Gianpaolo Moscetti Il pittore

Il pittore

di Gianpaolo Moscetti

 

Dalla torre in cima al paese puoi vedere qualsiasi cosa: l’azzurro del cielo, l’arancione dei tetti, il grigio delle strade che lo attraversa, che si dirama, e raggiunge il verde dei campi, andando a scomparire non si sa dove. Il silenzio pervade tutto ciò che ti circonda e, per qualche istante, potresti anche perderti nel guardare quelle ultime case che diventano un tutt’uno con l’orizzonte. Però, se fai un po’ di attenzione, tra di esse ne potrai scorgere una in particolare: è dipinta in maniera stravagante e non dovresti far tanta fatica a trovarla.

In quella casa abita un vecchio pittore. Durante la primavera lascia sempre la finestra aperta e a volte, tra le tende che ondeggiano, lo si può intravedere mentre fissa quella sua bianca tela. Il poveretto è da un po’ che non riesce a dipingere, o che quando ci prova gli riescono solo pennellate vuote, grigie o al massimo nere.

Oggi ha deciso di riprovarci, si è messo di nuovo là davanti. Ne sta venendo fuori una candela mezza storta e consumata. La guarda un po’,  probabilmente non farà nemmeno luce, al massimo ne potrà uscire una fiamma debole e opaca. Fa scivolare il pennello lo stesso, così, tanto per provare. La mano si muove da sola, accarezza la tela e non si capisce dove stia andando. La fiamma che ne esce ha le forme di una donna; danza, ondeggia, illumina l’intera stanza. Il pittore non sa da dove è venuta; forse appartiene a qualche sogno, a qualche ricordo lontano, oppure a qualche amore sfuggito e chissà perché dimenticato.

Danza, e lo fa tornare a quando era giovane; a quando dei colori ne conosceva ancora poco, non ne aveva paura e allora ci giocava un po’.  A quando utilizzava il pennello per far scendere il sole, lo faceva tuffare nel mare e quello, piano piano, si trasformava in un prato. Ogni tanto gli piaceva immergersi in quel verde e andare a fare una passeggiata. Tutto in quei momenti diventava più chiaro, ogni passo si trasformava in una pennellata che trascinava via le nuvole e faceva fiorire i tulipani.

Dalla finestra adesso entra un venticello fresco, accompagna la donna nella sua danza e muove vivacemente la mano del pittore. La brezza accarezza le tende, attraversa i campi, si insinua tra le vie del paese, scavalca i tetti e scorre fin lassù in cima alla torre; da dove, se ci vai all’ora giusta, avrai la fortuna di scorgere in lontananza un acceso arancione che, mosso da un invisibile pennello, unisce il suo colore a quello del mare.

 

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