Cari lettori e care lettrici,
l’emergenza Covid-19 ci ha mostrato tutta la debolezza e la fragilità del nostro animo. Le giornate si allungano, l’ansia si fa sentire, temiamo per la vita dei nostri cari. Noi della redazione vi siamo vicini.
Questa piccola rubrica nasce con lo scopo di intrattenervi durante questo periodo di quarantena, per mostrarvi ciò che è possibile visitare stando comodamente seduti a casa; con la premessa (e la promessa) che torneremo in massa a riempire le sale dei musei quando sarà possibile farlo in totale sicurezza.
Per questo nostro appuntamento digitale, vi parlerò di come sono rimasto piacevolmente colpito dai Musei Civici di Cagliari, e in particolare della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari e il Museo Civico d’Arte Siamese “Stefano Cardu”.
Cominciamo subito col dire che sul sito dei musei è disponibile l’intero tour delle sale di entrambi i musei, con tanto di descrizioni annesse di ogni opera; potrete persino misurare lo spazio e rendervi conto in questo modo delle effettive misure di ogni singola opera.
Si tratta della tecnologia migliore di tour virtuali che finora abbiamo incontrato, perlomeno tra i musei italiani. Solo per questo servizio il sito dei musei merita di essere parte della nostra rubrica: potrete muovervi fluidamente nelle sale, soffermarvi su un’opera, e godere dell’intera esperienza comodamente seduti dal vostro divano.
Un consiglio che mi sento di dare a questi musei però, è di curare maggiormente l’accessibilità ai profili social dal loro sito (mettendo in evidenza semplicemente i vari indirizzi social). Facendo una breve ricerca, vi riporto i link social utili per seguire al meglio i Musei Civici di Cagliari.
Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, propone interviste interessantissime sotto forma di dirette; Museo civico d’arte siamese”Stefano Cardu”, mostra articoli di approfondimento e iniziative per il pubblico a casa (come una bellissima videoconferenza sulle porcellane siamesi).
Photocredit: immagine di copertina della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari di Giorgio Marturana.
