Alieni, gatti antropomorfi e umani spericolati: ecco Final Space

Nata da un’idea di Olan Rogers e David Sacks per TBS, Final Space segue i passi di Gary Godspeed che si imbatte in un piccolo alieno verde, da lui chiamato Mooncake. La serie animata statunitense, disponibile su Netflix dal 20 luglio 2018, colpisce fin dalla prima puntata per la particolarità dei suoi disegni e per la spigliatezza del suo protagonista.

I personaggi principali della serie:

Gary Godspeed: il protagonista della serie, maschera sotto una pacata idiozia tutta la sua umanità. È estremamente positivo, non è nella sua natura arrendersi o abbandonare qualcuno. Un vero e proprio eroe vecchio stile, incapace di tradire o di illudere i suoi amici, proprio in virtù di quella solitudine sperimentata durante la prigionia. È impossibile non amarlo.

Mooncake: altresì noto come E35-1, è un piccolo alieno rotondo accolto da Gary e ribattezzato Mooncake. È ricercato dal Lord Commander per le sue… particolari capacità.

Quinn Airgone: capitano delle Guardie dell’Infinito, è lei ad arrestare Gary dopo che si era finto un ufficiale. Inevitabilmente sono destinati a rincontrarsi.

Avocato: probabilmente uno dei migliori personaggi della serie. Questo grande felino umanoide (avo – cat  – o, infatti in italiano è tradotto con Avogatto), è un mercenario che combatte per qualcosa al quale non può assolutamente rinunciare (non facciamo spoiler!).

KVN: teoricamente si tratta di un robot che dovrebbe curare il sostegno psicologico di Gary durante la sua detenzione. In pratica fa l’esatto opposto.

H.U.E: è l’AI della prigione spaziale nella quale è rinchiuso Gary, nonché suo carceriere. Colpisce, in tutta la serie, l’estrema umanità e realismo di H.U.E., tanto da affezionarsi persino alla sua sola voce.

Al centro della prima puntata, e tema cardine di tutta questa prima serie, c’è la solitudine del protagonista, detenuto su una nave spaziale in seguito ad un disastro da lui causato (“Lezione imparata: se vuoi far infuriare un governo intero, distruggi 92 navicelle spaziali e un ristorante messicano a conduzione familiare. Scusa, Guadalupe“); solitudine evidenziata dalle stranezze di Gary, come quella di dare un nome a un robot (Hank) per poi giocarci a carte o il disegnare un volto in una scodella, alla ricerca di un contatto sociale che da tempo non ha più. Tuttavia, a dispetto di questo forte tema, Final Space non è affatto noioso o scontato, e non scade nel patetismo. Certo, il protagonista può sembrare un fallito, nonché un idiota patentato, ma è solo una prima impressione, presto smentita dallo sviluppo della storia. La trama, in verità abbastanza lineare, non lesina qualche buon colpo di scena che farà rimanere attaccati allo schermo e decisamente forte è il pathos che si instaura con alcuni personaggi.

Final Space - 1

Però, tutto questo discorso non basta a inquadrare degnamente questa serie. Manca, se vogliamo, il pregio più importante: Final Space è estremante divertente e si colloca inevitabilmente in quel genere di cartoni che vedono nei Simpson di Groening il naturale capostipite. Final Space infatti è vicinissimo a prodotti simili come Futurama (sempre di Groening) e Rick & Morty (di Justin Roiland e Dan Harmon), ma la differenza sostanziale è che non è episodico, e le puntate seguono una narrazione ben definita.

Mooncake

Altra caratteristica importante è la leggerezza: Final Space non dimentica mai il target al quale è rivolto, non risulta mai né troppo pesante da sostenere, né troppo frivolo. Si muove leggero, per l’appunto, ed è un piacere godersi ogni singola puntata, tanto da dispiacersi quando si arriva alla fine. Non diviene mai troppo volgare o troppo demenziale, e questo è senz’altro un punto a suo favore. Di certo, è un prodotto estremamente godibile e gradevole, e non può non lasciare che una profonda curiosità per la seconda serie già confermata e in produzione (rumors in rete parlano di febbraio 2019). Del resto ci sono tutte le premesse per crescere (soprattutto a livello di trama), e partendo da una base solida come questa il prodotto finale non potrà (o almeno è la speranza sincera) deludere.


Le immagini sono tratte dal primo episodio di Final Space.

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