Le bugie non salvano nessuno – Il nuovo romanzo di Monica Coppola

«Divenni adulta il giorno in cui tutti si aspettavano che accadesse. Mia madre mi preparava da tempo e aveva cerchiato in rosso la data sul calendario; mio padre aveva tinteggiato le pareti un’atra volta, cercando con ostinazione quel giallo sole che il nostro muro respingeva. Forse perché noi, di luminoso, non avevamo niente.

Monica Coppola torna in libreria con il suo secondo romanzo, intitolato Le bugie non salvano nessuno, pubblicato da Las Vegas Edizioni, casa editrice indipendente torinese che cura i libri in un modo impeccabile: volendogli bene. Avevamo intervistato Monica Coppola qualche anno fa, in occasione dell’uscita de La misura imperfetta del tempo, e devo ammettere che rispetto al primo romanzo, Le bugie non salvano nessuno ha toni più cupi, più intriganti e personaggi con chiaroscuri nascosti qua e là. Un romanzo di formazione con tinte gialle e noir, una contaminazione tra generi ben riuscita, con una voce narrante veritiera, che fa trasparire i dubbi e le emozioni provate.

La protagonista del romanzo è Anna, di cui vediamo la crescita dall’infanzia all’adolescenza. La storia è ambientata nella periferia torinese tra gli anni Ottanta (Anna bambina) e Novanta (Anna adolescente) e ruota intorno a dinamiche familiari e amichevoli cariche di segreti e, come dice il titolo, bugie. Fin dalle prime pagine incontriamo la famiglia di Anna composta dal padre operaio che lavora in Fiat, dalla madre indifferente e talvolta gelida e da Enzo, il fratello maggiore di Anna, una figura misteriosa ed evanescente.

Mio fratello Enzo combinava sempre guai anche se quando ero nata aveva detto che il guaio ero io.
Eppure io lo adoravo: ero attratta dal suo carattere spavaldo, dal suo carisma, da quella bella faccia da schiaffi che, mescolata alla persuasione, formava “il suo” modo di essere. Una personalità che spiccava sulle altre come quel giubbotto di pelle nera con il teschio sulla schiena, che non si toglieva mai, spuntato fuori un giorno da non si sa dove, che mia madre puntualmente gli buttava e lui, altrettanto puntualmente, si riprendeva.

Il titolo è a dir poco profetico e azzeccato e, dalla tenera età, Anna ha il sentore che nella sua famiglia ci siano troppi silenzi, troppe azioni e modi di fare che vogliono far sembrare la sua famiglia perfetta, o comunque, “normale” nell’accezione più lessicale del termine. Nel nucleo familiare, però, è chiaramente Enzo l’elemento di disturbo, quasi come se non si volesse attenere al copione della recita della famigliola felice, che un po’ arranca a livello economico, ma che al tempo stesso vuole far bella figura durante le ricorrenze, come per esempio alla prima Comunione di Annina. Enzo non ha peli sulla lingua e, nonostante le sue risposte avventate e i modi bruschi, prova a insegnare a sua sorella il coraggio e l’ebbrezza della libertà.

Una volta gli domandai perché non mi raccontava le favole come facevano i fratelli delle mie compagne.
«Le favole? Vuoi diventare rimbecillita come gli amici tuoi?» aveva risposto brusco. Poi si era addolcito. «Tu sei mia sorella, Annina. Devi crescere coraggiosa. Quelle scemenze non ti servono. Quello che ti racconto io ti prepara alla vita.

È di certo più facile, per la protagonista, passare del tempo a casa del suo migliore amico d’infanzia Francesco Garra, e desiderare quasi di far parte della sua, di famiglia.

Io e Francesco ci compensavamo: io avevo una camera grande e troppo vuota, lui una piccola, troppo piena.
Lo invidiavo: avrei tanto voluto essere la sorella di mezzo in quella sua famiglia così vivace, così piena; mi sarebbe piaciuto dormire nei letti a castello o nella brandina che invadeva mezzo corridoio.

Tuttavia Annina deve abituarsi all’assenza e alla perdita prima del suo amico Francesco che con la famiglia numerosa si trasferisce fuori Torino, e poi a quella di suo fratello Enzo che un giorno scompare misteriosamente, lasciando Anna in una condizione di “figlia unica a metà”, con un’atmosfera sempre tesa e tenebrosa in casa e con tante domande in testa a cui nessuno, anche se potesse, vorrebbe effettivamente dare risposta. Anna si sente profondamente sola e dovrà crescere un po’ prima di incontrare uno spirito libero, un’amica vera, un po’ più grande di lei, di nome Lara. Lara che veste con t-shirt nere e jeans strappati e che secondo la madre di Anna non è una persona da frequentare, forse più per l’eccessiva dose di indipendenza che per il modo di vestire.

«Voglio una maglietta nera. E i jeans strappati al ginocchio, come quelli di Lara…» la implorai.
«Lara! Ecco, ci mancava solo questa. Ci liberiamo di una croce e ce ne arriva un’altra!» sbottò chiudendo l’anta dell’armadio. «Ti ho detto che quella non la devi frequentare. È troppo grande per te. E ti porta sulla cattiva strada.»
Mentre mi rimproverava aveva preso da un cassetto una pila di magliette stropicciate di mio padre da utilizzare come “sfogatoio”: piegava e si lamentava, sempre a modo suo.
«Una dannazione, sempre una dannazione ci deve essere in questa casa. Un po’ di santa pace una non ce la può avere mai. Qualcuno che si deve mettere in mezzo ci deve essere. Sempre.»

Eppure sarà proprio grazie a Lara che Anna troverà il coraggio – proprio quel coraggio che voleva insegnarle suo fratello – di cominciare a indagare e a mettere insieme i pezzi del puzzle. Sarà Lara a convincerla a fare ad alta voce quelle domande che per troppo tempo Anna ha fatto svolazzare nella sua mente, forse per paura poi, di trovare delle risposte che non le sarebbero piaciute.

«La storia della mia famiglia sembra un formaggio svizzero, buchi ovunque. E quel formaggio mi fa anche schifo.»
«Come la verità, Anna. La pretendiamo come matte ma non ci piace quasi mai.»

Anche per ə lettorə Lara sarà la chiave che permetterà loro di aprire le porte, scavare a fondo nei segreti della famiglia di Anna e, con lei, scoprire la verità, di certo amara, nuda e cruda. Una verità che forse non salva come le bugie ma che permette di toccare il fondo, risalire e magari trovare un po’ di quella luminosità che i muri, talvolta, respingono.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.