Neon Brothers: la rivoluzione è l’unica soluzione – Il fumetto di esordio di Alice Berti

Ci siamo passati tutti. C’è un momento nella vita di ognuno – e forse anche più di uno – in cui non sappiamo cosa vogliamo, dove stiamo andando e in cosa crediamo davvero. C’è chi ci passa a diciotto anni, chi appena adolescente e chi quando è ormai maturo. C’è chi questo momento lo vive ciclicamente e chi, invece, riesce a metterci un punto già al primo tentativo. Ciò che è certo è che ci siamo passati tutti. Ci passiamo tutti.

È per questo che Neon Brothers, il primo fumetto di Alice Berti, giovane fumettista di Bassano del Grappa, edito da Bao Publishing e in libreria dal dodici marzo, è un fumetto per tutti. È per questo che è anche un fumetto generazionale, ma nel senso opposto a quello comune del termine. Neon Brother è generazionale perché non racconta i problemi di una sola generazione – quella attuale – ma di ogni generazione. A dimostrarcelo sono proprio i protagonisti della storia. Wakaba, Nikolaj, Lavanda, Murray e Dom. Età diverse, vissuti diversi, ma con la stessa voglia di ribellarsi, di combattere per i propri ideali e per realizzare i propri sogni.

Conosciamo meglio i membri di questa strana banda. Nikolaj, un nichilista che fatica a reprimere la propria rabbia verso un mondo che lo vuole omologato al resto della società, un ragazzo che perso la voglia e la capacità di sognare. Wakaba – collante del gruppo – una dodicenne animata da quello spirito di ribellione che è tipico degli adolescenti ancora pieni di sogni e speranze, ma con una sola paura: crescere. Lavanda, una trentenne con una laurea in medicina che ha perso la fiducia nella società, ha chiuso in un cassetto i propri sogni e ha deciso di rifarsi una vita unendosi a una delle bande che si sfidano ogni giorno nei bassifondi londinesi. Murray e Dom, amici da una vita, cresciuti insieme a Lavanda, sognatori da ragazzi e ora costretti a lavorare nella grande editoria che rifiuta i veri talenti e promuove una finta cultura. Infine Anita, una ladra abile e esperta, abituata a affrontare le sfide della strada, con un passato difficile alle spalle, ma anche quella che porta l’amore nel gruppo.

Sì, perché in Neon Brothers c’è davvero di tutto. Ci sono i dubbi adolescenziali, il rifiuto della propria famiglia, la voglia di farcela e di sopravvivere. C’è la sofferenza di una generazione che ha voglia di fare e mettersi in gioco, ma non si sente supportata. E ci sono anche l’amore e la sofferenza.

Lo sfondo è quello di una Londra post la Brexit tanto attuale, quanto a tratti incredibilmente lontana da quella odierna, quasi futuristica. La città è governata da due colossi: la Federazione e le corporazioni. Un sistema – non molto diverso da quello che muove le nostre città – che tiene tutto e tutti sotto controllo, perfino i ribelli.

Attenzione, però, perché il vero motore della storia, nonché l’anima dei Neon Brothers, non sono i sogni, non è la voglia di ribellarsi o il desiderio di abbattere il sistema. Il vero centro di questo fumetto è l’amicizia. Ce lo spiega la stessa Alice, in quella parte a cui nessuno fa mai caso, i ringraziamenti: “Neon Brothers è anche e soprattutto un inno all’amicizia”.

Non dimentichiamo, però, che Neon Brothers è un fumetto. E allora va bene la storia coinvolgente, va bene la voglia di ribellarsi, l’amicizia e il rincorrere i proprio sogni, ma i disegni? Beh, Alice Berti è una piacevole scoperta anche in questo. La grinta che muove i protagonisti, l’intensità dei sentimenti che la narrazione mette in risalto, sono anche le caratteristiche che ritroviamo nelle tavole del fumetto.

I colori sono vividi, forti, esplosivi. Ogni personaggio ha un colore che lo contraddistingue: il celeste e il rosa dei pompon di Wakaba, il rosso brillante della rabbia di Nikolaj, il lavanda dell’omonima protagonista, il giallo e l’arancio di Dom e Murray.

E non dimentichiamo un particolare importante: la musica. Le vicende dei Neon Brothers non mancano di colonne sonore. Perché, dopotutto, se c’è una cosa che ha sempre accompagnato le generazioni attraverso i cambiamenti e le loro rivoluzioni è proprio la musica.

Alice Berti, ha dato voce e colore a una necessità ora più che mai attuale. Quella del restare uniti, anche se lontani e sostenere chi fa cultura, come chi la ama.

E allora, non mi resta che augurarvi buona lettura e ricordarvi che “la rivoluzione è l’unica soluzione”.

Grazie a Bao Publishing per le immagini.

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