Scirocco: il nuovo graphic novel di Giulio Macaione

Avevo sei anni ed era una calda sera di fine giugno. Mia nonna, che piccola com’è si confondeva tra le poltroncine rosso velluto del teatro, mi aspettava con in mano un regalo. Cinturino blu, piccolo quadrante rosso e un Topolino al centro. Avevo sei anni, con ancora il costume di scena addosso e le mezze punte rosa ai piedi, e quel regalo lo avrei tenuto nel mio cassetto e nel cuore per sempre, così come la protagonista di Scirocco farà con il suo.

Mia e Elsa hanno un rapporto speciale. Non soltanto perché sono legate da un legame di sangue, ma perché le anima il fuoco di una grande passione. Quella per la scultura per Elsa, e quella per la danza per Mia. Gianni, padre scapolo in cerca – anche se non lo ha ancora ammesso nemmeno a se stesso – dell’uomo della sua vita, è la colla che tiene unita la piccola famiglia. Ma proprio come in ogni famiglia ci sono scelte da prendere, decisioni che fanno male, sogni da inseguire e dure verità da accettare.

Scirocco, ultimo graphic novel di Giulio Macaione, edito da Bao Publishing il mese scorso, è una storia dai toni delicati e romantici, un racconto che riesce a emozionare dalla prima all’ultima pagina.

Lo Scirocco è un vento caldo e forte, così come la scelta di Elsa, che spazza via dalle vite di Mia e Gianni la tranquillità, quasi monotona, delle loro giornate. Lo Scirocco porta spesso piogge, che puliscono l’aria dalla calura e cancellano i brutti pensieri, come la sensazione di non sentirsi più viva che attanaglia i pensieri di Elsa. Lo Scirocco ha il profumo e la voce di luoghi famigliari e accoglienti, di braccia capaci di ridonare la vita ed è qui che si rifugerà Elsa per ricordare il tipo di donna che era e quella che avrebbe voluto continuare a essere fino alla fine.

Eros e Thanatos sono le forze che muovono la storia e di questa sono anche protagoniste. Hanno le sembianze di eventi e personaggi del quotidiano, una terribile malattia, un vecchio conoscente, una passione totalizzante. Cercare di tenerle in equilibrio non è sempre facile e a volte richiede un grande sacrificio: Mia e Gianni dovranno fare i conti con una scelta che non condividono, ma che non possono fare a meno di accettare. Amore e morte, in fin dei conti, condividono la stessa essenza, sono entrambi esperienze inevitabili e necessarie.

La cosa più fastidiosa della morte di qualcuno che ami è che il resto del mondo va avanti. Le circostanze ti spingono a vivere, ma è più difficile trovare i motivi per farlo. Se hai amato veramente una persona, la sua assenza diventa un vuoto che ti sta sempre a fianco, un buio che ti acceca la vista.

Scirocco è una storia di coraggio e di accettazione. Una storia che indaga il dolore, ma anche l’istinto di vita, la determinazione e la forza di trasformare quanto di doloroso può colpire le nostre vite in forza vitale.

“Prendi tutta la tristezza che stai provando e lascia che dal petto confluisca al tuo corpo, trasformala in movimenti.”

I disegni dal tratto inconfondibile dialogano attraverso i colori. L’attenzione alla scelta della giusta scala cromatica è una delle caratteristiche che meglio definiscono l’autore. In ognuno dei suoi lavori Macaione affida ai colori buona parte della forza narrativa delle sue storie.

In Scirocco sono tre i colori predominanti, ognuno legato a un preciso momento e luogo della storia. I torni freddi della laguna e della sala di danza, nelle prima e nell’ultima parte, sono in netta contrapposizione con i toni caldi delle tavole che raccontano la Sicilia e l’amore per la vita.

Scirocco è forse il lavoro più maturo di Macaione. Una storia che commuove e invita a riflettere, che porta sulla pagina temi e paure sempre attuali mostrandone le sfumature più intime e delicate. Una lettura consigliatissima, un titolo che non può mancare nelle nostre librerie.

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