#DacasailMuseo: il Museo Lavazza

Cari lettori e care lettrici,
l’emergenza Covid-19 ci ha mostrato tutta la debolezza e la fragilità del nostro animo. Le giornate si allungano, l’ansia si fa sentire, temiamo per la vita dei nostri cari. Noi della redazione vi siamo vicini.
Questa piccola rubrica nasce con lo scopo di intrattenervi durante questo periodo di quarantena, per mostrarvi ciò che è possibile visitare stando comodamente seduti a casa; con la premessa (e la promessa) che torneremo in massa a riempire le sale dei musei quando sarà possibile farlo in totale sicurezza.

La prima visita digitale di questa settimana ci porta in un museo diverso dal solito; sentite l’odore di caffè?
Oggi vi parlo del Museo Lavazza e delle due bellissime mostre che sono visionabili sul loro archivio: le Figurine Lavazza e i Calendari Lavazza.

Le figurine sono a dir poco sorprendenti; affidandosi a illustratori espertissimi raccontano per più di venti anni temi tra i più vari: la guerra, la biologia, la letteratura e lo sport (in primis il ciclismo).
Tutti temi diversissimi tra loro, uniti solo da una tazzina di caffé.
Lo scopo era raccontare, divertire ed educare. 
Trovano quindi spazio sia l’educazione civica, la letteratura, l’architettura, la scienza. E sono tanti gli artisti coinvolti in questo progetto. 
Il consiglio è di godervela lentamente, magari gustando un caffé, meglio ancora se con qualche bambino: queste figurine, oltre al geniale impatto pubblicitario, raccontano un pezzo della nostra storia, mostrandoci le abitudini dei nostri nonni e uno spaccato della nostra società.

L’altra mostra digitale, quella dei Calendari Lavazza,  è a sua volta interessantissima. Da oltre 25 anni infatti Lavazza realizza un calendario assoldando i più grandi maestri della fotografia internazionale. E i risultati, si vedono.
Al centro di ogni foto c’è sempre il caffé.  Maestri internazionali come Newton, von Unwerth, Scianna, Erwitt, LaChapelle, Le Gouès, solo per citarne alcuni.
Fino ad arrivare alla svolta ecologica degli ultimi anni, da Steve McCurry a Joeyl, parlando di caffé e sostenibilità.
Una mostra il cui valore risiede anche nell’analizzare e constatare con i propri occhi come l’impegno sociale e ambientale della Lavazza sia drasticamente cambiato nel corso degli anni.
Ed è una svolta che fa bene agli occhi e al cuore.

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