays” è diventato riduttivo, perché le manifestazioni sono diventate tantissime, non più solo di venerdì, a testimonianza di qualcosa che sta cambiando davvero.

© Pixabay

Come i ragazzi stanno trovando la propria voce, è ora che anche la letteratura trovi al suo interno nuove parole e nuove narrazioni, attente e sensibili, che raccontino dell’unica grande storia della nostra generazione: quella del cambiamento climatico. Perché, è inutile negarlo, è qualcosa che riguarda tutti noi, e soprattutto loro. Saremo destinati a vivere in un mondo dove allagamenti, siccità, foreste abbattute o bruciate, tifoni, scomparsa di specie animali e habitat naturali troveranno sempre più spazio nella nostra quotidianità e non saranno più casi eccezionali. E quest’albo illustrato, a cui perdono il finale che tende verso la morale, è un passettino in avanti in questa direzione. E non possiamo che esserne felici.

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