Anatomia di un istante 27 agosto/3 settembre

Piazza San Babila, pomeriggio di 28 agosto. Un periodo in cui le grandi città sono vuote. Perché ci sono le ferie e perché fa caldo, molto caldo. Strano vedere 15.000 persone riunite, strette, una manifestazione di piazza come non se ne vedevano da molto tempo. Ci sono le bandiere dei sindacati, l’ANPI, l’ARCI, i sentinelli di Milano, PD e LeU riuniti, persino una squadra di calcio di rifugiati, tante anime di quella cosa spesso divisa chiamata sinistra.

La goccia era stata l’incontro organizzato per il 28 tra il ministro dell’interno Salvini e il premier ungherese Orban, che si è distinto per la sua ferma posizione antieuropeista e contro gli immigrati. Da qui l’urgenza di una presa di posizione forte, come dimostrano le parole di Pierfranco Majorino, assessore di Milano alle politiche sociali, utile a “contrapporre alla violenza delle loro politiche il valore dell’accoglienza e della responsabilità nella gestione dell’immigrazione. L’Europa di Orban non è la nostra”. Una manifestazione significativa, questa, tanto più in assenza di una vera forza d’opposizione.

L’unione fa la forza, dice qualcuno. Almeno finché dura.

Si ringrazia Paolo Volpe per la foto

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