Logo-rubrica-Tropismi-840x420

#Libromania – Intervista a Libreria Sommaruga

È stata approvata da poco la nuova legge sulla lettura che, tra tanti punti, prevede la riduzione degli sconti al 5% per sostenere le librerie che sentono da troppo tempo il peso dell’e-commerce addosso. È una buona notizia, anche se ci sono pareri contrastanti che dividono lettori e anche editori. Purtroppo, però, è vero che le librerie chiudono (ne abbiamo parlato lo scorso mese) ed è giusto dare voce ai librai che fanno un lavoro pazzesco, bellissimo, ma anche faticoso. Ed è per questo motivo che ogni mese mi piace lasciare la parola a una libreria, che sia in una grande città o in un piccolo paese, poco importa. La protagonista di questo mese è la libreria Sommaruga che si trova a Lodi, fondata da Michela e Alda, due amiche che anni fa hanno deciso di diventare colleghe. Grazie, Michela, per aver risposto alle mie domande.

Ci raccontereste la storia della libreria?
La libreria è nata ventun anni fa. Io e Alda, la mia socia, eravamo compagne di collegio all’università. Dopo gli studi, ci siamo ritrovate a fare un lavoro che non amavamo e abbiamo avuto l’opportunità di rilevare una piccola cartolibreria. Partimmo così, nell’inconsapevolezza di ciò che ci aspettava, animate dalla passione della lettura e confidando che potessimo essere colleghe oltre che amiche.
Abbiamo, però, fin da subito cercato uno spazio più grande in cui potere allargarsi e abbiamo avuto un colpo di fortuna perché un anno e mezzo dopo ci siamo trasferite in uno spazio più grande. Il trasloco è stato fatto di corsa il 13 dicembre durante una notte innevata, siamo state aiutate dagli amici a inscatolare tutto nella vecchia libreria e poi a sistemare i libri nella nuova. È durato dalle sette e mezza di sera alle sei del mattino successivo, il 14, giorno in cui aprimmo la libreria. Ancora adesso i nostri amici vengono e controllano se i reparti che hanno sistemato quel giorno siano tenuti sempre in ordine. È un segno d’affetto.

Qual è la vostra giornata tipo?
Non abbiamo giornate tipo, sono tutte diverse anche se abbiamo diversi punti fermi: l’appuntamento del caffè alle nove, le persone che passano e condividono un po’ della loro giornata con noi, l’arrivo dei libri (alcuni giorni siamo proprio sommerse). Noi ci troviamo nel centro storico di Lodi e alcune giornate sono davvero dense perché c’è il mercato, conosciamo quindi i giorni di “relativo” passaggio. Dico relativo perché non si può mai prevedere il flusso di gente, se si potesse… come si dice “Fammi indovino che ti farò ricco”.

La vostra libreria si trova a Lodi. Che rapporto avete con le librerie del territorio?
Devo dire che nel corso di questi anni abbiamo visto aprire e chiudere librerie, al momento, anche a Lodi primeggiano le libreria di catena, Mondadori e il Libraccio. L’anno scorso, purtroppo, ha chiuso una libreria storica. Quello del libraio è un mestiere solitario, che si impara facendo anche se esistono dei corsi dedicati. Credo che in un momento come questo sia importante coltivare alleanze, tra librai, tra librai e bibliotecari, con chiunque sia convinto che la cultura abbia importanza e densità e con la cultura si possa mangiare ma soprattutto che con la cultura e la lettura la qualità della vita può essere migliore.

Organizzate moltissimi eventi, non solo presentazioni, ma anche laboratori e addirittura sfide di Trivial letterario. Quali sono gli eventi di febbraio e quelli che ci saranno a marzo?
Abbiamo presentato un libro molto bello, Ancora dodici chilometri: Migranti in fuga sulla rotta alpina di Maurizio Pagliassotti, un libro importante perché racconta della rotta alpina italo-francese che percorrono i migranti.
L’ultimo lunedì del mese ci sarà il gruppo di lettura che è sempre affollato, siamo circa una trentina di persone. Si sceglie di volta in volta, con votazione, il libro da leggere e poi ci si confronta e lo si condivide.
Tra pochi giorni ci sarà un incontro dedicato alle cefalle affidato a un’amica neurologa esperta del settore – come dire? Libri e non solo – poi, il 6 marzo ci sarà alle ore 21, qui in libreria, “La ballata delle donne. Voci non convenzionali” in cui terremo le letture ad alta voce dedicate alla giornata internazionale della donna. Il 12 marzo ci sarà il firmacopie del libro vincitore del Premio Neri Pozza 2019, cioè Le cose da salvare di Ilaria Rossetti. Il 13, invece, saremo presenti come libreria all’incontro con Cristina Cattaneo che presenterà il suo libro, Naufraghi senza volto, nell’Aula Magna del liceo Verri alle ore 21, incontro organizzato da una rete di associazioni che si occupano di accoglienza. Poi ripartiremo a marzo con una breve rassegna intitolata Un altro modo è possibile: di vedere, di spostarsi, di viaggiare. Visitate la nostra pagina Facebook e scoprirete di cosa si tratta.

Ultima domanda, ci consigliereste un libro uscito tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 che non deve assolutamente mancare nella libreria dei nostri lettori?
Non una domanda facile. Direi che non dovrebbe mancare, È passato tanto tempo Andre Dubus III (Feltrinelli). È un romanzo che racconta la storia di un padre che desidera rivedere la figlia dopo oltre quarant’anni ma, soprattutto, è un libro sulla necessitàdi perdonare e sull’impossibilità a farlo. Ma sulla necessità di provarci. Credo, davvero, sia un libro che parla alla testa e al cuore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.