#MonterosaRacconta | Assedio all’Occidente, di Maurizio Molinari

Maurizio Molinari, neodirettore del quotidiano La Repubblica, ha pubblicato nel 2019 per La nave di Teseo Assedio all’Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra fredda. Per lo scrittore e giornalista, esperto in scienze politiche, si tratta di un vero e proprio trattato di geopolitica. Ad essere protagonista è la scena politica internazionale, in preda a una seconda guerra fredda tutta europea tra le superpotenze mondiali. Coprotagonisti: ingerenze politiche, ricatti strategici, assalti informatici e dazi all’importazione. Il coprotagonista d’eccezione che ha fatto seguito alla pubblicazione del libro è la pandemia del Covid-19 che ha portato ancora più in evidenza come i diritti dovrebbero stare al centro del dibattito europeo.

Nell’introduzione Molinari spiega che il libro è frutto di ventidue anni di lavoro nei ranghi della Stampa grazie a incontri, pubblici e riservati, cui ha preso parte per le responsabilità editoriali assunte e grazie ai legami creati durante i periodi di corrispondenza da Bruxelles, Washington, New York, Gerusalemme e Ramallah. Le crisi interne e le sfide internazionali fanno dell’Europa una delle regioni più instabili del pianeta. Gli esiti di tali instabilità sono difficili da prevedere, i rischi molti ma Molinari riesce a tracciarne le fila con occhio osservatore.

Per tentare di descrivere questa Europa, teatro dell’assedio all’Occidente, a Molinari sono serviti amore per lo studio, pazienza nell’analisi, umiltà nella comprensione, passione nella sorpresa e determinazione nella costante ricerca delle notizie. A trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, la seconda guerra fredda in atto, secondo l’autore, vede due nemici assediatori: Russia e Cina con lo stesso obiettivo di far implodere l’Occidente partendo da presupposti diversi. Vogliono indebolire l’Occidente per obbligarlo a ritirarsi dai propri spazi strategici, svuotarle della propria ricchezza, spingerle a separarsi dagli alleati, strappare loro la leadership dell’innovazione digitale.

Vladimir Putin e Xi Jinping

La Russia di Putin e la Cina di Xi vogliono trasformare l’Europa in un terreno di conquiste, politiche ed economiche, al fine di far implodere NATO e UE, allontanando quanto più possibile gli Stati Uniti dai loro alleati.

Nel caso della Russia lo strumento di battaglia per far implodere l’Europa è usare il populismo per ricostruire la propria potenza in particolare contro la NATO. La Cina invece vuole copiare idee e brevetti (nel 2018 le startup cinesi hanno ricevuto il 48 per cento dei fondi globali destinati alla ricerca in questo settore, e gli scienziati cinesi hanno richiesto nello stesso periodo 641 brevetti nel settore, ovvero circa il quintuplo dei colleghi americani) per creare in Europa una leadership sul mercato.

Inoltre l’egemonia del medio oriente, dell’Iran e anche della Corea del Nord è basata sull’aggressività della corsa all’atomica. La Turchia, alleata della NATO, è portatrice di un progetto neo-ottomano per risorgere dalla notte della storia. Il livello di pericolosità di ciascuna di queste potenze è naturalmente diversificato ma tutte mirano a mettere in discussione quel sistema che è al tempo stesso valoriale, politico ed economico su cui si fonda l’Occidente a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Nel tentativo di cambiare lo status quo è l’Italia che è al centro del Mediterraneo con un’importanza strategica. Se l’Europa è un campo di battaglia cruciale, per l’Italia significa essere una trincea.

Maurizio Molinari

In palio per Molinari c’è la sopravvivenza delle democrazie chiamate a reagire non solo dotandosi di nuovi sistemi di sicurezza contro gli avversari e di alleanze più flessibili, ma soprattutto di un arsenale di diritti (così viene proprio intitolato l’ultimo capitolo del libro) capace di restituire vitalità ed energia al legame fra i loro cittadini e le istituzioni dell’Occidente, per rovesciare le debolezze in punti di forza e per consentire all’Occidente di continuare a difendere e ad estendere il sistema di valori di libertà e di tutela dei diritti umani che finora l’hanno caratterizzato.

L’analisi di Molinari è profonda e va seguita attentamente, sa bene quali sono i punti deboli e quelli di forza di tutti i protagonisti in campo. Va capito se le pedine si trasformeranno mai in protagonisti. Molinari individua uno dei punti di debolezza dell’Occidente nell’emergere di diseguaglianze che ha accresciuto il numero di partiti populisti e sovranisti che mettono in discussione il sistema di valori che lo ha finora caratterizzato.
È incredibile come una qualsiasi democrazia occidentale tenga più in considerazione i parametri del PIL che dei diritti. Non è forse nelle fondamenta di una democrazia proteggere con maggiore efficacia i diritti con cui le persone identificano le proprie esigenze e aspettative?

Ci troviamo ora davanti a una pandemia che ha portato in primo piano questioni cruciali e implicazioni sui diritti fondamentali. Il peso di questa crisi è sulle spalle di individui già discriminati per varie ragioni. Sono state gravemente allargate le disuguaglianze che riguardavano giovani e donne, e in alcuni casi ne ha sovrapposto altre. In particolare l’Italia è aggredita dalla politica del passato con ideologie paralizzatrici ma guardando avanti ha molte opportunità se metterà i diritti al centro del dibattito.

Il libro si conclude con questa frase emblematica sul possibile scenario da arsenale di diritti:

«Per evitare che ciò accada l’Europa, a cominciare dalla nostra Italia, ha bisogno del coraggio delle proprie donne nel farsi avanti e denunciare ciò che hanno subito sfidando pregiudizi e omertà che le circondano. Nei posti di lavoro come nei focolai domestici. Ciò che l’America ci insegna oggi non è infatti diverso da quanto descrisse Alexis de Tocqueville: è la responsabilità dei singoli che consente di migliorare una democrazia. E di aumentarne la protezione da qualsiasi avversario, interno o esterno»

L’Europa ha davvero bisogno del coraggio di tutti, anche degli uomini, nel farsi avanti e denunciare le ingiustizie, affrontando con coraggio le sfide contro la democrazia che ci circondano tutti.

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