Amelia Earhart: temeraria aviatrice statunitense

Amelia Earhart, famosa aviatrice statunitense, nasce ad Atchison (Kansas) il 24 luglio del 1897 e, a distanza di 2 anni, mamma Emy e papà Edwin danno alla luce la loro secondogenita Muriel.
Qualche anno dopo i genitori si trasferiscono nell’Iowa dove, nel 1908, furono raggiunti da entrambe le figlie.
Successivamente la giovane si sposta in Canada, dove frequenta un corso di primo soccorso presso la Croce Rossa e si mette in lista allo Spadina Military Hospital di Toronto. Le nobili intenzioni di Amelia sono quelle di offrire soccorso ai soldati feriti durante la prima guerra mondiale: esce così allo scoperto il carattere intraprendente della donna, la quale approfondirà i suoi studi infermieristici alla Columbia University di New York.

Amelia, oltre all’amore per il prossimo, nutre un’altra grande passione, nata all’età di 10 anni a seguito di una gita: volare alta nei cieli, librarsi in volo con la leggerezza di un’aquila reale.
L’amore per il volo, vissuto inizialmente come un hobby, inizia a concretizzarsi all’età di 25 anni quando, grazie all’aiuto finanziario della sorella Muriel e della madre, Amelia può acquistare il suo primo aeroplano.
Nel 1928 a Boston George Palmer Putnam le affida l’arduo compito di essere il primo pilota donna ad attraversare l’oceano atlantico: Amelia viaggerà in compagnia del meccanico Gordon e del pilota Stults.

L’operazione va a buon fine e la donna viene acclamata come una grande star.
L’aviatrice, per celebrare la sua avventura, decide di scrivere un libro, “20 Hours – 40 Minutes“, pubblicato da Putnam che si occupa anche di attività editoriali: il libro ha un enorme successo e diviene ben presto uno dei più letti, arrecando fama e popolarità alla casa editrice del futuro coniuge di Amelia.

La coppia si sposerà nel 1931.
Nonostante avesse raggiunto diversi record mondiali nel campo dell’aviazione, il suo sogno più ambizioso rimaneva incompiuto: il giro del mondo in aeroplano; purtroppo questa impresa le costò la vita il 2 luglio 1937, quando, a circa i 2/3 del viaggio l’aviatrice scomparve assieme al copilota Noonan.

November 1928 --- Aviator Amelia Earhart poses in her flight suit in November, 1928, a few months after her solo crossing of the Atlantic Ocean. --- Image by © CORBIS

November 1928 — Aviator Amelia Earhart poses in her flight suit in November, 1928, a few months after her solo crossing of the Atlantic Ocean. — Image by © CORBIS

Nel 1940, sull’isola di Nikumaroro, nel Pacifico, vennero ritrovate delle ossa umane ma, l’analisi forense condotta l’anno seguente da Hoodless, stabilì che non potessero appartenere alla donna e, in un primo momento, le 13 ossa rinvenute furono attribuite a un individuo di sesso maschile.

Tuttavia, una recente indagine condotta dal Dott. Jantz, del Centro di Antropologia Forense dell’Università del Tennessee, ha riaperto il caso in quanto potrebbe trattarsi proprio dei resti di Amelia: lo studio, condotto attraverso il programma Fordisc, stabilisce oggi che fino a prova contraria l’ipotesi più plausibile è che le ossa appartengano all’eroina statunitense.

Infatti, all’inizio del secolo scorso l’antropologia forense non era molto sviluppata e, molto probabilmente, per questo motivo fu tratto in inganno il Dott. Hoodless; il giallo dell’aviatrice americana sembrerebbe quindi aver preso una nuova e inaspettata piega.

Qualunque sia la verità, Amelia è, e resterà sempre, una delle figure femminili di spicco nell’America del XXI secolo e la sua grinta, la sua determinazione e la sua tenacia, dovrebbero fungere da monito a tutti noi. Il lascito maggiore di questa donna straordinaria è stato la dimostrazione che bisogna sempre combattere per realizzare i propri sogni, anche quando questi appaiono alquanto temerari. Il suo sforzo è stato davvero considerevole, poiché dovette farsi strada all’interno di un mondo prettamente maschile; le sue imprese, tuttavia, ebbero un’importanza epocale e, non a caso, dopo oltre 80 anni dalla data della sua scomparsa, il suo nome risuona ancora come sinonimo di coraggio e autodeterminazione femminile.


Fonti
https://biografieonline.it/biografia-amelia-earhart
http://www.repubblica.it/scienze/2018/03/08/news/_ci_fu_un_errore_quelli_sono_i_resti_di_amelia_earhart_svelato_un_nuovo_tassello_sulla_morte_dell_aviatrice-190767258/

Photocredits

https://www.brooklynmuseum.org/eascfa/dinner_party/heritage_floor/amelia_earhart
Immagine in evidenza:  https://scroll.in/magazine/842977/the-indian-adventures-of-amelia-earhart-before-she-disappeared-into-oblivion

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