illustrazione di Mirka Ruggeri

Una nevicata eccezionale – Il racconto di un mondo costretto a fermarsi

Mancano pochi giorni a Natale, e quest’anno più che la lista dei regali o dei buoni propositi stiliamo quella delle cose che ci mancheranno. Andiamo incontro a un tempo nuovo e diverso, che non sappiamo bene come riempire senza i cenoni, i pranzi, le tombole coi parenti, le cioccolate calde tra amici, il cinema, l’immancabile (leggi: odiosa) domanda “cosa fai a Capodanno?”. Insomma, per cause esterne a noi ci ritroviamo chiusi nelle case, a contarci sulle dita della mano, cercando di capire cosa fare. 

Forse per questo, Una nevicata eccezionale di Laura Tenorini e Mirka Ruggeri non poteva colpirmi di più per la sua (imprevista e impensata) contemporaneità. Si tratta di una graphic novel uscita l’anno scorso per Editrice Il Castoro, ma che adesso trova nuova forza. Perché è ambientata proprio a dicembre, tra il 26 e il 31, e con grande semplicità e immediatezza racconta proprio della nostra totale impotenza di fronte a eventi che sono più grandi di noi. Siamo pronti a rinunciare a tutto, a essere isolati senza ciò a cui siamo abituati? Ma facciamo un passo indietro.

editriceilcastoro.it

Siamo in montagna, è il 26 dicembre. Incontriamo due famiglie che si conoscono da sempre, ma sono diversissime tra loro. La prima è quella di Iris e Amanda, i cui genitori sono attenti, sensibili ed educano le figlie a uno stile di vita il più possibile sostenibile. Iris – la più grande – è una ragazzina piena di energia (a volte, forse un po’ irruenta): non resiste troppo tempo chiusa in casa perché abituata a stare in mezzo alla natura, si arrampica negli alberi, legge tantissimi libri e aiuta i genitori con l’orto. Dall’altra parte, invece, abbiamo la famiglia di Diego: i suoi genitori sono quelli “moderni”, i cittadini sempre connessi, ma poco attenti ai dettagli e un po’ assenti nei confronti del figlio. Diego è l’opposto di Iris: abituato alle comodità, ad avere sempre una connessione Internet e il tablet sotto mano, è introverso, chiuso e sempre un po’ imbronciato.

Potete ben immaginare come due caratteri del genere creino un bel conflitto: Iris e Diego – ovviamente – non si sopportano. Ci provano anche, a giocare insieme, a fare uno sforzo per i genitori che vorrebbero tanto andassero d’accordo, ma qualcosa poi a un certo punto si guasta e tutto si trasforma in motivo di scontro.

editriceilcastoro.it

Cosa succede, quindi, se qualcosa di imprevisto li costringe a trascorrere – forzatamente – più tempo insieme? Se non c’è alcuna possibilità di scappare? È proprio quello che accade. Come avrete capito dal titolo, il motore della narrazione è proprio un evento “eccezionale”: il 27 dicembre comincia a nevicare e sembra non voler smettere più. All’inizio l’atmosfera è magica, come sospesa, ed è bello fare l’angelo o rotolarsi in mezzo a quel bianco che soffice come una nuvola. Ma i fiocchi scendono e scendono e si accumulano sulle strade, sui rami degli alberi, che cominciano a cadere schiacciati dal peso della neve, rompendo il silenzio. E allora quel bianco non è più così innocuo e comincia a fare paura.

Così, le due famiglie si ritrovano prima bloccate e isolate da tutto e da tutti. Poi, senza corrente, e quindi senza Internet, senza luce, senza riscaldamento. Infine, senz’acqua.

editriceilcastoro.it

La famiglia di Diego, poco attrezzata ad affrontare una situazione del genere, si trasferisce da quella di Iris, e inizia una strana convivenza. Perché questo tempo che avrebbe dovuto essere di festa si trasforma in un tempo pieno di incertezze, preoccupazioni, tensioni, perché le candele per fare luce si esauriscono in fretta, così come le scorte d’acqua. Eppure, nonostante questo, è proprio quando tutto ci viene tolto che riscopriamo le cose importanti, che poi sono sempre le più piccole. È in quel momento che ci si deve adattare e reinventare, senza pensare a tutte le cose che non si hanno più.

Perché essere una famiglia non significa soltanto condividere un cognome o una casa, o scambiarsi dei regali il giorno di Natale. Vuol dire esserci, ogni giorno, vuol dire ascoltare l’altra persona e vederla per ciò che è davvero, andando oltre al superficie, vuol dire scendere a compromessi, farsi forza a vicenda e trovare strategie alternative (e creative) quando il mondo prende una storta.

Ed è in questo tempo diverso che, finalmente, Diego e Iris possono imparare a conoscersi e, chissà, magari ad apprezzarsi pure.

© Mirka Ruggeri

Una graphic novel che scorre bene, che colpisce, dicevo, proprio per la sua inaspettata attualità e che merita di essere letta insieme. Trovo fantastico che sia un titolo di “vecchio” (in termini editoriali) a insegnarci qualcosa sul mondo di oggi, a dimostrazione che la letteratura serve eccome e non scade, soprattutto. Non è per una nevicata eccezionale che ci troviamo, oggi, isolati e frustrati, è vero, ma come per queste due famiglie possiamo scegliere: o lamentarci e farci prendere dallo sconforto o attrezzarci per creare soluzioni. Non sarà lo stesso (chi lo nega?), ma come scriveva una mia cara amica qualche giorno fa, questo è l’anno per costruire ricordi diversi e aprirsi a nuove tradizioni. Questo Natale ha bisogno di essere guardato da una prospettiva diversa, e chissà che non si scorga qualcosa di bello comunque. Perché è troppo facile cogliere il bello delle cose quando va tutto bene, e la neve è soltanto qualche fiocco che scende leggero e si scioglie in fretta.

Per questo, consiglio Una nevicata eccezionale. Perché, come dice la madre di Diego, ci crediamo tanto evoluti e moderni e poi basta poco per mandarci in tilt, e penso possa essere una lettura perfetta per i ragazzi, che più di tutti stanno pagando le conseguenze della situazione attuale. In altre parole, quindi, può essere uno spunto per fermarci e guardare alla nostra vita, mentre tiriamo fuori il vecchio Monopoli o giochiamo a Nomi Cose Città, tutta la sera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.