Il terzo dei 7 CIMINI esemplari – L’estorsione

Il ricatto per mantenere il proprio potere deve rigenerarsi, ripetersi, continuare ad aumentare la posta. Il ricatto controlla le proprie vittime tenendole in un costante stato di ansia che impedisce di ragionare lucidamente.

L’Estorsione è la protagonista del terzo volume di 7 CRIMINI, la serie di Katja Centomo e Emanuele Sciarretta, edita da Tunué e in libreria dal sedici giugno, dedicata ai sette crimini esemplari.

Declinabile in forme diverse, questo crimine colpisce e distrugge la quotidianità di chi ne è vittima. Logora le menti e insinua dubbi e incertezze, fino a farci dubitare anche delle persone verso cui nutriamo la più cieca fiducia.

Ritroviamo il gruppo di amicә e alpinistә lì dove lә abbiamo lasciatә, bloccatә in una baita, con la bufera che non accenna a placarsi. Così, secondo uno schema che abbiamo ormai imparato a riconoscere e che un po’ rievoca il Decamerone boccacciano, il magistrato Massimo D’Ettori torna a prendere la parola e a raccontare la storia del terzo dei sette crimini esemplari.

Ancora una volta Centomo e Sciarretta riescono nell’intento di tenerci attaccatә alle pagine della storia e, soprattutto, a farci riflettere su ciò che la parte più nera e subdola dell’animo umano è grado di architettare.

La storia che viene raccontata è una storia che potrebbe essere di chiunque, a dimostrare come spesso siano proprio le azioni più semplici ad avere terribili ripercussioni sulla nostra vita e su quella di chi ci sta accanto. Tutto ha inizio con un’auto in fiamme e una lettera anonima, e in un crescendo di ansia e preoccupazione assume le tinte sempre più cupe di una vera e propria storia dell’orrore.

Diversamente dalle storie dei due volumi precedenti, questa volta non assistiamo a colpi di scena inaspettati e imprevedibili, non ce n’è bisogno: la storia di Federico e della sua famiglia ci lascia con il fiato sospeso per tutta la durata della lettura grazie a una tensione narrativa costante.

Tensione narrativa che viene ulteriormente sottolineata dai disegni di Emilio Lecce, il quale ricorrendo all’uso del tratteggio riesce a creare uno stile intimo e profondo, proprio come l’animo umano.

Le scene nella baita, invece, sono affidate alla matita di Bruno Cannucciari che, con uno stile differente, dalle tonalità più scure e dal tratto più marcato, ricerca la stessa profondità, lo stesso senso di inquietudine che pervade l’intero volume. L’intento dei suoi disegni è quello di riuscire a creare un ambiente famigliare, quasi protetto, rispetto non soltanto alla tempesta ma anche all’intero mondo all’esterno.

Immancabili anche gli approfondimenti alla fine del volume, delle vere e proprie analisi condotte da esperti del settore giuridico, che ci fanno aprire gli occhi e riflettere sulla realtà che ci circonda e alla quale, a volte, non prestiamo la necessaria attenzione.

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