Anatomia di un istante 24/30 settembre

Gli occhi stanchi, la mano stretta a pugno, l’espressione di feroce esultanza. È il ministro dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha appena portato a casa il punto più discusso del programma di governo dei 5 stelle: il reddito di cittadinanza. Intorno, fuori dall’inquadratura, altri esponenti del movimento, con le dita a V, in segno di vittoria. In basso le ola dei supporters, il coro come litania: noi siamo il cambiamento.

Politici che si affacciano dal balcone, e viene subito in mente lui, Mussolini, la platea di Piazza Venezia. Ci vuole coraggio, o furbizia, a festeggiare da là, a chiamare un popolo sempre più ristretto, sempre più vicino alla maggioranza e lontano dalla totalità. Ma per Di Maio c’è molto da festeggiare: dopo mesi di trazione leghista, con Salvini bravo a dettare l’agenda politica di continuo, il Movimento 5 Stelle ottiene la vittoria più attesa, quella che ha segnato l’ultima campagna elettorale e non solo. E pazienza per il deficit, per i mercati che rispondono, per lo spread: abbiamo sconfitto la povertà, dice Di Maio. Addirittura. Chissà a quale prezzo.

Si ringrazia l’Ansa per la foto

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