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#Libromania – Intervista alla libreria Alberi d’acqua

Questo 2021 è iniziato con grosse aspettative, ma sapevamo che da un giorno all’altro non sarebbe cambiato niente. Penso a tutte le cose che potrò fare appena sarà possibile: andare a fare una colazione al bar come si deve, andare al cinema, viaggiare. È un periodo strano, sembra che si giochi a Risiko, a Uno, a Strega Comanda Colore ed è proprio per questo che ho bisogno di pensare a cose belle, ma soprattutto di leggere e ascoltare storie che mi facciano sorridere e anche emozionare. C’è una cosa che nel mio lavoro amo fare più di tutte ed è parlare con chi lavora nelle librerie indipendenti, luoghi di cultura che vanno sostenuti e abitati. Credo sempre fermamente che un algoritmo online non possa consigliarti bene come fa un libraio o una libraia indipendente. In zona rossa le librerie continuano a essere aperte, a fare servizio a domicilio o spedizione tramite corriere (grazie a Libri da Asporto o a Bookdealer, per esempio) eppure io non vedo l’ora di poter entrare fisicamente nelle librerie che in questi mesi sto intervistando a distanza. Come la libreria Alberi d’Acqua che si trova ad Asti gestita da Beppe e Francesca. Ho fatto una bella chiacchierata telefonica con Beppe che ringrazio per la gentilezza che mi ha dedicato.

Come e quando è nata la libreria?
La libreria esisteva già, noi l’abbiamo rilevata in gestione nel 1999 e l’abbiamo rivoluzionata. Io lavoravo in un altro settore ma il lavoro che facevo non mi piaceva e così ho deciso di seguire la mia passione ovvero i libri e la lettura. Nel mio tempo libero andavo spesso in libreria e a poco a poco ho maturato l’idea di cambiare lavoro. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata ovviamente quella di aprire una libreria! La situazione era favorevole e ho colto l’occasione al volo. Così è cominciata quest’avventura, faticosa ma bellissima.

Mi ha colpito il nome. Da dove deriva la scelta?
Alberi d’acqua è una raccolta di poesie di Sylvia Plath. La libreria si chiamava già così nella precedente gestione, ma noi abbiamo deciso di mantenerlo. È un nome così originale e bello che non abbiamo voluto cambiarlo, anche perché si distingue abbastanza facilmente.

Purtroppo per via del Covid-19 sono state sospese tutte le presentazioni, gli incontri, i gruppi di lettura in presenza. ho visto che come molte altre librerie vi siete ingegnati con l’online, quali saranno le prossime presentazioni che farete?
Abbiamo fatto alcuni incontri online, non ne abbiamo organizzati moltissimi. Piuttosto abbiamo preferito centellinarli perché una presentazione online non dà la stessa soddisfazione che può dare un incontro in libreria. Dall’altro lato li abbiamo comunque organizzati perché per adesso è l’unico modo per presentare i libri e i loro rispettivi autori.
In programma ne abbiamo uno il 20 gennaio: presenteremo sulla nostra pagina Facebook alle ore 21 Ma la sabbia non ritorna (SEM) con l’autrice Laura Calosso. Laura, oltre a essere scrittrice è anche una giornalista e in tutti i suoi libri mette parte del suo lavoro. In questo romanzo la narrativa sentimentale si lega al giornalismo d’inchiesta. Nello specifico l’autrice si concentra sul traffico illegale di sabbia, diffuso e sconosciuto ai più che però è il secondo traffico mondiale dopo quello dell’acqua! Il focus non è soltanto basato sulle organizzazioni criminali che rubano dalle isole e dai litorali enormi quantitativi di sabbia per poi usarli per costruzioni di palazzi, strade, monitor di pc, occhiali ecc. ecc., infatti c’è anche una riflessione sull’ambiente, su intere zone rovinate, sull’ecosistema naturale che viene continuamente colpito.

Qual è il rapporto con le librerie del territorio? E con quelle fuori regione?
In questi ultimi anni, soprattutto nel 2020 segnato dalla pandemia, abbiamo sviluppato un ottimo rapporto con le altre librerie, non soltanto quelle circostanti, ma con le librerie indipendenti di tutta Italia. Ci sono tantissimi librai molto in gamba, che sanno fare il loro lavoro con passione e con professionalità e che rendono la propria libreria una piccola comunità di quartiere. L’obiettivo dei librai e delle libraie indipendenti è proprio quello di far diventare la libreria un punto di incontro dove si può parlare di cultura, di libri, dove ci si possono scambiare idee e anche noi stiamo perseguendo quest’obiettivo.
Anche se alcune librerie sono lontane ci sentiamo spesso sui social, ci scambiamo molte informazioni, pareri, ci teniamo in contatto, insomma. Durante il lockdown è stato molto utile, ci siamo fatti forza a vicenda e ci siamo sentiti (e ci sentiamo tuttora) parte di un mondo colorato di libri, di persone che amano la lettura e il loro lavoro.
Tutti insieme facciamo anche alcune attività come per esempio i due eventi creati da Cristina Di Canio, libraia de Il mio libro La scatola lilla, che si tengono in estate e verso Natale (#libraioinvaligia e #libraiosottolalbero): due eventi in cui ogni libreria dà un consiglio di lettura, è molto bello, ci fa sentire parte di una comunità importante.
Un’altra iniziativa che abbiamo sposato volentieri è stata Libri da Asporto che unisce librerie e case editrici e che permette di inviare i libri al cliente senza che quest’ultimo paghi le spese di spedizione.

Qual è un libro del 2020 che vi ha colpito molto?
È difficile citare un solo libro del 2020, me ne vengono in mente alcuni molto belli. Per esempio consiglierei Il morso della vipera di Alice Basso (Garzanti), autrice a cui siamo molto legati, anche perché è stata ospite qui in libreria diverse volte. Alice mescola giallo, umorismo e amore per i libri, è una scrittrice molto completa per chi ama leggere libri scorrevoli che abbiano comunque un contenuto significativo.
Un altro autore che mi sento di consigliare è Enrico Galiano col suo Dormi stanotte sul mio cuore (Garzanti), una storia toccante d’amicizia che racconta il rapporto tra una bambina e un fratellino adottivo che arriva dal Kosovo e che non riesce a comunicare con nessuno tranne che con lei. C’è dietro un mistero che lega queste due vite, è una storia che prende.
Poi mi viene in mente La figlia unica di Guadalepe Nettel, pubblicato da La Nuova Frontiera, che intreccia le vite di tre donne per raccontarci tutte le sfumature della maternità. È un bel libro così come I pesci non esistono di Lulu Miller (add editore), Sedici parole di Nava Ebrahimi (Keller) e anche Malinverno di Domenico Dara (Feltrinelli).

Tra le novità del 2021, invece, cosa state aspettando con più ansia?
Per il 2021 appena iniziato ci aspettiamo ancora tante belle letture, ci auguriamo di scoprire qualche nuovo scrittore e di avere conferme da chi abbiamo imparato ad amare in questi anni: tra questi attendiamo il nuovo romanzo di Alessandro Robecchi, intitolato Flora, che sarà pubblicato da Sellerio.
C’è molta attesa anche per il nuovo libro di Valerie Perrin che, dopo l’enorme successo di Cambiare l’acqua ai fiori ha ultimato il suo terzo romanzo, dal titolo Tre, che dovrebbe essere pubblicato in Italia nel corso dell’anno.
Un ultima segnalazione riguarda una piccola realtà con cui abbiamo iniziato a collaborare proprio da pochi giorni e in cui crediamo molto: la Marotta & Cafiero, una giovane casa editrice indipendente con sede a Scampia, dedicata ad Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, disabile di 25 anni ucciso per errore durante un conflitto a fuoco tra clan. Pubblica letteratura stupefacente, narrativa civile, storie dei Sud del mondo; libri completamente ecologici su carta riciclata certificata, con inchiostri non inquinanti: un progetto meritorio che ci ha affascinato per l’entusiasmo e la ricerca di qualità non comuni.

Photocredit ©: Libreria Alberi d’acqua

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