Giù le mani dal mio libro! – Consigli spassionati per far leggere i ragazzi in pace

Giugno è arrivato, i ragazzi hanno dribblato le ultime interrogazioni e verifiche e hanno conquistato la libertà, gli insegnanti si sono scervellati nella stesura di una lista di letture per la pausa estiva, mentre i genitori si disperano pensando a come convincere – o costringere? – i figli a leggere almeno un libro. Infatti, osservando quegli strani esseri a metà tra bambini e adulti che sembrano non avere altro interesse tranne che per quel rettangolo luminoso che è un prolungamento del braccio, ci si continua a chiedere: ma è vero che i ragazzi non leggono?

Prima di cercare di trovare una risposta a questa domanda – LA domanda – facciamo un passo indietro, voglio raccontarvi un piccolo aneddoto. 

Per un anno ho avuto la fortuna di lavorare nella piccola (e polverosa) biblioteca del mio paese, e lì mi sono occupata principalmente dell’attività culturale rivolta alle scuole e dell’accoglienza del pubblico. Nella biblioteca c’è un luogo magico, diverso da tutti gli altri, una stanza speciale che porta a Narnia e ancora oltre: la coloratissima Sala Ragazzi, dove, tra sedie formato bambino e treni di albi illustrati, i mini-umani e i quasi-adulti possono venire a scegliere un libro. Be’, lì sentivo di avere dei superpoteri e, quando arrivava un lettore di passaggio, cercavo di trasmettergli quel sentimento di meraviglia e di stupore.

© Martina Tonello

Ma di solito la meraviglia si sgonfiava presto, e più o meno andava così: arrivano una madre e un ragazzino, fanno un giro veloce, spaesati. Poi mi vedono, tirano un sospiro di sollievo, sanno di essere dispensati dal dover scegliere. Mi avvicino sorridendo. La madre – non il figlio – mi chiede: «Vorrei un libro per lui, cosa mi consiglia?». Mi faccio coraggio, chiedo al ragazzino cosa ha letto prima, cosa gli piace e cosa assolutamente no, se ha dei generi preferiti, quali sono le sue passioni. Tiro libri fuori dagli scaffali, mostro le copertine – sì, perché un libro si giudica anche dalla copertina! – racconto le trame fermandomi al momento giusto. Ma la madre m’interrompe ogni volta: no, questo libro è troppo lungo, lui non legge così tanto, questo non mi sembra adatto, qualcosa di breve per favore, se ci sono le illustrazioni meglio, sai, ma niente fumetti perché i fumetti sono troppo da bambini e deve impegnarsi a leggere di più, questo non è troppo da ragazze? Il ragazzo non apre mai bocca.

Fine aneddoto.

Torniamo alla domanda da cui siamo partiti: ma è vero che i ragazzi non leggono?

A questo proposito, circa un anno fa per Tropismi era già uscito un articolo che cercava di indagare la delicata questione, mostrando come in realtà non fosse così, e a un anno di distanza anche gli ultimi dati ISTAT usciti (che fanno riferimento al 2017) sembrano smentire questa tesi: infatti, la quota più alta di lettori continua a riscontrarsi proprio tra i ragazzi di 11-14 anni e il 12,7% di loro è un lettore “forte”, ossia legge almeno un libro al mese.

Quindi, no, non è vero che i ragazzi non leggono. Lo fanno, eccome. Sono affamati di storie. Lo dimostrano i dati di lettura relativi a quella fascia d’età e, nel concreto, lo dimostrano iniziative come Mare di libri, il festival sulla letteratura per ragazzi organizzato dai ragazzi stessi, che si tiene a Rimini dal 2007. O ancora, come non parlare di quell’esempio virtuosissimo, nato nel 2012 proprio tra le mura di una classe, che è il blog qualcunoconcuicorrere, in cui dei ragazzi condividono articoli, incipit, recensioni di libri che sentono loro vicini? E non sono da meno anche tutti i gruppi di lettura organizzati dalle biblioteche dei vari paesi o città, proprio rivolti a quel target, che continuano ad accogliere (e a creare) nuovi lettori.

© Martina Tonello

Tuttavia, i primi dati rilasciati dall’Associazione italiana editori del primo quadrimestre del 2019 segnano, per la prima volta, un’inversione di tendenza: infatti, le vendite dei libri per bambini e per ragazzi – che da sempre hanno sostenuto il mercato – sono scese dell’1,2%.

Ma prima di allarmarsi troppo, vorrei soffermarmi su un altro punto, perché credo che il nodo centrale della questione non sia tanto se i ragazzi leggano o meno, ma un altro: noi. Noi in quanto formatori, insegnanti, genitori. Fermiamoci un attimo e chiediamoci: noi che esempio diamo ai ragazzi? Leggiamo? Incoraggiamo i ragazzi a leggere ciò che vogliono senza restrizioni o pregiudizi? Li portiamo in biblioteca o in libreria? Li ascoltiamo?

Come può una realtà come quella italiana, con l’indice di lettura tra i più bassi del ranking internazionale (nel 2017, solo il 41% delle persone di più di 6 anni hanno letto almeno un libro per motivi non professionali), essere d’esempio? Perché, anche a questo proposito, l’ISTAT conferma che l’abitudine alla lettura si acquisisce in famiglia:

Tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.

Almeno una volta all’anno, i giornali e i siti web riportano i dati e le statistiche di lettura, accompagnandole da titoli sensazionalistici che discutono sul fatto che c’è una crisi di lettori e la necessità di un recupero. Alcuni parlano di una vera e propria urgenza nazionale. Quindi, com’è possibile recuperare lettori, soprattutto giovani, se per primi non leggiamo? Come possiamo aiutare i ragazzi – quelli che fanno parte dei “lettori deboli” – a leggere di più?

Per rispondere a queste domande, ho pensato a questo articolo che ha, se non lo scopo, quanto meno la speranza di aiutare qualche genitore o chiunque abbia a che fare con i mini-umani e quasi adulti a farli avvicinare alla lettura. Perciò, qui potete trovare una piccola lista con alcuni (sempre troppo pochi) libri che consiglio – per la potenza della storia, per la bellezza della scrittura, per la casa editrice con cui è stato pubblicato. E poi, vorrei concludere con i dieci consigli spassionati (e personalissimi) per lasciare leggere i ragazzi in pace.

  1. Non parlate per loro e sopra di loro: ascoltate i ragazzi.
  2. Non costringeteli a leggere qualcosa che non vogliono: come dice Gianni Rodari nei suoi nove consigli per insegnare a odiare la lettura ai ragazzi, quel metodo è decisamente il più efficace per ottenere il risultato opposto. Se lo dice lui, mi fiderei.
  3. Se già non lo fate, cominciate a portarli in biblioteca, ma lasciateli anche da soli. Che abbiano un tempo tutto loro per girovagare, curiosare, toccare e – perché no? – perfino annusare i libri. Se avranno bisogno, ci saranno persone che sapranno consigliare loro il libro più giusto.
  4. Lasciateli sbagliare: sono tornati a casa con l’ennesimo libro “leggero”? Be’, non importa, sbagliare fa parte del pacchetto «crescere».
  5. Non abbiate fretta: la lettura è un muscolo che va allenato pian piano, è come andare in palestra, il primo giorno non solleverai mai cento chili, ma dieci sì, e se continuerai ad andarci tutti i giorni, a fare stretching, ad allenarti, ce la farai. Per i libri è la stessa cosa: quando si sentiranno sicuri, quando si saranno allenati abbastanza, proveranno strade nuove.
  6. Mai, mai, mai sottovalutarli: i libri che voi considerate più “leggeri” e “facili” hanno il superpotere di avvicinare alla lettura, ma se pensate che siano in grado di leggere solo quelli e li sminuite, tenderanno allora a leggere soltanto lo stesso tipo di libro. Perciò, tranquilli, e ricordate che, come dice lo scrittore per ragazzi Jon Scieszka, “un ragazzino non leggerà per sempre libri sugli squali!”.
  7. Non vietate loro dei libri: hanno diritto di scegliere e leggere ciò che vogliono. Quindi, ben vengano i fumetti che non sono roba da bambini, il fantasy, i romanzi sul calcio, e non esistono libri per maschi e libri per ragazze. 
  8. Non esistono argomenti tabù. Ripetetelo: non esistono argomenti tabù. Non censurate i libri!
  9. Create un ambiente adatto alla lettura: che sia comodo e ben illuminato e via televisione, smartphone o tablet!
  10. Educateli alla lettura: ovvero, educateli a esercitare la curiosità, a scegliere da soli e ad assumersi la responsabilità delle loro scelte, a scendere in profondità nelle cose e a non rimanere sempre in superficie, educateli all’errore e alla noia, educateli alla varietà, a trovare il proprio gusto, personalissimo e unico.

Quindi, concludo riprendendo un pensiero di Judy Blume, un’autrice di libri per ragazzi:

Fate leggere ai bambini ciò che vogliono!

 

Photocredit: tutte le illustrazioni appartengono a Martina Tonello

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