I Melrose – Quando una famiglia sbagliata può distruggerti la vita

Un romanzo, cinque racconti, uno per ogni fase della vita di un uomo: Patrick Melrose. È il 1992 quando Edward St Auben, scrittore e giornalista brittanico, pubblica Never Mind, il primo dei cinque racconti incentrati sulla figura di Patrick Merlose.

Nel 2013 esce in Italia un unico tomo, edito da Neri Pozza, per la collana Bloom, che include i melroseprimi quattro capitoli, fatta eccezione per l’ultimo, Lieto fine, uscito separatamente.

La storia, basata sulla vita dell’autore, descrive con grande attenzione le varie fasi della vita del protagonista, nato da un matrimonio sbagliato, figlio di una famiglia appartenente all’alta borghesia britannica, di cui assorbe e subisce quanto di negativo possa rintracciarsi in una educazione di questo stampo.

La prima volta che lo incontriamo Patrick ha cinque anni e sta trascorrendo le vacanze nel sud della Francia, nella casa di famiglia. Il padre, David, è un uomo meschino e anaffettivo. L’unico tipo di contatto che intrattiene con il figlio è quello dei ripetuti abusi sessuali. La madre, Eleanor, è un’alcolista concentrata solamente su se stessa. Nel frattempo, infatti, il padre muore, dopo una vita trascinata nello spreco e nella atonia, e Patrick, ormai divenuto un tossico all’ultimo stadio, andrà a New York per ricevere le sue ceneri, con cui non riuscirà a fare i conti.

Con “Cattive notizie”, il secondo racconto, ci spostiamo a Manhattan dove ritroviamo Patrick ormai ventenne, ricco e dipendente da cocaina, eroina, pasticche eccitanti. È questo il racconto più coinvolgente e più intenso. La descrizione delle strade e dei sobborghi di una New York tetra e notturna, gremita di tossici e di persone sul lastrico, è accurata e realistica, a dimostrare quanto l’autore stesso la conoscesse profondamente.

Era logorato dal suo inveterato bisogno di essere contemporaneamente in due posti diversi: dentro e fuori dal proprio corpo, sul letto e sul bastone della tenda, nella vena e nella siringa, con un occhio dietro la benda e uno fisso sulla benda, deciso a smettere di guardarsi intorno perdendo consapevolezza, e poi costretto a osservare i margini della coscienza e a rendere visibile l’oscurità, impegnato a eliminare ogni sforzo, ma condannato ad annullare l’apatia con l’irrequietezza.

Speranza è, invece, una sorta di momento di stallo. Patrick è riuscito a disintossicarsi e lo vediamo alle prese con un evento montano, la festa nella casa di campagna di Sonny e Bridget (che avevamo già incontrato nel primo racconto), a cui parteciperanno tutti i rampolli più importanti dell’aristocrazia londinese. Il fulcro di questo capitolo, dall’andamento più lento e meno coinvolgente rispetto ai due precedenti, è la critica, attraverso l’attenta descrizione degli ospiti, dei loro dialoghi e delle loro frivole fissazioni, di una società corrotta e in completo declino.

Latte materno è il momento del ritorno al passato. Patrick è un avvocato, ha sposato Mary e ha due figli, Robert e Thomas. All’apparenza una famiglia come le altre, in realtà una copia perfetta dell’incubo nel quale è cresciuto il protagonista. La famiglia Melrose torna a Lacoste, in Provenza, nella casa delle vacanze in cui Patrick ha passato le sue estati prima del divorzio dei genitori. Il padre è morto anni prima e la madre, dopo essersi convertita ad una setta di santoni, è ricoverata in una casa di cura, ormai incapace di muoversi e di parlare. Tutta questa ultima parte ruota intorno a due donne: Eleanor e Mary, tanto lontane quanto vicine. Entrambe sono vittime di un matrimonio che va a rotoli, entrambe sono sole e pagano ancora le conseguenze di una presenza materna inesistente.  L’una ha riversato le sue frustrazioni ignorando completamente il proprio figlio, mentre l’altra finisce per darsi completamente figli, annullando se stessa come moglie e come donna.

melrose endLieto fine è il capitolo conclusivo e anche il più breve. Siamo ormai alla fine, Patrick e la moglie Mary, ormai stanca e provata da un matrimonio che è stato un completo fallimento, sono ai funerali di Eleanor. La storia torna dove tutto è iniziato. L’infanzia difficile, le dipendenze, il matrimonio sbagliato, la gelosia nei confronti del piccolo Thomas, sono tutte conseguenze di un rapporto mancato con la propria madre.

I Melrose è un romanzo dai toni forti, un’opera che approfondisce con incredibile lucidità i vizi che attanagliano la società borghese britannica. Incentrato sulla figura di Patrick, i vizi, le angosce e i drammi famigliari si estendono ad uno spaccato della società, divorato dalla smania di apparire. I drammi frivoli diventano enormi tragedie, mentre gli abusi, gli abbandoni e le dipendenze rappresentano la quotidianità, problemi di piccolo conto. St Aubyn conduce una vera e propria analisi sociologica e antropologica della realtà dalla quale proviene. Il linguaggio a volte duro e cinico alterna pagine fitte di descrizioni a dialoghi di livelli diversi.

Un romanzo che in America è diventato un capolavoro della letteratura contemporanea e che ha tutte le potenzialità per diventare un cult anche nel panorama letterario mondiale.

Immagini: https://goo.gl/8A91tA, https://goo.gl/16Vgye, https://goo.gl/NgPhp2

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