(Argh, Sob, Bah) Crack – Il quarto volume degli scarabocchi di Maicol&Mirco

La storia di come mi sono imbattuta negli scarabocchi di Maicol&Mirco è uguale a quella di tanti altri lettori: un giorno ne ho visto uno sui social e da lì non ho più spesso di seguirli, amarli e condividerli.

Crack è il quarto volume dell’Opera Omnia, pubblicato da Bao Publishing il mese scorso. Un volume che occupa davvero poco spazio, che si legge in pochissimo tempo, ma le cui vignette vi resteranno in testa per un bel po’.

Sarò sincera, ho sognato di poter recensire uno dei volumi di Maricol&Mirco per anni. Ora che finalmente questo sogno diventa realtà mi rendo conto che sarà meno semplice del previsto. Sì, perché quelli che ho letto e che provo a raccontarvi sono i miei scarabocchi, la mia interpretazione di ogni singola vignetta, e so con certezza che quando sarete voi a leggerle – cosa che vi consiglio vivamente di fare – vedrete cose che io non ho visto, darete interpretazioni che io non ho dato.

Perché è così che funziona con gli scarabocchi: funzionano perché il lettore deve ricostruire ogni storia e per farlo deve metterci del suo.

Crack: rottura

Il quarto volume degli scarabocchi arriva dopo Argh, Sob, Bah, tre titoli che, se ci pensate, letti di seguito sono già una storia. Crack arriva per quarto ed è proprio ciò che l’onomatopea del suo titolo richiama: una rottura.

Questo volume segna un momento importante, la realizzazione che gli scarabocchi hanno e stanno avendo successo, che funzionano e piacciono. Per la prima volta Maicol&Mirco sente di dover scrivere delle vignette con la responsabilità di avere dei lettori che le leggono, le interpretano.

Se gli scarabocchi sono nati un po’ per gioco, ora iniziano a farsi spazio tra un pubblico di lettori che li apprezza, li cerca e non vede l’ora di leggerne di nuovi.

Tutti gli scarabocchi sono autobiografici

Nelle vignette di Maicol&Mirco viene fuori con estrema chiarezza un elemento comune a ogni storia che leggiamo, ma che qui assume una forza e una concretezza che non sempre ci capita di ritrovare altrove.

Gli scarabocchi sono personaggi dotati di vita propria e l’autore non ha controllo su di loro. Sono loro stessi a dircelo, sono loro stessi a spiegarci come leggere le loro storie:

Tutti gli scarabocchi sono autobiografici

Tutti

Ora rileggeteli con questa nuova chiave di lettura

Gli sketch tra padre e figlio, quelli tra moglie e marito, i dialoghi con Dio, sono dialoghi tra personaggi che esistono e pensano. Noi siamo spettatori esterni che leggono, ascoltano e hanno la libertà di avere una propria opinione al riguardo, proprio come l’avremmo ascoltando un discorso tra due amici, tra nostra madre e nostro fratello, tra noi stessi e Dio se ci crediamo.

Temi o protagonisti?

Sappiamo che ogni storia ha dei protagonisti. In Crack, come negli altri volumi, gli scarabocchi potrebbero trarci in inganno e farci credere che i protagonisti sono proprio loro. Attenti, non è così!

I veri protagonisti delle vignette di Maicol&Mirco sono i temi. Spinosi, difficili da affrontare, esistenziali diventano, grazie alla bravura dell’autore, ironici e fruibili.

Il rapporto padre-figlio o madre-figlio, quello con Dio e con se stessi, quello da sempre conflittuale con la Storia. Ripetuti più e più volte, visti da angolazioni diverse, sviscerati, riletti e riscritti, i temi degli scarabocchi sono al centro della pagina, la riempiono e, anche se reiterati, non stancano mai grazie alla penna – anzi al pennarello – dell’autore e agli scarabocchi che sono in grado di presentarli sempre diversi e sempre accattivanti.

Profondo rosso

Prima di leggere qualsiasi vignetta, prima di iniziare a famigliarizzare con gli scarabocchi, prima di qualsiasi tipo di approccio ai volumi di Maicol&Mirco, tutti siamo rimasti colpiti da due cose: la semplicità dei tratti che costituiscono gli scarabocchi e le pagine su cui prendono vita.

Gli scarabocchi non sono altro che linee, figurine abbozzate con il pennarello – scarabocchi per l’appunto – che riusciamo a distinguere solo grazie a qualche particolare essenziale: gli occhiali, un ciuffo, un cappellino. A dare carica a queste figure ci pensa lo sfondo. Il rosso delle vignette di Maicol&Mirco è un rosso narrativo. Gli scarabocchi, figure piccole ed esili emergono e si fanno notare nonostante uno sfondo che acceca, che quasi ci abbaglia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.