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#Libromania – Intervista a Libreria Imagaenaria

La nostra rubrica, #Libromania, va avanti dal 2017 e probabilmente intervistare una libreria al mese è fin troppo poco per tutte quelle che esistono o aprono. Come scelgo ogni mese quale libreria intervistare? Semplice. Parto dalle città in cui ho abitato e da quella in cui abito, dalle librerie da cui sono passata durante un giretto fuori porta, ma anche e soprattutto dal web. Poi, però, ci sono anche i passaparola che – come per i libri – valgono e contano moltissimo anche per le librerie. E questo mese l’intervista seguente nasce proprio da un passaparola. Imagaenaria è sia una casa editrice sia una libreria, situata a Ischia Ponte, al pianoterra del Palazzo dell’Orologio, piena di libri e di stampe. La gestiscono Barbara, Antonietta e Fabio con tanta passione. Dopo mesi di lockdown continuo a ripetere a chiunque di acquistare in libreria (se indipendente, è meglio!), le libraie e i librai se lo meritano. Doveste passare da Ischia, quindi, sapete già dove andare!

Buongiorno Antonietta! Innanzitutto grazie mille per la disponibilità. Ci raccontereste com’è nata Imagaenaria?
Imagaenaria nasce nel 1997 come casa editrice e nel 2004 come libreria dalla mente visionaria di Enzo Migliaccio, calabrese di origine e ischitano per scelta, libraio di esperienza sull’isola già a partire dagli anni ’80. Dopo una prima collocazione in un piccolo ma suggestivo vicolo del borgo marinaro di Ischia Ponte, la libreria da dieci anni si trova al pianoterra di un palazzo storico e a pochi passi dal Castello Aragonese, una delle maggiori attrazioni dell’isola. Oltre alla vendita dei libri, sia classici che novità, alla manualistica e ai libri per l’infanzia ci occupiamo anche di stampe antiche e di editoria.

Abbiamo passato mesi difficili e anche l’editoria, ovviamente, ne ha subito le conseguenze. Come avete vissuto il periodo del lockdown? Quali sono state le difficoltà maggiori?
Il periodo di chiusura è stato molto faticoso, come per tutti. Le scadenze, i pagamenti, l’incertezza del futuro più prossimo hanno messo a dura prova il nostro equilibrio mentale. Tuttavia, abbiamo scelto di non fermarci e, in collaborazione con un corriere locale di fiducia, abbiamo realizzato un servizio di consegna a domicilio dei libri. Abbiamo lavorato tutte le mattine, a serrande abbassate, per preparare i plichi e soddisfare le richieste dei clienti. Ne avevamo reciproco bisogno, per mantenere vivo un filo di vicinanza e di relazione in un momento buio.

Nonostante le restrizioni che continuano a esserci, le librerie stanno tornando a fare eventi in presenza, oltre a incontri online. Voi avete organizzato qualcosa per le prossime settimane e in quelle precedenti?
In libreria per questioni di spazio organizziamo raramente incontri, e al momento non ne prevediamo. Inoltre, considerati i ritmi di lavoro e il flusso di clienti che abbiamo per almeno metà dell’anno, preferiamo dedicare gli spazi a disposizione alla proposta di libri e stampe. Collaboriamo però costantemente con la biblioteca pubblica comunale e gli eventi lì previsti.

Imagaenaria non è solo una libreria, ma anche una casa editrice. Come riuscite a conciliare il lavoro di editori e di librai?
Semplicemente, si lavora molto! Scherzi a parte, il lavoro in libreria richiede molte energie, ma cerchiamo di mantenere vivo il nostro catalogo, con continue ristampe e nuove edizioni. Quando poi un titolo ci convince per la pubblicazione, ci diamo una tempistica di massima, ma tra i privilegi dell’indipendenza –  e del lavorare su più piani – sta anche nel gestirsi gli obiettivi senza troppe pressioni.

Ci consigliate un libro che avete letto negli ultimi mesi e che è stato fondamentale per voi?
Stoner di John Williams (prima Fazi, ora Mondadori n.d.r.). Un romanzo che consigliamo sempre e che trova riscontri favorevoli presso lettori di gusti diversi. Questo accade perché è un esempio perfetto della forza della grande letteratura, che riesce a nominare lo straordinario anche nella materia più apparentemente scialba, come l’ordinaria esistenza di un grigio professore.

E da editori ci consigliate un libro che avete pubblicato di cui siete fieri?
Tra le nostre pubblicazioni, segnaliamo con piacere L’isola nel sole di Geoffrey e Kit Bret Harte. Si tratta del brillante resoconto del viaggio di nozze degli autori, una coppia di colti inglesi. Ambientata nel 1930, la permanenza finisce per durare un anno intero e consente al loro sguardo attento di scoprire un’isola selvaggiamente affascinante e ruvida, ancora non toccata da un turismo di massa di là da venire.

Photocredit: Imagaenaria

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